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AFORISMA DEL GIORNO

01 luglio, 2019

SSM 2019, domani il concorso per i medici aspiranti specialisti, ondata di polemiche social per mancati pagamenti e mancata trasparenza...

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Si svolgerà domani in tutta Italia il concorso per medici per l'accesso alle Scuole di Specializzazione nelle aree cliniche, chirurgiche e dei servizi. Un concorso estremamente impegnativo e che ha storicamente creato molte polemiche sia sul numero di posti finanziati che sulle cronache del suo svolgimento. Dopo aver ripetutamente rivoluzionato le modalità, talvolta anche con scelte improvvise e impopolari (es. SSM 2017, abbandono delle domande “dirette”  e passaggio alle domande concatenate su casi clinici preimpostati, un passaggio repentino che favorì non poco gli iscritti a scuole private di preparazione che impostavano già da mesi le simulazioni proprio su casi clinici), quest’anno il Ministero e il Miur pare abbiano deciso di confermare le precedenti modalità di svolgimento (240 domande su casi clinici in 210 minuti) e la distribuzione in una "graduatoria unica nazionale con scelte a scaglioni", proprio per non rivoluzionare ulteriormente il panorama e smorzare così da subito le polemiche. Purtroppo, sebbene quest'anno la data sia stata scelta in anticipo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno, il Miur e il Ministero sembrano aver commesso una serie di errori nell’emanazione del bando, una “mancanza di trasparenza” che ha innervosito non poco i medici partecipanti e le associazioni che li rappresentano.

Riassumendo brevemente i punti che hanno creato polemica sui social, scopriamo che:  
            
      1) Non si conosce il numero preciso di borse in concorso. Sebbene dovrebbe essere confermato il tanto decantato aumento da 6000 a circa 8000, non si conosce il numero esatto di borse finanziate, nè quanti fondi siano stati recuperati dalle borse andate perdute per rinuncia nei precedenti concorsi. Idem per le borse regionali, tanto che alcune regioni avrebbero espresso criticità sulla possibilità di confermare lo stanziamento economico proprio a causa dei ritardi burocratici in atto. Purtroppo non cambia nulla anche per i famigerati posti "riservati", spesso frutto di controversie e strani privilegi.  Come da tradizione, non si conosce neppure il numero complessivo di partecipanti.

2) Non si conosce la composizione delle griglie dei posti messi a disposizione per gli eventuali vincitori. A causa dei ritardi nel completamento del processo di accreditamento (cioè sostanzialmente la verifica del rispetto dei criteri di qualità che una determinata struttura ospedaliera deve avere al fine di permettere l'ottenimento di una corretta formazione ai propri medici specializzandi per quella specifica area), molti medici stanno concorrendo pur non sapendo quanti posti per una determinata specializzazione saranno disponibili nell'ospedale della propria città o addirittura se la specifica materia verrà confermata o meno. Un esempio che facilita la comprensione del problema: medici di una città X potrebbero concorrere per vincere un posto da specializzando in Ginecologia e scoprire che nell'azienda ospedaliera della propria città non è più disponibile alcun posto di specializzazione in Ginecologia proprio a causa del mancato accreditamento (perché, per esempio, non c'è un reparto o una sala parto adeguata agli standard richiesti), forzando cosi una migrazione "all'ultimo minuto" (le scelte di sede sono fatte per scaglioni e in pochi giorni) presso altra sede o la scelta di altri indirizzi. In tempi di social molto viene lasciato al fato: così in una pagina Facebook di una associazione sono stati pubblicati una serie di immagini relative a griglie di distribuzione di borse e che dovrebbero in teoria dare qualche orientamento in più ai concorrenti, ma i dati di tali griglie sono ovviamente non ufficiali: non si sa né come siano state ottenute, né quanto queste siano lontane o vicine al vero.

3) A causa di un cavillo del bando legato proprio alla mancata pubblicazione dell’integrazione sulla distribuzione dei posti in palio, molti medici domani concorreranno alla prova pur non avendo pagato la tassa di iscrizione al concorso (100 euro), necessaria in teoria per creare fondi che possano finanziare il concorso stesso. Questo significa che un medico X potrebbe concorrere, scoprire il risultato alla fine della prova, e decidere se ratificare o meno il pagamento sulla base del risultato conseguito. Un errore enorme da parte del Ministero nonché un'evidente ingiustizia per tutti coloro che hanno invece pagato regolarmente ed entro i termini dell’esecuzione del concorso la dovuta tassa.

4) Dopo le polemiche dello scorso anno non si sa nulla in merito all’aver irrobustito o meno i controlli per impedire eventuali copie o collaborazioni fra concorrenti, per esempio rendendo più distanziati i computer ed evidenti i divisori fra computer, spesso del tutto assenti in molte sedi.

Probabilmente questi problemi verranno “sanati” già il giorno dopo il concorso, resta tuttavia il rammarico per una serie di errori in un ambito, quello dei medici in formazione, già di per sé ampiamente problematico.  E’ nota a tutti la carenza di medici e la necessità di colmare quel “imbuto formativo” che sta, da un lato, strangolando la qualità del servizio sanitario pubblico in Italia, e dall’altro lato, creando profitti alle scuole private di preparazione pre-concorsi. Un quadro di carenza cronica che è, molto probabilmente, destinato a peggiorare nei prossimi anni.
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06 giugno, 2019

Che cos'è il Patisiran e come lo studio clinico APOLLO si inserisce nelle prospettive nel trattamento della amiloidosi hATTR

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Lo scorso anno la Fda ha approvato il Patisiran, il primo farmaco specificamente autorizzato per il trattamento di una malattia rara e mortale chiamata amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR). Sviluppato dalla biotech americana Alnylam, è stato messo in commercio con il marcio Onpattro.

La decisione è stata anche una pietra miliare scientifica: segna la prima approvazione in assoluto per un farmaco che utilizza la RNA interference, un meccanismo di difesa presente in natura che le cellule possono utilizzare per mettere a tacere un gene prima che produca una proteina dannosa.

«Questa approvazione fa parte di un'ondata più ampia di progressi che ci consentono di trattare la malattia affrontando effettivamente la causa alla radice, permettendoci di arrestare o invertire una condizione, piuttosto che essere in grado solo di rallentarne la progressione o di curare i suoi sintomi. In questo caso, gli effetti della malattia causano una degenerazione dei nervi, che può manifestarsi in dolore, debolezza e perdita di mobilità", ha detto il Commissario dell'Fda Scott Gottlieb "Nuove tecnologie come gli inibitori dell'RNA, che alterano i fattori genetici di una malattia, hanno il potenziale di trasformare la medicina, in modo da poter meglio affrontare e anche curare le malattie debilitanti. Ci impegniamo a far progredire i principi scientifici che consentono lo sviluppo e la revisione efficienti di trattamenti sicuri, efficaci e innovativi, in grado di cambiare la vita dei pazienti.»

L'approvazione dell'Fda è specifica per il trattamento dei danni ai nervi periferici subiti dai pazienti con hATTR e rappresenta il culmine di quasi due decenni di lavoro scientifico iniziato quando gli scienziati Andrew Fire e Craig Mello scoprirono l'RNAi 20 anni fa. Nel 2006, hanno vinto un premio Nobel per la loro scoperta.

Dal 2002, Alnylam, la più grande azienda del settore RNAi, ha cercato di utilizzare il metodo per produrre farmaci innovativi. Altri tre farmaci di Alnylam che sfuttano la RNAi sono in fase avanzata di sviluppo, per l'emofilia, il colesterolo elevato e la porfiria epatica acuta (una malattia epatica rara).

«Dopo 16 anni, una perseveranza instancabile e miliardi di dollari in investimenti, siamo finalmente riusciti a far progredire la terapia RNAi nel suo complesso, per ottenere una nuova classe di farmaci innovativi", ha dichiarato il CEO dell'azienda John Maraganore alla testata Xconomy. "Cosa conta di più? La differenza che ora possiamo fare nella vita dei pazienti con amiloidosi da hATTR.»

Si stima che la hATTR colpisca 50mila persone in tutto il mondo. Le persone che hanno la malattia fanno una versione mutata della transtiretina (TTR), una proteina che si accumula in ciuffi piegati male, causando danni a una varietà di tessuti in tutto il corpo. Alcuni pazienti soffrono solo il danno nervoso, che inizia con intorpidimento delle dita dei piedi, poi, i piedi, e si muove verso l'alto. Altri soffrono di problemi cardiovascolari che possono determinare scompenso cardiaco e morte. La maggior parte dei pazienti ha entrambi i problemi. Gli unici trattamenti finora effettuati negli Stati Uniti sono i trapianti di fegato o diflunisal, un farmaco antinfiammatorio usato off-label per "stabilizzare" la proteina TTR e rallentare i danni nervosi progressivi. Ma i trapianti di fegato sono rischiosi, difficili da ottenere, e non sempre funzionano. E il diflunisal può causare problemi di stomaco o reni, quindi non è per tutti.

Il paradigma terapeutico per l'hATTR è stato però modificato. Il farmaco di Alnylam è una piccola molecola di RNA, somministrata al fegato da una nanoparticella lipidica, che agisce interferendo con l'RNA che produce la forma anomala della transtiretina proteica (TTR) per bloccare la produzione della proteina.

L'efficacia di Onpattro è stata dimostrata in uno studio clinico che ha coinvolto 225 pazienti, 148 dei quali sono stati assegnati randomizzati a ricevere un'infusione di Onpattro una volta ogni tre settimane per 18 mesi, e 77 dei quali sono stati assegnati a ricevere un'infusione di placebo alla stessa frequenza. I pazienti che hanno ricevuto Onpattro hanno avuto risultati migliori su misure di polineuropatia tra cui la forza muscolare, valutazioni su diverse sensazioni (dolore, temperatura, intorpidimento), riflessi e sintomi autonomici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, digestione) rispetto a coloro che hanno ricevuto l'infusione di placebo. I pazienti sottoposti a trattamento con patisiran hanno ottenuto risultati migliori anche per quanto riguarda la valutazione della deambulazione, dello stato nutrizionale e della capacità di svolgere attività di vita quotidiana.
 
Lo studio clinico APOLLO
 
Nello studio clinico APOLLO sono state valutate la sicurezza e l’efficacia di patisiran in una popolazione arruolata a livello globale e di pazienti affetti da amiloidosi hATTR. Lo studio ha dimostrato la superiorità di patisiran, rispetto al placebo nel miglioramento dei parametri relativi a polineuropatia, qualità della vita, attività quotidiane, deambulazione, stato nutrizionale e sintomatologia autonomica in pazienti adulti con amiloidosi hATTR. Per valutare funzionalità motoria, sensoriale e nervosa, riflessi e pressione posturale è stata utilizzata la scala modificata del Neuropathy Impairment Score (mNIS+7).

•    A 18 mesi, il trattamento con patisiran ha determinato una variazione media di 6,0 punti (miglioramento) nel punteggio mNIS+7 ottenuto al basale, rispetto a un aumento medio di 28,0 punti (peggioramento) segnalato per il gruppo placebo. Con una differenza media complessiva di 34,0 punti del braccio patisiran rispetto al placebo.
•    Mentre quasi tutti i pazienti trattati con patisiran hanno avuto un beneficio terapeutico rispetto al placebo, il 56% dei pazienti trattati con patisiran ha ottenuto un notevole miglioramento nei parametri di valutazione della polineuropatia (punteggio mNIS+7 migliorato) rispetto al proprio livello basale dopo 18 mesi di terapia, rispetto al 4% dei pazienti ai quali era stato somministrato il placebo.
•    A 18 mesi, il 51% dei pazienti patisiran ha ottenuto un miglioramento nella qualità della vita misurato in base al punteggio Norfolk QOL-DN, rispetto al 10% dei pazienti placebo.
•    Nel corso dei 18 mesi di terapia, i pazienti trattati con patisiran, hanno ottenuto un notevole beneficio in tutti gli altri endpoint di efficacia, tra cui attività quotidiane, deambulazione, stato nutrizionale e sintomatologia autonomica.
•    Patisiran ha ottenuto dati favorevoli sugli endpoint esplorativi relativi a struttura cardiaca e parametri funzionali nei pazienti con interessamento cardiaco.
•    L’incidenza e la gravità degli eventi avversi sono stati simili nei pazienti trattati con patisiran e con placebo. Gli eventi avversi più comuni segnalati nei pazienti trattati con patisiran, con una frequenza almeno del 3% superiore a quella registrata nei pazienti trattati con placebo, sono stati l’edema periferico e le reazioni correlate all’infusione. 

FONTE: Pharmastar
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15 aprile, 2019

Allerta dellʼAifa su alcuni antibiotici chinolonici di uso comune: rischio reazioni avverse gravi e persistenti

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Allerta dell'Agenzia Italiana del farmaco su alcuni antibiotici di uso comune per il rischio di gravi effetti collaterali "invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti". L'Agenzia ha diffuso una nota con indicazioni rivolte ai medici. Nel mirino i medicinali che contengono fluorochinoloni e chinoloni, che verranno ritirati dal commercio. Si raccomanda prudenza nelle prescrizioni anche per i pazienti anziani.

Ai medici viene indicato di non prescrivere tali medicinali in casi quali il trattamento di infezioni non gravi o per infezioni non batteriche.

Il medico deve inoltre informare il paziente di "interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, neuropatia" e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli.

L'Ema (Agenzia europea del farmaco), si legge ancora nell'allerta dell'Aifa, "ha riesaminato nei mesi scorsi gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici per uso sistemico ed inalatorio per valutare il rischio di reazioni avverse gravi e persistenti (che durano mesi o anni), invalidanti e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso.

Le reazioni avverse gravi a carico del sistema muscoloscheletrico includono tendinite, rottura del tendine, mialgia, debolezza muscolare, artralgia, gonfiore articolare e disturbi della deambulazione. Gli effetti gravi a carico del sistema nervoso periferico e centrale includono neuropatia periferica, insonnia, depressione, affaticamento e disturbi della memoria, oltre che compromissione della vista, dell'udito, dell'olfatto e del gusto. Sono stati segnalati soltanto pochi casi di queste reazioni avverse invalidanti e potenzialmente permanenti, ma è verosimile una sotto-segnalazione.

A causa della gravità di tali reazioni in soggetti fino ad allora sani, la decisione di prescrivere chinoloni e fluorochinoloni dev'essere presa dopo un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi in ogni singolo caso".

FONTE: TgCom.it
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22 febbraio, 2019

Il governo prova a "curare" le liste d'attesa: stop alle visite private intramoenia se eccessive criiticità ma piovono critiche...

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"Se i tempi di attesa per un esame medico superano i tempi previsti per legge, sarai indirizzato presso una struttura privata convenzionata senza costi aggiuntivi". E' il ministro della Salute, Giulia Grillo a illustrare le novità del nuovo Piano per il governo delle liste d'attesa, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, ma già bocciato dai medici. Il piano prevede anche lo stop alle visite private dei medici in ospedale se le liste d'attesa vanno oltre i limiti previsti.

Come quello precedente, il nuovo Piano individua l'elenco di prestazioni ed esami diagnostici soggetti al monitoraggio e prevede il rispetto, da parte delle Regioni, dei tempi massimi di attesa per ciascuno. Ma riduce il limite massimo di attesa previsto per quelle a priorità programmata (non urgenti) da 180 giorni a 120 e, in virtù del principio di trasparenza, prevede l'accessibilità alle agende di prenotazione delle strutture. Il piano prevede anche la rimozione dei direttori generali delle aziende che non raggiungono gli obiettivi.

Inoltre le informazioni sulle liste d'attesa dovranno essere presenti su siti web di regioni e strutture, in apposite sezioni "dedicate e facilmente accessibili". In caso di superamento dei tempi massimi previsti per la prestazione, si conferma la possibilità di ottenerla in regime di libera professione riservando al cittadino il solo pagamento del ticket. Per monitorare l'attuazione del PNGLA e segnalare eventuali criticità, verrà istituito un Osservatorio Nazionale di cui faranno parte esperti ma anche associazioni di cittadini.

Infine gli impegni assunti dai Direttori Generali per superare le criticità legate ai lunghi tempi di attesa saranno "fattore prioritario nella loro valutazione" e il non raggiungimento degli obiettivi potrà provocarne la "decadenza automatica". "Abbiamo fatto un lavoro importantissimo e oggi, dopo dieci anni, il Paese ha un nuovo piano nazionale di gestione delle liste di attesa", ha commentato il ministro Grillo. "L'intesa è meritoria ma sono necessarie risorse certe e più personale. Siamo solo all'inizio", precisa il presidente della Conferenza Stato-Regioni e governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

I medici parlano invece di "una fiera dell'ipocrisia", che non risolve il problema. Le critiche prendono di mira la possibilità, prevista nel nuovo Pngla, di un blocco delle prestazioni in intramoenia (espletate dal medico privatamente, nella propria struttura sanitaria) in caso di criticità. "Regioni e Governo - commenta Carlo Palermo, segretario del sindacato Anaao - si autoassolvono dalla responsabilità politica e gestionale" e indicano nei medici dipendenti "il capro espiatorio ideale, e nella loro attività libero professionale intramoenia la causa da rimuovere nel caso, non improbabile, che non si rispetti il piano delle illusioni che hanno stilato".

FONTE: TgCom24
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06 febbraio, 2019

Il ministro Grillo nomina il nuovo Consiglio Superiore di Sanità, due conferme e meno donne, aspre polemiche su alcune scelte...

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Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha firmato il decreto di nomina dei 30 membri non di diritto del Consiglio Superiore di Sanità (Css). La squadra, afferma Grillo, "è finalmente pronta e sono molto orgogliosa e felice di presentarla". Dopo l'insediamento, il Css deciderà il nuovo presidente.

Il Consiglio superiore di sanità (Css), del quale oggi il ministro della Salute Giulia Grillo ha nominato i nuovi 30 membri non di diritto, è 'meno rosa': solo tre le scienziate donne presenti nell'organo consultivo, contro le 14 del precedente Css nominato dall'ex ministro Beatrice Lorenzin. Tra i 30 membri nominati, sono stati riconfermati i professori Bruno Dallapiccola e Giovanni Scambia, mentre escono dal Css il farmacologo Silvio Garattini, che sarà ancora "fortemente impegnato per questo ministero nel difficile tavolo della Governance Farmaceutica", rileva una nota del dicastero, e il professor Edoardo Boncinelli. Alcuni dei precedenti membri non di diritto, tra i quali il professor Alberto Mantovani, precisa il ministero, "avevano da tempo rassegnato le dimissioni a causa dei numerosi impegni internazionali".

Sta sucitando polemiche la scelta di nominare Camillo Ricordi, che ha avuto un ruolo nella vicenda del metodo Stamina di Davide Vannoni, aprendo alla possibilità di una sua sperimentazione. Professore di chirurgia e medicina dei trapianti cellulari all'Università di Miami, nel 2013 Ricordi si pronunciò in favore del metodo - applicato nel 2011-12 agli Spedali Civili di Brescia - poi bocciato definitivamente dall'Istituto superiore di sanità. Ricordi affermò che si trattava di "una procedura sicura" e che i risultati e dati che aveva visto gli erano sembrati, secondo la sua stessa definizione, "promettenti". Sempre secondo Ricordi "indipendentemente dai risultati finali" sarebbe stati "criminale non valutare il metodo e non fare chiarezza". Ricordi incontrò il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, visionando il Protocollo completo del metodo a base di staminali mesenchimali. Ricordi mise anche a disposizione i laboratori del suo centro di Mimami a Vannoni, anche se tale possibilità poi tramontò.

Questo l'elenco dei 30 nuovi membri non di diritto del Css:
Sergio ABRIGNANI Ordinario di Patologia Generale-Università di Milano;
Adriano AGUZZI Direttore dell'Istituto di Neuropatologia di Zurigo;
Mario BARBAGALLO Ordinario di Geriatria-Università di Palermo;
Mario Alberto BATTAGLIA Ordinario di Igiene e Salute Pubblica-Università di Siena;
Luca BENCI Docente di diritto sanitario-Università di Firenze;
Renato BERNARDINI Ordinario di Farmacologia-Università di Catania;
Giuseppe CAMPANILE Ordinario di Scienze e Tecnologie Animali-Università "Federico II" Napoli;
Claudio COBELLI Ordinario di Bioingegneria-Università di Padova;
Giulio COSSU Ordinario di Medicina Rigenerativa-Università di Manchester;
Giuseppe CURIGLIANO Prof. Ass. di Oncologia Medica-Università di Milano;
Bruno DALLAPICCOLA Direttore Scientifico dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;
Domenico DE LEO Ordinario di Medicina Legale-Università di Verona;
Paola DI GIULIO Prof. Ass. di Scienze Infermieristiche-Università di Torino;
Marco FERRARI Ordinario di Malattie Odontostomatologiche-Università di Siena;
Carlo FORESTA Ordinario di Endocrinologia-Università di Padova;
Silvia GIORDANO Ordinario di Istologia-Università di Torino;
Andrea GIUSTINA Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo-Università S. Raffaele di Milano;
Andrea LAGHI Ordinario di Radiologia-Università Sapienza di Roma;
Franco LOCATELLI Direttore Dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica dell'Ospedale Bambino Gesù;
Francesco LONGO Associato Dipartimento Analisi Politiche e Management Pubblico-Univ. Bocconi;
Vito MARTELLA Ordinario di Malattie Infettive degli animali domestici-Università di Bari;
Maria G. MASUCCI Ordinario di Virologia presso il Karolinska Institute di Stoccolma- Membro Commissione Nobel;
Marco MONTORSI Rettore dell'Università HUMANITAS;
Paolo PEDERZOLI Ordinario di Chirurgia Generale - Università di Padova;
Giuseppe REMUZZI Direttore dell'Irccs "Mario Negri"-Milano;
Camillo RICORDI Prof. Di Chirurgia e Medicina dei Trapianti cellulari-Università di Miami (FLORIDA);
Massimo RUGGE Ordinario di Anatomia Patologica ed Oncologia- Università di Padova;
Giovanni SCAMBIA Direttore Scuola Spec. In Ginecologia e Ostetricia- Università S. Cuore Pol. Gemelli;
Fabrizio STARACE Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche- AUSL di Modena;
Paolo VINEI Ordinario di Epidemiologia presso l'Imperial College di Londra.


FONTE: Ansa.it
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