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AFORISMA DEL GIORNO

30 settembre, 2013

Test di Ingresso, elevata "migrazione" verso il Sud come effetto della graduatoria nazionale

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"Benvenuti al Sud". Centinaia di studenti ammessi al test di Medicina e Odontoiatria sostenuto al Nord saranno costretti a trasferirsi se vorranno indossare il camice bianco. La graduatoria nazionale, pubblicata lunedì scorso, ha infatti fornito i suoi primi responsi: atenei del Nord presi d'assalto e studenti settentrionali obbligati a spostarsi a Sud se vorranno coronare il sogno di una laurea in Medicina.

Una novità, quella del listone nazionale, che sta rivoluzionando la geografia degli ammessi a questi corsi di laurea. Perché, analizzando la lunghissima graduatoria con oltre 69mila candidati, per la prima volta, oltre che ad assistere alla marcia volontaria degli studenti meridionali in cerca di un buon ateneo al Nord, assisteremo anche alla marcia forzata dei ragazzi del Nord verso le università meridionali. E proprio oggi verrà resa nota l'assegnazione delle sedi per ciascuno dei partecipanti.

Fino a due anni fa infatti la selezione veniva effettuata per ateneo e l'anno scorso per ambiti regionali o interregionali. E coloro che si spostavano da Nord a Sud erano pochissimi. Chi si trasferiva al Nord lo faceva invece di sua spontanea volontà. Ma da quest'anno, tutto cambia.

Nel test svolto lo scorso 9 settembre, più di metà  -  il 56 per cento  -  degli oltre 10mila ammessi alla facoltà di Medicina e di Odontoiatria hanno sostenuto la prova in un ateneo pubblico del nord Italia: il bando costringeva gli studenti a sostenere la prova nel primo ateneo scelto. La restante parte  -  il 44 per cento  -  ha invece centrato l'obiettivo in una università dell'Italia centrale o meridionale.

Studenti settentrionali di gran lunga più bravi di tutti gli altri compagni o, semplicemente, atenei del Nord presi d'assalto anche da studenti meridionali perché più prestigiosi, meglio attrezzati e più organizzati? Sta di fatto che, tra qualche giorno, una consistente fetta dei 5.887 ammessi a Medicina e Odontoiatria al Nord dovrà fare le valigie alla volta di un ateneo del Sud. Perché in Lombardia, Veneto o Piemonte i posti messi in palio dal ministero dell'Università non basteranno per tutti. I numeri parlano chiaro. Tra i primi 10.456 ammessi alle facoltà di Medicina e Odontoiatria degli atenei pubblici ben 905 hanno sostenuto il test di ammissione alla statale di Milano. Ma nell'ateneo meneghino saranno disponibili 370 posti per iscriversi in Medicina e 60 per Odontoiatria: in tutto 430.

Così, 475 studenti che hanno cercato fortuna nell'ateneo milanese dovranno accontentarsi di un posto dove rimarrà spazio. Stesso discorso per chi ha tentato l'accesso a Padova: oltre 900 ammessi per 445 posti in totale. Dove andranno i 462 studenti rimasti fuori dall'ateneo veneto? E dove andranno i 59mila studenti che non ce l'hanno fatta? Alcuni si iscriveranno in Biologia e Biotecnologie e tenteranno l'avventura fra un anno. I più facoltosi tenteranno l'avventura in Spagna e Romania, dove l'accesso è libero.

Quest'anno, la domanda di iscrizione al test prevedeva la scelta delle sedi  -  anche tutte quelle presenti sul territorio nazionale  -  con un ordine di preferenza: tra tutti coloro che hanno scelto come prima opzione un determinato ateneo verranno esauditi soltanto quelli che rientreranno tra i posti messi a concorso per il singolo ateneo: i cosiddetti "assegnati". Tutti gli altri, se in posizione utile nella graduatoria dei 10mila, saranno "prenotati" in una delle sedi scelte come seconda, terza, quarta o successiva opzione. Scorrendo l'elenco delle università statali dove si sono svolti i test, si vede che la maggior parte delle università dove rimangono posti liberi è al Sud.

In Sicilia, ad esempio, a fronte degli oltre mille posti messi a concorso, sono riusciti a passare appena in 674: quasi certamente tutti siciliani che non avevano nessuna intenzione di spostarsi altrove o non ne avevano le possibilità economiche. I restanti 330 posti liberi andranno a coloro che non sono riusciti a piazzarsi nelle regioni di residenza: probabilmente studenti del Nord costretti a trasferirsi per avere un futuro da dottore.

FONTE: Repubblica.it
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09 settembre, 2013

Medicina, inizia la rivoluzione nell'accesso alle scuole di Specializzazione, verso la graduatoria unica nazionale

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Cambiano le modalità di accesso alle scuole di Specializzazione per Medicina. Stamani è stato approvato dal Consiglio dei Ministri uno specifico articolo in seno al Decreto Legge sulle «Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca», che interviene a modificare la normativa nazionale di riferimento (D.Lgs 368/1999). Tramite tale modifica, si crea un concorso a graduatoria unica nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche, sulla scorta di quanto già avviene in Francia e Spagna. Tale punto è stato il primo delle richieste avanzate dall’Associazione Italia Giovani Medici (S.I.G.M.) e dal Comitato Pro Concorso Nazionale, nel corso della mobilitazione nazionale “Giovani Medici Day”, tenutasi il 14 maggio in piazza Montecitorio.

A seguito della citata manifestazione, il Ministro Carrozza aveva istituito una Commissione incaricata di avanzare una proposta di regolamento per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche mirata a rendere oggettivi modalità e criteri di valutazione da parte delle commissione giudicatrici, oltre che ad introdurre una graduatoria nazionale per tipologia di specializzazione.

Dichiara il SIGM: <<Ringraziamo il Ministro Carrozza per aver prestato fede all’impegno assunto. L’adozione di una graduatoria unica nazionale e di criteri di valutazione non più discrezionali consentirà di rilanciare e di rendere più competitivo il sistema formativo professionalizzante post laurea di medicina. – Unica nota stonata, dispiace rimarcarlo, è riferibile al fatto che, adesso che tale importante obiettivo è prossimo al conseguimento, si registra la gara a salire sul carro dei “vincitori”. Premesso che i vincitori sono quanti si potranno avvalere di queste importanti innovazioni, sottolineiamo che il 14 maggio 2013 è stato avviato un percorso storico e chi è stato presente in piazza Montecitorio, mettendoci la faccia, ha dimostrato che le cose nel nostro Paese si possono davvero cambiare in meglio>>.

Il SIGM dichiara di riservarsi di seguire il successivo iter di approvazione del Decreto Legge in Parlamento sia per evitare che il testo possa essere stravolto, sia per capire tempi e modalità di implementazione della graduatoria nazionale, anche alla luce della necessaria modifica dell’attuale Regolamento concernente l’accesso alle scuole di specializzazione, una nuova bozza del quale è già stata esitata dalla Commissione ministeriale, ai lavori della quale il SIGM ha partecipato con un proprio delegato, ed è ora al vaglio del Ministro.

<<Auspichiamo il recepimento in toto della proposta elaborata dalla Commissione Ministeriale ed il successivo invio al vaglio del Consiglio di Stato. Urge fornire il prima possibile indicazioni certe a chi si appresta ad usufruire degli effetti della riforma, in modo che gli aspiranti specializzandi possano da subito orientare il proprio profilo curriculare>>.


FONTE: Giovane Medico
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07 settembre, 2013

Errori a Parma e Pavia per i test di Professioni sanitarie, tutto da rifare

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La sessione 2013 dei test d'ingresso ai corsi di laurea a numero chiuso o a numero programmato è in pieno svolgimento (lunedì prossimo sono in calendario le prove per Medicina e il giorno successivo quelle per Architettura) e già si profila una raffica di problemi. L'Università di Pavia ha comunicato che è stato annullato il test d'ingresso per i corsi di laurea in Professioni sanitarie, tenutosi mercoledì. È stata infatti riscontrata un'anomalia nei quesiti d'esame (prove predisposte dalle singole università, a differenza dell'esame di accesso a Medicina), che riportavano quattro possibili opzioni di risposta invece delle cinque previste. I 1464 candidati presenti - provenienti da tutta Italia - dovranno tornare a Pavia per rifare la prova. È il secondo episodio di annullamento della prova dopo Parma, sempre per i corsi di studio delle Professioni sanitarie. E lo scambio di questionari tra il test di Psicologia e quello di Biologia a La Sapienza di Roma.

Il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, in visita giovedì all'università di Genova, si è detta «dispiaciuta che ci siano stati alcuni disguidi durante lo svolgimento dei test», ma ha assicurato: «nella stragrande maggioranza dei casi mi sembra che si siano svolti correttamente». Casi isolati dunque, ma il Codacons, che contro il sistema del numero chiuso ha già avviato un ricorso collettivo al Tar del Lazio, ha annunciato un esposto per il «caso Parma». L'associazione di consumatori sta anche predisponendo un esposto alla Corte dei Conti «poichè gli errori contenuti nelle domande hanno determinato l'esigenza di disporre la ripetizione della prova, con conseguenti maggiori costi per la collettività. La magistratura contabile sarà dunque chiamata ad accertare le relative responsabilità e verificare l'eventuale danno erariale connesso all'annullamento dei test». La possibilità di ricorsi viene presa in considerazione anche da Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, e Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori. «Bisognerebbe capire - afferma però Dona - se il rinvio della data del test in seguito all'annullamento provochi l'impossibilità per lo studente di partecipare ad altri test, penalizzandolo». Un altro punto da valutare è il rimborso delle tasse per tutti gli studenti che, a causa del rinvio, non possono partecipare alla nuova data del test, e tutti i disagi che può provocare questa procrastinazione.

L'Unione degli studenti universitari ha annunciato che chiederà i danni per tutti i candidati che si sono iscritti alla prova: «Quello che sta accadendo in questo giorni rasenta l'assurdo. È inammissibile che le prove d'ammissione vengano annullate a causa di errori nella compilazione dei test. Il sistema fa acqua da tutte le parti e tutto questo accade a discapito di migliaia di studenti», scrive in una nota Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Udu. Che parla di «miriadi di segnalazioni» di irregolarità durante i test: «In moltissime città, ad esempio - dice Orezzi - si è leso il criterio dell'anonimato delle prove facendo tenere ai candidati la carta d'identità sul banco durante il test, in questo modo si può associare il codice della prova al candidato». Un sistema che il sindacato degli studenti denuncia da giorni e contro cui ha pronto un ricorso. Sotto accusa soprattutto il «bonus maturità», che «ha generato altre discriminazioni tra gli studenti: migliaia di loro resteranno esclusi dalle graduatorie a causa di quest'altro criterio di valutazione all'accesso».

Lo strumento del ricorso nel campo dell'istruzione è ampiamente utilizzato, spesso con risultati positivi per i ricorrenti. È di oggi la notizia che il Tar del Lazio ha ritenuto valido anche il servizio svolto da docenti precari ai fini della partecipazione al concorso per presidi. «Per la prima volta, in materia concorsuale, un tribunale italiano disapplica la normativa nazionale in ragione del principio comunitario di non discriminazione del servizio prestato da precario. Undici docenti così possono sciogliere la riserva ed essere assunti dopo due anni come presidi» commenta l'Anief che parla di sentenza di «portata storica».

Fonte: Corriere.it
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05 settembre, 2013

Sicilia, dal 16 settembre parte la nuova "Ricetta Elettronica"

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A partire dal 16 settembre i siciliani dovranno dire addio alla ricetta del medico di famiglia. A sostituire il foglietto con le scritte rosa su fondo bianco la ricetta online. I medici di base, i cui computer saranno collegati in rete con le farmacie, quindi, dovranno adeguarsi ai tempi con la prescrizione elettronica, pena una decurtazione dello stipendio.

Sono diversi gli obiettivi che vuole raggiungere la Regione: per esempio, eliminare gli sprechi e irregolarità su false esenzioni o prescrizioni che non servono, ma anche la conoscenza e verifica in tempo reale della spesa sanitaria e, perché no, l’azzeramento di una voce di spesa che costa 2 milioni di euro l’anno per la stampa dei bollettini con le ricette da compilare.

La prescrizione dei farmaci avverrà in una prima fase in modo semplice. Il medico di base si collegherà attraverso il suo computer ad una piattaforma informatica condivisa e, poi, dopo che avrà compilato la ricetta elettronica, darà al paziente un promemoria su un foglio bianco dove ci saranno scritti i dati del paziente, il numero dell’esenzione se è esente, il numero della ricetta elettronica e il farmaco prescritto.

Il foglio servirà a garantire con certezza il medicinale al paziente qualora ci dovessero essere inconvenienti nella piattaforma informatica. In futuro, il foglio di supporto potrebbe essere sostituito per esempio con un sms.

Con questo atto, la Sicilia si adegua a un cambiamento che riguarderà l’intero Paese. Tutti quanto previsto nella ricetta elettronica potrà essere consultato da medici, farmacisti, ministero dell’Economia e Aziende sanitarie. Alcune associazioni di categoria si dicono preoccupate per il funzionamento del nuovo sistema informatizzato nei piccoli centri dove la connessione internet è scarsa o assente.

FONTE: Essepress
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03 settembre, 2013

Università, boom per Medicina: 84165 aspiranti per 10157 posti, +23% rispetto allo scorso anno

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Test universitari al via oggi per 115 mila diplomati che hanno deciso di iscriversi ai corsi di laurea a numero chiuso. Sono questi i numeri forniti dal Ministero. I primi a cimentarsi con il pacchetto di quesiti saranno oggi gli aspiranti veterinari (10.812 iscritti). Domani tocca alle professioni sanitarie, il 9 a Medicina e Odontoiatria e il 10 ad Architettura. Il drappello più numeroso è rappresentato, ancora una volta, dai potenziali camici bianchi: 84.165 iscritti ai test per 10.157 posti (con un incremento del 23 per cento rispetto a un anno fa), con un rapporto di 1 a 8 tra iscrizioni effettivamente dispobinibili e richieste degli studenti. Ma l'aumento più alto si registra a Veterinaria: +38 per cento.

Ogni candidato dovrà affrontare 60 domande, per un massimo di 90 punti (1,5 punti per ogni risposta esatta, meno 0,4 per ogni risposta sbagliata, 0 punti per ogni risposta non data). Il punteggio minimo per superare il test è 20 punti. Ma quest'anno avrà un peso notevole anche il tanto discusso bonus maturità che "regala" da 1 a 10 punti extra in base al voto ottenuto all'esame di Stato a condizione che lo stesso sia non inferiore all'80esimo percentile della commissione d'esame. La graduatoria sarà nazionale, a differenza di un anno fa quando erano previste aggregazioni territoriali.

Nei test di Medicina quest'anno si darà più spazio ai quesiti che richiedono un ragionamento logico: 25 sui 60. E poi ci saranno 5 domande di cultura generale, 14 di biologia, 8 di chimica e altrettante di fisica e matematica. Cento minuti per risolvere il tutto (erano 120 lo scorso anno ma per 80 quesiti). Già sul piede di guerra l'Unione degli universitari che annuncia un ricorso collettivo nazionale per impugnare non soltanto il bonus maturità, ma tutto il sistema a numero chiuso "assolutamente incostituzionale e lesivo dei diritti degli studenti".

Intanto, in ordine sparso si sono svolte e si stanno svolgendo le prove di accesso negli atenei che, al di là delle programmazioni a livello nazionale, hanno deciso di introdurre il numero chiuso per alcune facoltà: Psicologia alla Sapienza di Roma, Economia a Torino e Padova, ingegneria al Politecnico di Milano e Farmacia a Genova e Firenze.

FONTE: Repubblica.it
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