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AFORISMA DEL GIORNO

14 ottobre, 2010

Sclerosi multipla: scalpore per un servizio delle "Iene"

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Ha destato scalpore un recente servizio delle "Iene" (il famoso programma di giornalismo d'assalto di Italia1) in merito all'esistenza di una tecnica chirurgica che avrebbe risolto numerosi casi di Sclerosi Multipla in pazienti italiani diagnosticati nelle fasi iniziali della malattia e sottoposti ad intervento chirurgico. La complessa procedura, non permessa in Italia perchè come spiegato dal ministro stesso intervistato dal programma "non vi sono ancora delle certezze assolute in merito ai risultati", avrebbe il suo concetto fondamentale nel determinare un incremento del volume dei condotti venosi che drenano il sangue dal tessuto cerebrale (principalmente le giugulari) che per motivi genetici sarebbero predisposte ad andare incontro a restringimento (questo riguarda una patologia chiamata "CCSVI", malattia delle giugulari ostruite, mentre la sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa. Il Professor Zamboni sostiene che intervenendo su una si potrebbe risolvere anche l'altra, ma la sperimentazione per poterlo dimostrare non parte). L'allargamento favorirebbe una leggera diminuizione della pressione, aumenterebbe il ritorno venoso e questo diminuirebbe i possibili danni scaturenti dall'aumento di pressione e che sarebbero responasbili della comparsa dei sintomi della sclerosi. L'intervista condotta dai giornalisti a pazienti che si dichiarano "notevolmente migliorati se non addirittura guariti" ha fatto scoppiare una grande controversia sull'argomento. Come spesso accade per patologie gravi e di cui si sa poco dal punto di vista fisiopatologico e terapeutico si infonde subito il sospetto che l'esistenza di eventuali cure definitive possano essere oscurate oppure ostacolate e persino accantonate in relazione alla necessità da parte delle società che "supportano" il malato (per esempio tramite la produzione e la vendita di presidi) di riuscire ad ottenere, tramite i contratti con le ASL e quindi con lo Stato, un elevato e duraturo guadagno economico.

Per chi volesse saperne di più, e per capire in modo più preciso in cosa consiste tale tecnica e quale sia la sua efficacia, consiglio la visione di questi due servizi andati in onda nella trasmissione Le Iene:

Le Iene, Video Mediaset - La scoperta del Prof. Zamboni

Le Iene, Video Mediaset - La tecnica del Prof. Zamboni e intervista al ministro Fazio

Per approfondire:  AISM
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13 ottobre, 2010

Le iscritte di Facebook scendono in campo accanto alla LILT

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Migliaia di donne italiane in queste ore stanno modificando il loro stato su Facebook con un messaggio personale dai toni maliziosi che incuriosisce molti, soprattutto uomini: "Mi piace… lì". E al posto del lì, la fantasia si sbizzarrisce a elencare quei luoghi in cui le donne coinvolte in questo progetto lasciano... la loro borsa. Il motivo di tanto successo virale per questa operazione su Facebook è presto detto e per nulla ludico: è il supporto che le donne italiane stanno dando, volontariamente, alla promozione del mese (ottobre) della prevenzione del cancro al seno, grazie alla campagna "Nastro Rosa" voluta dalla Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori.

Il mese di prevenzione è arrivato alla sua diciassettesima edizione: in questi giorni, contattando le sedi provinciali della Lilt, è possibile prenotare la visita gratuita di controllo in uno dei quasi 400 ambulatori presenti sul territorio nazionale. Sensibilizzare l’universo femminile sui controlli e sul come sconfiggere la malattia attraverso le visite e l’autoanalisi è un passo fondamentale in un Paese in cui ogni anno viene diagnosticato il cancro al seno a 40mila donne e dove una donna su 33 muore per un carcinoma mammario. Ancor più grave, una proiezione sul 2010 dice che a fine anno i nuovi casi di tumori saranno stati 42mila. Nastro Rosa, attraverso la sua campagna, ricorda che di tumore al seno si può guarire, almeno nel 90 per cento dei casi, sia attraverso operazioni di prevenzione primaria (mangiare bene, fare movimento, non fumare ecc) che secondaria (le visite di controllo che variano a seconda dell’età e dei singoli casi, in modo da riuscire ad arginare l’eventuale tumore nella sua fase iniziale, quando questo è curabile). La lega che combatte i tumori insiste particolarmente sulla mammografia, esame che a partire dai 40 anni di età dovrebbe essere svolto da tutte le donne una volta all’anno.

Per ricordare a tutte l’importanza della prevenzione, la Lilt ha organizzato una serie di eventi collaterali, come l’illuminazione di color rosa di alcuni dei monumenti delle città italiane, operazione che avviene anche all’estero su edifici imponenti come l’Opera House di Sydney, o su meraviglie della natura come le cascate del Niagara, tra Stati Uniti e Canada. L’uso di Facebook e della potenza dei fenomeni virali online non è una novità per Nastro Rosa. Già lo scorso anno infatti le donne del social network si mobilitarono per ricordare a tutte la prevenzione del cancro alla mammella. Nel 2009 il tema con cui aggiornare il proprio status era il colore del reggiseno che si indossava in quel momento.

FONTE: Corriere.it
Autore: Eva Perasso
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01 ottobre, 2010

Messina, Giampilieri: un anno dopo...

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Alluvione, un anno dopo. Dalle «new town» di Berlusconi alla «mazzata» di Bertolaso: un "bestiario" lungo dodici mesi. Le dichiarazioni "impossibili" ascoltate dal 2 ottobre fino a pochi giorni fa: la favola dell’abusivismo, la ricostruzione, i fondi promessi e “troppo” altro.

L’alluvione? Colpa dell’abusivismo. Il dopo alluvione? La soluzione sta nelle “new town”. Il Ponte? Ci fosse stato, il disastro non sarebbe accaduto. I fondi dello Stato? Arriveranno, in gran quantità. L’abusivismo? Ora non c’è più, la “mazzata” è servita a qualcosa. Di frasi del genere, di cui tanti, per non dire tutti, avrebbero fatto volentieri a meno, ne abbiamo sentite fin troppe in questo lungo anno iniziato la tragica notte del 1. ottobre 2009. Un “bestiario” che ci offre un campionario fitto di frasi “celebri” finite, inevitabilmente, nel libro nero delle parole in libertà rilasciate senza pensare né al dolore e alla rabbia che potevano provocare, né al ruolo istituzionale e di responsabilità di chi le pronunciava. Lasciate così, in preda al vento. Generando ulteriore fango laddove non ce n’era proprio bisogno. Ecco una carrellata di queste dichiarazioni impossibili. E scusate se ce ne siamo dimenticata qualcuna. 0 Forse l’ha portata via il vento. Grazie a Dio.

«Io non faccio polemiche ma cerco di risolvere i problemi, è però evidente che non può essere la Protezione Civile a risolvere i problemi di dissesto idrogeologico creati dall'abusivismo». Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, 2 ottobre 2009, durante la prima conferenza stampa tenuta in Prefettura, a poche ore dalla tragedia.

«Meno sagre, più prevenzione sul territorio». Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, 3 ottobre 2009.

«Faremo come l’Aquila. Dobbiamo individuare delle zone e trasferire le comunità. I Comuni ci segnaleranno dei terreni sui quali costruiremo dei quartieri con case di solo 3 piani, vivibili, con giardini. Dentro ogni casa, arredata, ci sarà tutto quello che serve per vivere, come all'Aquila. Penseremo anche ai negozianti, costruiremo piccoli centri commerciali dove potranno continuare le loro attività». Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 4 ottobre 2009.

«La gente si deve anche rendere conto che finché ci sarà abusivismo, nessuno potrà risolvere i problemi. Non c'è dubbio che si è tollerato fin troppo. E se i cittadini non prenderanno consapevolezza che le case non si possono costruire nelle fiumare o a ridosso delle montagne, sarà una battaglia persa». Raffaele Lombardo, presidente della Regione, 4 ottobre 2009.


«Ho prodotto 1191 richieste di demolizione di manufatti abusivi in meno di tre anni, dal gennaio 2007 ad oggi, per violazione delle leggi urbanistiche ed apposizione di sigilli. E nessuna demolizione, neanche una. Mi piacerebbe sapere il perché di tanta ignavia». Calogero Ferlisi, comandante della Polizia municipale di Messina, in un’intervista a Repubblica, 5 ottobre 2009. Ferlisi, poi, smentirà tutto.

«Dobbiamo comunque trovare una casa per circa 1600 persone». Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, 6 ottobre 2009.

«Se ad un sindaco arriva un’allerta ordinaria allora è meglio che stia attento…». Bruno Vespa, durante la puntata speciale di “Porta a Porta” del 6 ottobre 2009.

«Alcuni esperti mi dicono in questi giorni che se il Ponte e altre opere infrastrutturali collegate ad esso fossero state già eseguite, l'emergenza messinese sarebbe stata vissuta in modo più attenuato». Altero Matteoli, ministro alle Infrastrutture, 7 ottobre 2009.

«Quello di Messina è l’ultimo di una lunga serie di disastri da dissesto idrogeologico. E i casi di abusivismo edilizio sono i primi a provocare i disastri annunciati». Dalla relazione della commissione parlamentare Ambiente della Camera, relatore Francesco Nucara del Pri, 4 novembre 2009.

«Lo stanziamento è nella disponibilità del Ministero dell’Ambiente, Messina avrà i soldi necessari, e non saranno un'elemosina, ma come documentato dalle relazioni e dalle perizie delle strutture competenti, un congruo finanziamento che dovrebbe essere quantificato in circa 400 milioni di euro». Domenico Nania, vicepresidente del Senato, e Vincenzo Garofalo, deputato del Pdl, 17 novembre 2009.

«Sento strane voci sulle risorse: posso dire che il problema non esiste. 56 giorni fa, quando sono venuta qui per la prima volta, avevo garantito che mi sarei battuta per questo e l'impegno del presidente Berlusconi è stato chiaro: i fondi arriveranno». Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, 27 novembre 2009.

«A Giampilieri è stata già individuata un'area dove sarà possibile realizzare nuove strutture abitative. Saranno realizzate nel più breve tempo possibile e si faranno gare e appalti con procedure accelerate, ma con garanzie legali ineccepibili». Raffaele Lombardo, presidente della Regione, 8 dicembre 2009.

«Sono pronto a fare battaglia se le istituzioni al di sopra di noi non ci daranno un segno. Per la mia città sono disposto a qualsiasi cosa, persino a riconsegnare la fascia». Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina, 19 aprile 2010.

«Non credo ci sia ora abusivismo nelle zone colpite dall'alluvione dell'ottobre 2009 a Messina. La mazzata che hanno ricevuto è servita per fermare lo scempio del territorio. Meglio tardi che mai». Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, 22 settembre 2010.


FONTE: Tempostretto.it
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