Due pazienti su tre si sono espressi a favore di un trattamento ad intermittenza piuttosto che continuativo nella cura della psoriasi. I dati arrivano da una ricerca europea condotta dall’agenzia Double Helix Development, che si è posta come obiettivo quello di verificare le preferenze dei pazienti sottoposti a trattamenti per la cura della psoriasi.
Al campione di intervistati è stato chiesto quale scenario avrebbero preferito tra una terapia intermittente, che prevedeva 3 mesi di terapia seguiti da 3 mesi senza psoriasi a placche, senza ulteriori trattamenti richiesti fino alla successiva riacutizzazione e una terapia continuativa , quindi somministrata di routine. Il 42% del campione ha mostrato interesse e preferenza per une terapia da poter usare in base alla gravità della malattia e il 47% ha sottolineato che non ritiene la propria condizione tanto grave da richiedere una terapia cronica/quotidiana.
Per quanto riguarda il nostro Paese, il 66% dei pazienti trattati con farmaci sistemici e il 68% di quelli trattati con farmaci biologici hanno espresso la volontà di sottoporsi ad una terapia intermittente.
“Questo tipo di terapia ad “intermittenza” è molto gradita sia al paziente, perché è consapevole che c’è una libertà dalla cura - ha spiegato ieri a Milano Torello Lotti, Professore Ordinario di Dermatologia all’Università di Firenze e Direttore U.O. della Clinica Dermatologica II di Firenze - che al medico perchè può avere una migliore gestione e pianificazione della cura ed ottenere una garanzia di efficacia in tempi brevi. La terapia ad intermittenza permette al paziente di trarre numerosi benefici dalla sospensione temporanea della cura, si sentirà più libero mentalmente e fisicamente rispetto ad una terapia che lo impegnerebbe in modo continuativo”.
Secondo le dichiarazioni dei soggetti intervistati in Italia, in termini di qualità di vita, è risultato che la psoriasi a placche ha un’influenza rilevante; infatti, il 91% ha dichiarato di essere attivamente alla ricerca di modi per minimizzare l’impatto e l’81% ha affermato che la psoriasi è una condizione più grave di quanto non si possa pensare.
La malattia infatti, rappresenta una condizione cronica che può interferire in modo significativo sulla qualità della vita, con ripercussioni psicologiche e sociali talvolta invalidanti. Alcuni pazienti infatti manifestano depressione e si isolano a causa del loro aspetto.
“Nel 90% dei casi la psoriasi si presenta con delle lesioni eritematose e desquamative – ha spiegato Gianfranco Altomare, Professore Ordinario di Dermatologia all’Università di Milano e Direttore del Servizio di Dermatologia dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano - che in genere coinvolgono le zone estensorie del corpo come i gomiti e le ginocchia e nelle forme più gravi il palmo delle mani e le piante dei piedi”.
I risultati di questa ricerca suggeriscono che questo nuovo schema di terapia intermittente è efficace nella psoriasi da moderata a severa e apparentemente meglio tollerato della tradizionale terapia continua. I soggetti che si sono espressi a favore dell’intermittenza ritengono di poter avere più controllo personale sulla terapia e mostrano poco timore di una diminuzione dell’efficacia; inoltre, ritengono che la terapia intermittente sia più sicura. Il 65% degli intervistati non ha espresso alcun timore relativamente alla terapia intermittente; solo il 15% ha espresso il timore di eventuali esacerbazione.
L’uso intermittente della terapia permetterebbe ai pazienti di avere maggiore libertà e più tempo a disposizione per gestire la propria vita, e la possibilità di “dimenticarsi” della malattia e condurre una vita con meno problematiche rispetto al doversi sottoporre ad una terapia giornaliera.
FONTE: Saluteeuropa.it => http://www.saluteeuropa.it/index.php/salute_europa/News/
AFORISMA DEL GIORNO
12 luglio, 2008
1 commento:
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Sono un ragazzo di 33 anni sono diabetico (tipo 1) da dieci anni e ormai da 5 anni sofro di psoriasi su quasi tutto il corpo, la situazione stà diventando critica non trovo una cura adatta che almeno la faccia regredire sono disposto a fare qualsiasi cosa che però non vada contro il diabete. Vorrei avere maggiori informazioni per quanto riguarda la cura con la ciclosporina ringrazierei tantissimo chi volesse darmi dei consigli naturalmente meglio se certificati su questa cura. Grazie sin da ora.
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