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AFORISMA DEL GIORNO

16 giugno, 2008

Lievito Ogm per debellare la malaria

E' stata messa a punto una nuova molecola per la lotta alla malaria, malattia che colpisce oltre 500 milioni di persone nel mondo e ne uccide 1-3 milioni ogni anno di cui il 90% sono bambini al di sotto dei 5 anni. I risultati ottenuti dalla ricerca sono stati esposti a Londra, al convegno della Royal Society. Il nuovo farmaco è prodotto grazie ad un nuovo approccio che utilizza la biologia sintetica applicata ad un antico rimedio erboristico cinese, usato da duemila anni. Questa nuova tecnica consente di produrre la molecola con costi decisamente inferiori a quelli necessari per la produzione tradizionale, rendendo il farmaco accessibile anche ai Paesi più poveri. In pratica, dei lieviti geneticamente modificati con l'inserimento di cromosomi artificiali vengono lasciati crescere e proliferare in enormi vasche di fermentazione. L'obbiettivo è quello di produrre grandi quantità di farmaco con un costo pari ad un decimo degli anti-malarici attualmente in uso.
Il farmaco si chiama artemisinina, o dolce assenzio, ed è un estratto di un'erba cinese, l'Artemisia annua che è una pianta delle Asteracee originaria della provincia di Hunan.

Questo rimedio è usato dalla medicina cinese da duemila anni ma il procedimento attuale per estrarre la molecola dalla pianta è lungo e molto costoso. I ricercatori hanno quindi pensato di utilizzare per la sua produzione delle tecniche biotecnologiche ed hanno inserito circa 12 geni sintetici in cellule si lievito e poi lasciati fermentare nello zucchero. Le cellule di lievito Ogm attivano una serie di reazioni chimiche che portano alla produzione di acido di artemisinina, che viene poi convertito chimicamente nella molecola pura. Jay Keasling, della University of California di Berkeley spiega: “Il processo è molto simile a quello di produzione della birra anche se qui siamo alle prese con una dozzina di geni ingegnerizzati. Speriamo che questo approccio consenta di distribuire i farmaci a tutte quelle persone che ne hanno bisogno”. Infatti, l'obbiettivo degli esperti è quello di riuscire a creare quantità sufficienti di farmaco in un singolo bioreattore in modo da sopperire, nel giro di due anni, alle necessità di milioni di persone con un costo decisamente inferiore.

La speranza è quella di riuscire a debellare la malattia da qui a tre anni.

FONTE: Molecularlab.it -> http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6039

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