"Gli indirizzi contenuti nel recente Decreto Legge governativo 112/2008 (sul contenimento della spesa) sono decisamente contrari agli indirizzi di politica europea sulla ricerca e al concetto stesso di missione pubblica delle Universita' affermata dalla Dichiarazione di Berlino" così si è espresso il Senato Accademico dell'università di Udine, sulla scia di quello della Sapienza di Roma, in accordo con quanto espresso dalla mozione della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane.
In seguito al Decreto Legge sono previste riduzioni del Fondo di Finanziamento ordinario (Ffo) alle Università di 1,443 milioni di euro tra il 2009 e il 2013. Questo si tradurrà, per l'Università di Udine, in una riduzione del Ffo di 15 milioni di Euro.
Inoltre le assunzioni del personale sono state bloccate fino al 2011 al 20 per cento delle cessazioni dell'anno precedente e dal 2012 la percentuale passerà al 50 per cento: per l'Università di Udine cio' significherà poter reclutare 13 unita' di personale nei prossimi 5 anni a fronte di 57 cessazioni.
Alla luce di questi dati il Senato accademico ha espresso "la più ferma protesta e da mandato al Rettore di rappresentare ad ogni livello politico e istituzionale la necessità che venga stralciata la parte relativa all'universita' e sia contestualmente avviata una ben più approfondita discussione sulle finalità dell'Università pubblica, con la sostanziale revisione di un provvedimento che nell'attuale formulazione è deleterio per lo sviluppo sostenibile dell'intero sistema-Paese". "Tutto questo - si legge in una nota - per rendere consapevoli le massime istituzioni regionali e nazionali che in queste condizioni l'Università del Friuli, a 30 anni dalla sua nascita per volontà della gente friulana, non potrà più svolgere il proprio ruolo istituzionale di alta formazione e ricerca, venendo meno anche alla nobile funzione prevista nel proprio Statuto istitutivo di servizio e sviluppo del territorio"
Il Senato Accademico si è espresso a sfavore anche di una privatizzazione del sistema universitario nazionale attraverso la trasformazione degli atenei in Fondazioni Universitarie di diritto privato. Le norme del decreto governativo infine vanificano qualsiasi forma di programmazione delle Università e compromettono la compiuta realizzazione delle riforma della didattica avviata secondo gli indirizzi dello stesso Ministero dell'Istruzione e dell'Universita.
Infatti le misure finanziarie contenute nel Decreto avranno effetti devastanti sui bilanci delle università più giovani come quella di Udine.
FONTE: Molecularlab.it => http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6162
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