E’ al vaglio del Centro Ricerca Nestlé un’importante ipotesi che potrebbe trovare applicazione nello sviluppo di nuovi alimenti funzionali. I ricercatori del gruppo alimentare, infatti, stanno valutando l’efficacia di principi attivi naturali presenti negli alimenti sulla modulazione della glicemia (il livello di glucosio nel sangue).
Così come i fitosteroli addizionati a bevande o alimenti favoriscono la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue, parallelamente è stata ipotizzata l’azione dei flavonoidi nella modulazione della glicemia postprandiale.
Al Centro di ricerca di Losanna è stata impiegata un’innovativa strategia di indagine utile ad identificare principi attivi presenti negli alimenti, potenzialmente capaci di inibire l’amilasi salivare umana e quindi attivi nella regolazione della digestione degli amidi. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Medicinal Chemistry.
Per controllare i picchi di glicemia postprandiale, ai pazienti diabetici possono essere somministrati farmaci che inibiscono l’azione degli enzimi che scindono gli amidi, al fine di rallentarne la digestione. Obiettivo dell’indagine è stato quindi individuare composti naturali in grado di mimare questo processo e di capire più a fondo i meccanismi molecolari attraverso cui avviene questa interazione.
I ricercatori Nestlé hanno studiato la famiglia dei flavonoidi, composti antiossidanti naturali, combinando analisi computerizzate delle strutture molecolari con screening in vitro. I risultati dell’indagine hanno permesso di approfondire le conoscenze delle interazioni dei flavonoidi con l’amilasi salivare e dei meccanismi attraverso cui queste molecole rallentano la digestione degli amidi inibendo questo enzima.
“E’ la prima volta che una combinazione di screening in vitro e analisi computerizzata è utilizzata per identificare specifici bioflavonoidi in grado di inibire l’amilasi salivare umana. I risultati di questo studio rappresentano un significativo passo in avanti verso l’identificazione di sostanze naturali, che possano aiutare le persone a controllare la propria glicemia”, ha dichiarato Chieh Jason Chou, co-autore dello studio e ricercatore al Centro Ricerca Nestlé. “Le conoscenze acquisite grazie a questi studi permetteranno di comprendere meglio le proprietà naturali di molti componenti alimentari e potranno aiutare la ricerca Nestlé a sviluppare nuovi prodotti che abbiano un impatto positivo sulla salute e il benessere”, ha concluso.
“Sicuramente oggi l’iperglicemia post-prandiale viene riconosciuta come importante fattore di rischio cardiovascolare e come possibile fattore ostacolante il buon compenso metabolico nel paziente diabetico”, ha commentato Giuseppe Marelli, coordinatore del Gruppo Alimentazione e Diabete dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD). “La ricerca e lo sviluppo di sostanze naturali che abbiano un impatto positivo sulla riduzione della glicemia post-prandiale rappresenta un ambito di sicuro interesse. Lo studio dei flavonoidi, composti polifenolici metaboliti secondari delle piante, gia noti per le loro proprietà antiossidanti, può aprire la strada all’utilizzo di strategie naturali, eventualmente in associazione alla terapia farmacologia, per il controllo dell’iperglicemia post-prandiale”, ha aggiunto.
FONTE: Saluteeuropa.it => http://www.saluteeuropa.it/index.php/salute_europa/News/
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