Sentieri della Medicina - LOGO

AFORISMA DEL GIORNO

28 luglio, 2011

Medicina: novità dal governo, specializzazioni più corte e nuove regole per i dottorati

0 commenti
Percorso di studi più corto per gli aspiranti medici: la specializzazione durerà un anno in meno, ci sarà la possibilità di svolgere il dottorato contemporaneamente alla specializzazione e il tirocinio di tre mesi che oggi si svolge dopo la laurea sarà incorporato nella stessa. Sono le principali novità della riforma del percorso di studi di medicina illustrate stamani, a Palazzo Chigi, dai ministri dell’Istruzione, Mariastella Gelmini e della Salute, Ferruccio Fazio.

«E’ una riforma strutturale - ha spiegato Fazio - che consente l’ingresso dei giovani nel lavoro con grandissimo anticipo immettendoli nel Servizio Sanitario Nazionale, anche se con contratti a termine e ciò ci mette in linea con gli altri paesi industrializzati». Il ministro Gelmini ha sottolineato come questa misura sia volta «non al risparmio economico ma di tempi». «Riusciremo a coniugare - ha detto - due esigenze: il rafforzamento della qualità e il risparmio di tempo da parte degli studenti».

La durata dei corsi di specializzazione viene avvicinata a quella europea: le specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari. Continua, inoltre, un lavoro di selezione per garantire che soltanto le sedi più qualificate dal punto di vista scientifico possano ospitare le scuole di specializzazione (in 3 anni si è passati da 1.800 a 1.100 scuole).

D’intesa con il Cun (Consiglio universitario nazionale) saranno definiti ordinamenti delle scuole che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all’attività professionale, con un modello 2+2 o 3+2 e cioè con una prima metà di formazione più teorica, seguita da una seconda metà dedicata all’attività diretta dello specializzando. In sostanza, dopo due o tre anni di specializzazione, lo studente potrà cominciare a lavorare all’interno dell’ospedale. «Si crea - ha spiegato Fazio - la figura del medico resident, quella che vediamo in tutte le serie televisive».

Altra novità della riforma è la possibilità di svolgere durante l’ultimo anno di specializzazione anche il dottorato. In questo modo si consente allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi e di entrare nel mondo del lavoro ancora più rapidamente, come accade all’estero.

Per quanto riguarda la laurea, l’intenzione dell’Italia è quella di confermare la durata di 6 anni del percorso, mentre il tirocinio valutativo di tre mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, dovrebbe essere incorporato nella stessa. L’esame di laurea, quindi, inglobando anche l’esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante. «Questa scelta, però - ha precisato Gelmini - dovrà avvenire previo confronto in sede europea, dove è già in atto il dibattito, in modo da garantire l’uniformità delle scelte del nostro ordinamento con quelle dell’Europa». Quando otterrà il via libera comporterà un consistente risparmio di tempo: oggi, infatti, lo studente che si laurea a febbraio del sesto anno, quindi in corso, non può concorrere alle prove di ammissione per le scuole di specializzazione che si svolgono a marzo poichè deve ancora svolgere il periodo di tirocinio. Di fatto, dunque, lo studente perde un intero anno prima di poter partecipare al concorso di specializzazione.
Sul risparmio di tempo conseguente al pacchetto di novità, il ministro Fazio ha fatto un esempio concreto: «Attualmente uno studente che si immatricola a 19 anni, si laurea a 25. Deve effettuare l’esame di Stato dopo sei mesi, quindi a 25-26 anni. Poi si iscrive alla specializzazione, dalla quale uscirà a 31-32 anni. Con le nuove regole, a 27 anni è già nel mondo del lavoro e a 29-30 si è specializzato». Si recuperano dunque circa tre anni rispetto alla situazione attuale.

Per l’accesso alle facoltà di medicina resterà il numero chiuso. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, durante la presentazione delle novità contenute nella riforma del percorso di studi di Medicina. «Siamo in pletora di medici. Attualmente - ha spiegato il ministro - ne abbiamo 4 ogni 1.000 abitanti a fronte di una media Ocse di 3,3. Con le nuove regole la nostra media scenderà a 3,5 rimanendo dunque ancora superiore a quella Ocse. Il numero di medici che escono dalle facoltà a numero chiuso copre le necessità del Paese e non riteniamo - ha concluso Fazio - di aver bisogno di nuovi medici».

Anaao: ora migliorare la qualità. «Bene la riduzione del percorso formativo in medicina, ora miglioriamo la qualità». È il commento del sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed. L’Anaao afferma di valutare «positivamente» l’annuncio dei Ministri Ferruccio Fazio e Mariastella Gelmini di voler intervenire sul percorso formativo dei futuri medici, prevedendo: la riduzione della durata dei corsi di specializzazione, adeguandola alla normativa europea; la laurea abilitante salvaguardando, però, le prerogative dell’ordine professionale, ed infine l’anticipazione di due anni dell’incontro tra mondo assistenziale e mondo formativo. «Se però la soluzione prospettata per quest’ultima problematica rimanesse ancora tutta interna al mondo universitario, riducendosi a mera questione ordinamentale - afferma il sindacato medico - ci troveremmo di fronte ad una soluzione gattopardesca che non potremmo non denunciare». Secondo l’Anaao, «le buone intenzioni da sole non garantiscono i risultati: occorre aprire la discussione con tutti gli attori interessati ai singoli aspetti per segnare veramente - conclude il sindacato - un cambio di passo nei rapporti tra Ssn e Università».

Cgil: no allo sfruttamento degli specializzandi. Sì alla riduzione dei tempi, no allo sfruttamento degli specializzandi negli ospedali. È questa, in sintesi, la posizione della Cgil. «La riduzione dei tempi complessivi di studio per diventare medici specialisti, oggi tra gli 11 e i 13 anni, annunciata oggi dai Ministri Gelmini e Fazio, è condivisibile - dichiarano Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, e Massimo Cozza segretario nazionale Fp-Cgil Medici - fermo restando il riconoscimento europeo dei diplomi di laurea e di specializzazione. Bene anche la contestualità dell’esame di stato con la laurea e lo svolgimento dei tre mesi di tirocinio già nel corso degli studi pre-laurea. La proposta per gli specializzandi di contratti a termine nei servizi sanitari regionali negli ultimi due anni di corso non deve però - avvertono i due sindacalisti - trasformare la formazione sul campo in sfruttamento. Ciò che serve è una formazione di qualità anche negli ospedali e nei servizi territoriali che non diventi una istituzionalizzazione di circa diecimila medici specializzandi-precari a basso costo per coprire i vuoti di organico dei servizi regionali, colpiti da un irresponsabile blocco del turn-over. Non vorremmo che gli specializzandi pronti a imparare nel servizio pubblico con il tutoraggio dei medici ospedalieri e del territorio si ritrovino da soli - concludono Pantaleo e Cozza - a svolgere i turni di guardia e di ambulatorio».


FONTE: Il messaggero
Leggi tutto...

Sclerosi Multipla: il ministero continua ad "ignorare" il metodo Zamboni, nessun finanziamento alla ricerca

0 commenti

Un medico ferrarese scopre un nuovo metodo per combattere la sclerosi multipla che dà risultati e viene adottato come protocollo in mezzo mondo sanitario, ma il ministero della Salute temporeggia e non concede i fondi di finanziamento. Medici e pazienti costretti ad emigrare all'estero per la cura "Brave Dreams"

“I condizionamenti e le difficoltà poste dal Ministero della Salute rischiano, ancora una volta, di far scomparire una ricerca tutta italiana”. È l’allarme lanciato da Gisella Pandolfo, presidente della Ccsvi nella Sclerosi multipla, l’associazione onlus che supporta la sperimentazione del metodo del ricercatore ferrarese Paolo Zamboni per curare la sclerosi multipla. Pandolfo, dopo un raffronto tra l’incoraggiamento e il sostegno che il metodo Zamboni riceve all’estero rispetto a quanto suscita in Italia, si augura “di non dover essere tutti costretti a emigrare, malati in cerca di cura e ricercatori onesti in cerca del giusto riconoscimento”.

E questo mentre, ad Albany (New York, Usa), “uno studio preliminare su 125 pazienti – spiega la presidente -, appena reso noto, conferma l’efficacia dell’angioplastica alle vene colpite da insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) come trattamento della sclerosi multipla (Sm)”.

A Stanford (California, Usa), i ricercatori “danno per scontato che la Ccsvi esiste e che si associa alla Sm, e indagano mettendo a confronto due diverse tecniche diagnostiche, che risultano in parte sovrapponibili e quindi ulteriormente confirmatorie della correlazione tra le due patologie”.

In Canada, si stanziano fondi pubblici per il finanziamento di trial clinici su queste patologie e relativo trattamento (Canada).

Invece, in Italia, “si mette ancora in dubbio l’esistenza stessa della Ccsvi, si discute pretestuosamente della sua correlazione con la Sm, si perde tempo, pavidamente facendosi condizionare da falsamente motivate e restrittive posizioni ministeriali. Tutto questo, mentre i malati sono costretti a mobilitarsi per finanziare Brave Dreams”, la sperimentazione guidata dal prof. Zamboni.

Stiamo parlando della correlazione, individuata da Paolo Zamboni, responsabile del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, tra una patologia venosa da lui stesso scoperta, la Ccsvi, e la Sclerosi Multipla. “E del fatto – aggiunge Gisella Pandolfo – che, curando la prima con l’angioplastica, i malati di SM ottengono indubbi benefici: la Sm si ferma, la qualità di vita dei pazienti migliora”.

E’ di questi giorni poi la presentazione al Vascular Annal Meeting di Chicago, da parte del dott. Manish Mehta, dei dati preliminari di preparazione allo studio americano Liberation (Albany, New York), che ha lo scopo di valutare il trattamento della Ccsvi mediante angioplastica nei malati di SM.

I dati presentati riguardano i primi 125 pazienti con Sm con stenosi alle giugulari interne e nelle azygos, con diverse età e con diversi livelli di malattia e disabilità, secondo quanto indicato da Zamboni. Questi dati, afferma Mehta, “suggeriscono che il trattamento è sicuro e ha offerto miglioramenti su sintomi specifici della malattia e sulla qualità di vita”.  “ I miglioramenti – è stato precisato – sono arrivati in tutte le forme di SM eccetto che per la primaria progressiva”.

“Naturalmente – premette la presidente dell’associazione, che vede Nicoletta Mantovani Pavarotti come presidente onorario – tali risultati avranno bisogno di essere convalidati da Liberation, il futuro trial controllato, randomizzato, in doppio cieco, che riguarderà 600 pazienti: uno studio analogo al Brave Dreams di Zamboni, per metodo e numero di pazienti”.

Sempre in questi giorni, la Stanford University della California ha pubblicato sull’American Journal of Neuroradiologyuno studio atto a misurare la capacità diagnostica della risonanza magnetica (MRV) per le stenosi della Ccsvi.

L’indagine, eseguita su 39 pazienti, era volta a testare la bontà della tecnica Mrv comparandola con il gold standard della flebografia con catetere. Gli studiosi hanno potuto verificare che, considerando il solo caso di stenosi della parete venosa (e quindi tralasciando le altre malformazioni che possono determinare la Ccsvi quali setti o valvole malformate) la tecnica Mrv da loro proposta dà risultati diagnostici equivalenti a quelli dell’indagine flebografica.

“Una cosa ottima, perché in questi casi si può evitare l’invasività della flebografia, e l’operatore-dipendenza dell’Ecocolordoppler”, precisa Pandolfo, che sottolinea come “tutto questo, e altro ancora, dimostra che mentre l’Italia sta a guardare, il resto del mondo procede nell’accettazione e conferma di quanto proposto da Paolo Zamboni. Dando speranze concrete ai malati di sclerosi multipla e di Ccsvi”.

FONTE: Estense.com
Leggi tutto...

L'OMS lancia un allarme Epatite in Europa, e coinvolge anche l'Italia

0 commenti

Quasi un milione mezzo di nuovi casi ogni anno per l'epatite A, due miliardi di persone che hanno contratto l'epatite B, circa 130 milioni quelle che hanno un'infezione cronica da epatite C. Sono cifre che nel 2010 hanno convinto l'assemblea dell'Oms a proclamare ufficialmente la Giornata mondiale dell'epatite che si celebrerà ogni anno il 28 di luglio. La stessa data in cui dal 2008 viene celebrata dalla World hepatitis alliance.

L'obiettivo della Giornata, spiega l'Oms, è di focalizzare l'attenzione su azioni specifiche come il rafforzamento della prevenzione, lo screening e il controllo dell'infezione e delle malattie connesse, aumentare la copertura vaccinale per l'epatite B e la sua integrazione nei programmi di immunizzazione nazionale e coordinare una risposta globale all'infezione.

L’epatite virale è un’infiammazione del fegato, generalmente causata da un’infezione provocata da virus. Se ne conoscono diversi tipi, ma i principali sono cinque, indicati con le prime lettere dell'alfabeto: A, B, C, D ed E, In particolare, i tipi B e C sono la causa principale di cirrosi e tumori del fegato.

La cirrosi è un processo di accumulo di tessuto fibroso nel fegato che può evolvere per decenni senza dare sintomi. Ma in un terzo circa dei casi, la cirrosi si trasforma in tumore del fegato. Tuttavia, l’eradicazione del virus dal fegato blocca l’evoluzione della malattia e in molti casi guarisce il paziente in modo definitivo.

Purtroppo il nostro Paese detiene il poco invidiabile primato europeo per la prevalenza delle malattie del fegato provocate da virus, con una preoccupante incidenza sulla mortalità e numeri allarmanti: epatiti, cirrosi, tumori al fegato, infatti, sono la causa di circa 20 mila decessi l’anno e si stima che oltre un milione di italiani siano affetti da epatite C e circa 500mila i malati di epatite B cronica.

FONTE: Focus Salute.it
Leggi tutto...

Nasce a Roma il "Tribunale dei Diritti del Medico"

0 commenti

L'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma ha avviato la costituzione del ''Tribunale dei Diritti del Medico'': come primo passo verra' definita la Commissione propedeutica alla sua formalizzazione. Cio' in ottemperanza a quanto deliberato dal Consiglio straordinario dell'Ordine riunito il 12 luglio scorso per affrontare la situazione di profondo disagio lavorativo dei suoi iscritti. All'iniziativa hanno gia' dato la loro adesione anche professionisti esterni, quali ex magistrati, avvocati, docenti universitari e giornalisti.

''Dopo anni di denunce delle gravi inefficienze del Servizio Sanitario pubblico che costringono i medici a lavorare in condizioni critiche e a subire sempre piu' frequentemente le proteste e le violenze di cittadini esasperati, ora diciamo basta a recriminazioni ipocrite e a promesse elettorali non mantenute'', dichiara il Presidente dell'Ordine, Mario Falconi.

''Siamo arrivati vicini al punto di non ritorno visto che si viene aggrediti anche quando si e' fatto appieno il proprio dovere e si e' operato con tenacia, oltre ogni ragionevole limite, per riportare in vita una sfortunata bambina giunta al Pronto Soccorso in arresto cardio-respiratorio'', sottolinea Falconi con riferimento al decesso della bimba di 11 anni avvenuto al San Filippo Neri.

''Occorre, peraltro, ricordare nuovamente come tutto il personale sanitario in quella drammatica circostanza abbia operato con un altissimo livello di professionalita'. A tale proposito incontreremo nei prossimi giorni il collega aggredito al quale daremo piena assistenza legale e lo affiancheremo costituendoci parte civile''.

L'Ordine dei camici bianchi romani individua, ancora una volta, le cause prevalenti di disservizi, errori, violenze verbali e fisiche nel contesto esasperato e inidoneo in cui ormai i medici sono costretti a operare e che investe quasi tutte le strutture sanitarie. Contesto caratterizzato sempre piu' da blocchi contrattuali e del turn-over, dal dilagare del precariato, da turni di lavoro stressanti e in ambienti spesso strutturalmente inadatti.

Il costituendo Tribunale dei Diritti del Medico si attivera' in tutti quei casi in cui dovesse ravvisare una responsabilita' nella gestione della struttura sanitaria ove si verificano disservizi, errori e/o violenze.

Conseguentemente l'Ordine di Roma denuncera' coloro che, ai vari livelli, non hanno operato perche' fossero rispettate le norme di legge e/o i contratti di lavoro finalizzati alla vera tutela della salute dei cittadini.

FONTE: Asca.it
Leggi tutto...

23 luglio, 2011

[Off Topic] - Muore la cantante Amy Winehouse

0 commenti
Il mondo della musica pop inglese viene sconvolta dalla notizia della morte della celebre cantante Amy Winehouse. Notizia anticipata in Italia da Skytg24 e confermata dal portale TMZ, che riporta il comunicato stampa diramato dalla polizia inglese. Secondo gli agenti, Amy si trovava riversa sul pavimento del loft di Camden Square a Londra. Nonostante i tentativi di rianimare la cantante, alle ore 16, 05 la Winehouse, è stata dichiarata morta. Non si menziona mai, però, il nome dell'artista nel comunicato ufficiale. "Gli agenti, dopo aver trovato la donna riversa sul pavimento, hanno chiamato il London Ambulance Service. Nonostante i tentativi di rianimazione, alle 0re 16.05 la donna è stata dichiarata morta. Non sono ancora chiare le cause del decesso", scrive l'ufficio stampa della polizia londinese.

Nick Buckley, responsabile delle notizie presso il Sunday Mirror di Londra, ha confermato la morte di Amy Winehouse: "Le autorità hanno confermato che Amy Winehouse sia stata trovata cadavere nel suo appartamento a nord di Londra, alle 15.45. Le cause della morte sono da ricercarsi in una presunta overdose di alcool e droga". Amy Jade Winehouse è nata il 14 settembre 1983 da una famiglia di origine ebreo-russa a Southgate, quartiere settentrionale di Londra. A sedici anni viene notata dall’astuto ideatore di “Pop Idol”, Simon Fuller, che la mette sotto contratto con la sua agenzia di management, 19 Entertainment, procurandole un contratto discografico con la Island Records. Il primo album, "Frank", esce nel 2003 riscuotendo subito un ottimo successo di critica e di pubblico (disco di platino, oltre 300.000 copie vendute) grazie alle sofisticate sonorità vintage e jazzate ma soprattutto alla sorprendente voce della cantante, “nera” e molto più matura di quanto la sua giovane età possa far supporre. Il singolo “Stronger than me”, composto dalla Winehouse col produttore Salaam Remi, le frutta anche un Ivor Novello Award, prestigioso premio inglese riservato ad autori e compositori musicali. L’inquieta Amy è tuttavia insoddisfatta dei risultati, a suo modo di vedere troppo manipolati in studio e poco in linea con le sue vere aspirazioni musicali: decide dunque di prendersi un lungo periodo sabbatico durante il quale resta sulle pagine dei giornali gossip e delle testate musicali soprattutto in virtù di una serie di gaffe, incidenti e intemperanze che hanno a che fare con la sua passione per la cannabis e l’alcol (di questo parla esplicitamente il successivo singolo “Rehab”) ma anche, pare, con ricorrenti crisi depressive. Perso drasticamente peso, si ripresenta a fine 2006 con un nuovo disco, "Back to Black", ispirato alla musica dei gruppi vocali femminili anni ’50 e ’60, a Phil Spector e alla Motown: coprodotto ancora da Remi a fianco di Mark Ronson (Robbie Williams, Christina Aguilera, Lily Allen) e lanciato dal succitato “Rehab” (top ten in Gran Bretagna), il cd scala le classifiche inglesi raggiungendo il numero uno nel gennaio del 2007. Intanto piovono altri riconoscimenti (un Brit Award come migliore artista britannica di sesso femminile) e gratificazioni anche da parte di colleghi blasonati come Paul Weller, che condivide il palco con lei in un paio di occasioni.

Il 2007 è costellato da due cose: la crescita inarrestabile della sua fama e del suo successo, e il susseguirsi di gossip e notizie sulla sua disastrata vita, tra liti con il marito, uscite pubbliche imbarazzanti e problemi di dipendenze. Il culmine arriva nel 2008, quando le viene inizialmente rifiutato il visto di ingresso negli Stati Uniti, dove sarebbe dovuta recarsi per partecipare alla cerimonia dei Grammys. Si esibisce comunque in collegamento dall'Inghilterra, e risulta la trionfatrice della serata, con ben cinque premi. Gli anni successivi sono molto, molto tormentati: Amy fa notizia soprattutto per i suoi problemi di dipendenza, le continue liti con il compagno/marito Blake Fielder-Civil (da cui divorzia definitivamente nel 2009), e l'incapacità di dare un seguito alla sua carriera discografica. Le ultime recenti notizie di gossip la accusavano di stalking a carico del marito. Riesce a tenere qualche concerto sparso qua e là, ma la prima vera tournée, organizzata in Europa per l'estate del 2011, naufraga dopo la prima data a Belgrado, in cui la cantante si presenta visibilmente alterata e incapace di cantare. Un talento purtroppo sprecato a causa degli abusi di alcol e droga.

FONTE: Rockol.it
Leggi tutto...

10 luglio, 2011

Presunto attacco hacker, Unime rassicura "Nessuna violazione"

0 commenti
""Le password di docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Messina non sono state violate dagli hacker che affermano di aver colpito numerosi atenei italiani. L’Università di Messina ed in particolare il Centro di Calcolo (CECUM) protegge le identità informatiche a termini di legge e con avanzati sistemi di crittografia. I tecnici del CECUM hanno registrato, quasi in tempo reale, un solo accesso riuscito ad un vecchio sito dipartimentale autogestito. Le informazioni “rubate” e divulgate su Internet sono solo spazzatura informatica. Il CECUM, comunque, continua a vigilare sul web per evitare accessi indebiti, anche perché la tecnologia usata dai pirati informatici è estremamente sofisticata e in continua evoluzione.""

Fonte: Unime.it
Leggi tutto...

07 luglio, 2011

Attacco hacker ai server universitari italiani, anche Messina coinvolta, rilasciati in rete numerosi dati personali degli studenti...

0 commenti
L'appena creato account Twitter @LulzStorm ha divulgato i link BitTorrent a un archivio contenente dati personali di studenti e professori di diverse università italiane.

Nei documenti contenuti in un unico file pubblicizzato con tre tweet diversi informazioni ed elenchi di studenti e docenti che variano a seconda della singola università: nelle cartelle relative ad alcune università compaio anche numeri di cellulari di alcuni studenti, per altre si tratta di email corredate dalle relative password, in alcuni casi i danni sono limitati a informazioni di non particolare rilevanza, mentre nei casi peggiori vi è tutto tutto: nome, cognome, email, numero di telefono, indirizzo, password e codice fiscale degli studenti.

"Italiani - si legge nel comunicato di LulzStorm - come potete affidare i vostri dati a tali idioti? È uno scherzo? I loro siti sono pieni di debolezze. Cambiate password ragazzi; cambiate concetto di sicurezza, università. Avremmo potuto rilasciare molto di più, avremmo potuto distruggere db e reti intere. Siete pronte per tutto questo?"

Pronti o no, il consiglio è che gli studenti delle università coinvolte (Università degli Studi di Bologna, quella di Siena, di Salerno, del Salento, di Cagliari, Bari, Pavia, Foggia, Messina, Urbino, Torino e quella di Modena e Reggio Emilia, La Sapienza di Roma, la Pontifica Università Antonianum, la Seconda Università degli Studi di Napoli, la Bocconi, la Bicocca e il Politecnico di Milano) verifichino di non essere nella lista divulgata e in ogni caso provvedano a cambiare le proprie password.

FONTE: Punto-informatico.it
Leggi tutto...

02 luglio, 2011

Specializzandi in Medicina chiedono correzione nella Finanziaria per salvare le proprie pensioni

1 commenti
Eccessivi tempi medi per l’accesso alla professione rispetto al contesto EU, impossibilità del raggiungimento del massimo pensionistico, proibitivo e tardivo accesso all’oneroso istituto del riscatto degli anni di laurea: sono queste le criticità che inducono il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) a chiedere al Governo ed al Legislatore di intervenire con urgenza al fine di migliorare la condizione previdenziale delle giovani generazioni di medici. La Manovra Finanziaria che sta per essere sottoposta dal Governo all’approvazione del Parlamento potrebbe essere la sede più opportuna per risolvere l’annoso problema dell’attuale duplice ed iniquo inquadramento previdenziale dei medici specializzandi in ENPAM ed in INPS. Lo sostengono i Giovani Medici (SIGM) a seguito dell’incontro intercorso in data odierna al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale con il Consigliere Giuridico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Francesco Verbaro, ed il Direttore Generale delle Politiche Previdenziali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Dott. Edoardo Gambacciani.

<>.

Trattasi di intervento a costo zero; peraltro, la corrente Manovra Finanziaria prevede già che il controllo dei patrimoni degli Enti Previdenziali Privatizzati venga attribuito alla COVIP (Commissione di Vigilanza Fondi Pensione).

I Giovani Medici (SIGM) chiedono il sostegno della FNOMCeO e di tutte le sigle sindacali di categoria alla presente proposta, che giunge in continuità rispetto alle Proposte del SIGM per migliorare la condizione Previdenziale dei Giovani Medici, presentate in occasione del Convegno Nazionale “Un giorno per il futuro – Problemi ed opportunità per le giovani generazioni di professionisti di costruirsi una pensione”, tenutosi il 25 maggio u.s. nell’ambito della Giornata Nazionale di sensibilizzazione dei Giovani alla Previdenza, promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in presenza dei vertici dell’ENPAM, del Presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, e del Consigliere Giuridico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Francesco Verbaro.

Infine, i Giovani Medici (S.I.G.M.) esprimono apprezzamento per la proposta avanzata da alcuni sindacati (SNAMI) in merito all’ipotesi di riforma che porti al governo dell'ENPAM gli eletti direttamente dagli azionisti, ovvero tutti i contribuenti alla Cassa Previdenziale. L’elezione diretta dei vertici dell’ENPAM (CdA ed Organismi consultivi dei Fondi), o di una parte di essi da parte della base aprirebbe alla possibilità, ad oggi nei fatti disattesa, di favorire la presenza dei giovani negli organi di governo dell’Ente Previdenziale, in un momento cruciale per il futuro previdenziale delle giovani generazioni>>

.
 SIGM Nazionale
Antonio Carnì
Presidente Sede SIGM Messina e rappresentante presso l'ONFMS
Leggi tutto...

SENTIERI DELLA MEDICINA

In questo blog ci sono post e commenti

Commenti recenti

Post più popolari