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AFORISMA DEL GIORNO

26 giugno, 2014

In arrivo il Fascicolo Sanitario Elettronico: via libera dal Garante...

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Il Garante per la Privacy ha dato semaforo verde alla realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico (FSE). L'authority si è espressa a favore di una serie di provvedimenti del Presidente del Consiglio dei ministri che consentiranno alle Regioni di far partire l'FSE: d'altronde entro il 30 giugno tutte le regioni italiane e le Province Autonome dovranno essere pronte per metterlo in pratica, così come già hanno fatto Emilia Romagna, Lombardia, Trentino, Toscana, Veneto e Sardegna.

Già nel 2009 l'Autorità italiana che opera a garanzia della privacy era intervenuta in materia con un provvedimento generale in attesa di una normativa adeguata.Nel frattempo l'Italia aveva affrontato la questione con uno dei punti maggiormente discussi del cosiddetto Decreto del Fare: all'articolo 17 l'implementazione del FSE è stato collegato al rilascio di quello che veniva considerato un numero eccessivo di dati sanitari e questo ha spinto il Garante a paventare la possibilità di sollevare la questione in sede comunitaria.

Lo scorso marzo, poi, erano state pubblicate le linee guida per la predisposizione dei progetti regionali: è stato anche istituito un tavolo di lavoro presso il Ministero della salute a cui si è seduto anche il Garante. È proprio questo che ora ha portato allo schema di provvedimenti approvato.
Con esso vengono delineati i contenuti e i passi da compiere per attuare il FSE, ma soprattutto alcuni dispositivi di salvaguardia a favore della privacy.

Nel dettaglio, si prevede che il paziente sia informato chiaramente e possa decidere con maggiore consapevolezza se dare il consenso alla costituzione del suo fascicolo FSE: in caso negativo esso rimarrà inaccessibile; in caso positivo il paziente potrà altresì decidere se dare un ulteriore consenso per finalità di cura (in mancanza del quale il fascicolo potrà essere utilizzato solo per finalità di monitoraggio, programmazione e ricerca, con le dovute garanzie di anonimato).

Il paziente, inoltre, potrà decidere con un consenso ad hoc, se far inserire nel FSE alcune informazioni di particolare delicatezza (sieropositività, interruzione volontaria di gravidanza, violenza sessuale, pedofilia, uso di sostanze stupefacenti, parto in anonimato).


AUTORE: Claudio Tamburrino
FONTE: Punto Informatico.it
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25 giugno, 2014

Scegliere il medico: arriva Prenotaunavisita.com

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Abbracciare la tendenza odierna ad effettuare ricerche su Internet, offrendo un supporto professionale in grado di affiancare i pazienti nella scelta di uno specialista: è questa l’idea alla base di Prenotaunavisita. Per scoprire come funziona il portale abbiamo intervistato Carmine Perna, co-founder del progetto.

«L’idea è quella di innovare il sistema con cui avviene la scelta di un medico e con cui si prenotano le visite. Il nostro scopo è agevolare e smaltire il lavoro del Sistema Sanitario Nazionale, che è assurdamente sovraccarico, offrendo un’alternativa di qualità a prezzi di poco superiori a quelli offerti dal sistema pubblico.

Il nostro sistema offre vantaggi a tutti: in primis ai pazienti, che hanno ora un metodo trasparente e innovativo per scegliere il proprio medico, potendo consultarne il profilo, vederne il curriculum e le foto, controllare le tariffe e i prezzi delle prestazioni, ma che possono anche, grazie ad un’interfaccia user friendly, prenotare la visita direttamente online, lasciando che sia un sistema di email ed sms ad avvisare il medico dell’avvenuta prenotazione. Gli specialisti, dal canto loro, hanno il vantaggio di poter ampliare il pacchetto dei propri clienti. Nella medicina in Italia dietro ai grandi nomi che tutti conoscono ci sono tanti bravissimi medici che hanno una grande professionalità anche se sono meno conosciuti: noi li aiutiamo a venire fuori.

Con Prenotaunavisita la scelta del medico e dello specialista non avverrà più col classico passa parola, basato sul consiglio del vicino di casa o del familiare: cercandolo attraverso il nostro portale ogni paziente può raggiungere in modo più cosciente il medico giusto e adatto alla propria esigenze».
Il sistema di Prenotaunavisita è già attivo in fase di test su Roma, dove sta dando buoni frutti; per questo Carmine e i suoi soci in questa impresa sperano presto di poterlo estendere al resto del territorio nazionale.

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Specializzandi: governo Renzi taglia di un anno la durata dei contratti di specializzazione

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È attesa a ore la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione varato dal Governo il 13 giugno. Il provvedimento, originariamente di 82 articoli, è stato snellito dopo i rilievi del Colle grazie allo scorporo delle misure per competitività e liberalizzazioni, che finiscono in un altro decreto legge.

Rispetto al testo approvato da Palazzo Chigi, la versione in G.U. dovrebbe contenere qualche novità, in particolare all'articolo 15 dedicato alle scuole di specializzazione medica. Il decreto rilancia infatti la mossa che alla legge di stabilità non era riuscita: il taglio di un anno della durata di tutte le scuole, a partire da quelle attivate nel 2012/2013 (in pratica resterebbero fuori dalla riduzione soltanto i corsi già arrivati al quarto o al quinto anno). Una sforbiciata che dovrebbe essere affidata a un decreto del Miur, farebbe risparmiare circa 200 milioni di euro e renderebbe il percorso italiano più simile a quello europeo, ma che aveva fatto storcere il naso tanto agli specializzandi quanto alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin.

Il secondo comma dello stesso articolo ripropone invece l'aumento dei fondi per i contratti di formazione specialistica per consentire il ritorno a 5mila posti nelle scuole, contro i 3.300 cui si erano ridotti quest'anno. In particolare si autorizza un incremento di 6 milioni per il 2014, di 40 milioni per il 2015 e di 1,8 milioni per il 2016.

Confermato, infine, l'obbligo per l'aspirante specializzando di versare un contributo di 100 euro al massimo per la copertura delle spese di segreteria per la partecipazione ai concorsi di ammissione.







FONTE: Il Sole 24 ore
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08 giugno, 2014

Sanità, dal governo ancora tagli? +25% costi ticket in tre anni

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Gli italiani nel 2013 hanno pagato più di 2,9 miliardi di ticket sanitari (per farmaci, diagnostica, specialistica, pronto soccorso). Il 25% in più - circa 700 milioni di euro - rispetto al 2010 quando avevano speso 2,2 miliardi. La crescita si ricava dall’analisi dell’agenzia Ansa sui Rapporti della finanza pubblica della Corte dei Conti degli anni 2012 e 2014.

La stessa Corte dei Conti indica la necessità di intervenire sul sistema. Il governo e le Regioni, al lavoro per la stesura del Patto per la Salute previsto per fine mese, hanno deciso di «ritoccare» lo schema di compartecipazione alla spesa in vigore. Allo studio dei tavoli tecnici ci sono novità su indicatori reddituali, tetti di spesa e nuovi criteri di esenzioni. L’obiettivo è quello di ottenere un meccanismo con più equità e più attenzione ai nuclei familiari colpiti dalla crisi.

Nello scorso ottobre era stato invece evidenziato come al Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva fossero arrivare segnalazioni su un calo del 9% di esami e visite dopo l’introduzione della cosiddetta “compartecipazione” alla spesa sanitaria: i cittadini non esenti semplicemente hanno rinviato gli esami, oppure rinunciato agli stessi, perché troppo onerosi. L’aumento della tassa sui ticket regionali, circa 10 euro, è stata introdotta nel luglio 2011 e ha riguardato oltre 15 milioni di italiani, quelli senza esenzioni per età, malattie, reddito.


FONTE: Corriere.it
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