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AFORISMA DEL GIORNO

Non mi fido di quel laboratorio: sarebbe stato meglio inviare i campioni a un liceale con il kit del piccolo chimico! (il mitico Dottor Gregory House, dal telefilm House Medical Division, episodio 1x01)

26 aprile, 2009

Influenza dei maiali: segnalati 8 casi a New York. E le scorte di vaccino in Italia? Forse insufficienti

Desta ancora grande preoccupazione la recente notizia della diffusione di un virus influenzale che rappresenta una mutazione "combinata" dei virus di influenza umana, aviario e dei suini. Il commissario alla Sanità della città di New York ha affermato che 8 test sui 9 realizzati su studenti della grande mela che avevano sintomi influenzali sono risultati positivi alla febbre suina. I ragazzi, che frequentano la scuola superiore St. Francis Preparatory School, si erano ammalati tra giovedì e venerdì. I test sono stati effettuati in tutto su 75 alunni, e hanno confermato su alcuni di essi una infezione di influenza di tipo A ma i risultati precisi saranno inviati al Centro biologico specializzato per il controllo e la prevenzione delle malattie per verificare se gli scolari hanno effettivamente contratto lo stesso virus H1N1 che in Messico ha ucciso 68 persone. "I sintomi dell'influenza- ha voluto aggiungere e precisare Thomas Frieden- sono lievi. I ragazzi stanno già meglio rispetto all'esordio della patologia".

Intanto, Walter Pasini, direttore del Centro Oms per la medicina del turismo esprime all'agenzia Agi (FONTE DELL'ARTICOLO - WWW.AGI.IT) tutte le sue preoccupazioni per il virus dell'influenza suina che in Messico è stata trasmessa da uomo e uomo e che ha causato decine di morti. "Le scorte antivirali in Italia sono assolutamente insufficienti. Dal punto di vista governativo occorre rifornirsi in quantità e soprattutto incapsulare il principio attivo. Ogni epidemia è a soltanto poche ore di distanza da noi" sottolinea Pasini che sconsiglia di recarsi nei Paesi dove il virus si è già manifestato. L'Italia deve quindi premunirsi e deve farlo subito: "Abbiamo pochissime scorte antivirali, solo per il 6,6% della popolazione. In Francia invece le scorte possono coprire il 55% della popolazione. Peraltro il farmaco a nostra disposizione è ancora sotto forma di polvere e necessita di essere incapsulato per la somministrazione". Per il direttore del Centro Oms per la medicina del turismo inoltre la diffusione del virus "non e' necessariamente vincolata alla stagionalità". Unica nota positiva per Pasini e' che i casi riscontrati negli Usa (San Diego, Bassa California e Texas) sono risultati "benigni" ma, conclude, "occorre essere prudenti e non sottostimare la possibile diffusione".

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