Stando a una ricerca condotta da "Cittadinanzattiva" nel corso del 2008, che è stata presentata oggi in occasione della giornata europea dei diritti del malato, circa l' 80% dei cittadini italiani che si recano all'estero per sottoporsi a interventi chirurgici cure o terapie sceglie di andare in un paese dell'Unione europea, e tra i motivi che spingono gli italiani ai "viaggi della speranza" c'è, in primis, proprio la necessità di un intervento chirurgico di alta specializzazione o meno invasivo di quello che si dovrebbe affrontare in Italia (41% dei casi). Al secondo posto c'è chi lascia il nostro Paese alla ricerca di cure utili a contrastare malattie rare (19%). A seguire, un 13% si sposta verso centri specializzati, e altrettanti per sottoporsi a terapie innovative, il 6% per un trapianto, il 2% per visite specialistiche o particolari esami diagnostici. La giornata europea dedicata ai diritti del malato - promossa e realizzata dai cittadini per sottolineare la necessità di costruire un sistema sanitario basato su 14 principi comuni, sanciti nella Carta Europea dei diritti del malato - viene celebrata in 22 Paesi europei e in più di 50 località italiane. In Italia l'evento nazionale si è svolto a Riva del Garda alla presenza di assessori regionali alla sanità, euro-parlamentari, associazioni di tutela dei diritti dei malati. Per Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, la giornata ha un duplice obiettivo: "Deve fare sì che i diritti dei cittadini europei siano uguali indipendentemente dallo Stato in cui vivono e deve eliminare gli ostacoli per chi è costretto a muoversi fuori dal proprio Paese per ottenere delle cure". Esistono ancora, infatti, difficoltà soprattutto economiche: il 14% dei cittadini lamenta difficoltà per avere rimborsi di prestazioni già pagate; il 10% segnala costi insostenibili: 22.000 euro per un intervento oncologico in Francia dopo che il Centro di riferimento regionale non aveva autorizzato l'operazione all'estero; 6.000 per un trattamento di fecondazione assistita; oltre 13.000 per prima diagnosi e progetto terapeutico legato a problemi cognitivi e motori di un minore; costi per viaggi e soggiorni che, seppur rimborsati per l'80%, risultano ingenti per chi è costretto a frequenti spostamenti. L'8% dei cittadini chiede aiuto allo Stato per la copertura di spese mediche sostenute in un paese extra Ue: 367.000 dollari per un intervento di angioplastica e 100.000 per intervento al cuore.
FONTE: Agi.it Salute
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