Dormire poco è un vero rischio: di obesità, diabete e forse cancro
Le ultime ricerche hanno scoperto un rapporto stretto fra il debito di sonno e certe malattie C'è chi sta alla televisione fino a notte fonda, chi fa le ore piccole su internet, chi punta la sveglia all'alba per portarsi avanti con il lavoro. Ritmi frenetici, mille impegni, stimoli continui: la tentazione di rosicchiare ore al sonno notturno è irresistibile, ma il prezzo da pagare può essere salato. Negli ultimi cinque anni si sono accumulate decine di ricerche e tutte puntano in una direzione: dormire poco fa male. Da qualche decennio si parla di epidemia per l'obesità, il diabete e i tumori e nello stesso periodo è diventata epidemica la mancanza di sonno (in Italia dagli anni Sessanta ad oggi abbiamo «perso per strada» un paio di ore per notte): nessuno crede più che si tratti di una coincidenza. L'ultimo numero della rivista Nature Medicine snocciola le prove, a cominciare dalla tendenza inesorabile all'accumulo di peso: due chili in più in pochi anni, se il sonno non dura oltre 6 ore. Dormire poco aumenta la quantità di grelina, un ormone che stimola l'appetito, e riduce quella della leptina, che blocca la fame; di pari passo sale l'orexina, ormone che tiene svegli e in cerca di cibo.
Così ora c'è chi vuole anche verificare se basta aumentare le ore di sonno per dimagrire: Giovanni Cizza, dei National Institutes of Health di Bethesda, negli Stati Uniti, sta arruolando 150 obesi che dormono meno di 6 ore per farli riposare un'ora in più e vedere se questo li farà perdere chili. La scarsità di riposo, poi, aumenta il rischio di diabete perché altera il metabolismo degli zuccheri: si utilizza peggio il glucosio, si riduce la sensibilità all'insulina; l'insulina stessa funziona male. «Dormire poco fa aumentare il cortisolo, esponendo ad un maggior rischio cardiovascolare — aggiunge Luigi Ferini Strambi, responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell'Ospedale San Raffaele di Milano — . Inoltre, riduce la sintesi di mediatori del sistema immunitario, che si indebolisce e rende più suscettibili alle infezioni e perfino al cancro». I tumori al seno, alla prostata e al colon-retto sembrano più frequenti in chi dorme poco: alcuni ricercatori di Harvard, ad esempio, dopo aver seguito per 12 anni migliaia di infermiere, hanno dimostrato qualche tempo fa che il rischio di tumore al seno è più alto del 36 per cento se si lavora facendo i turni e si perdono notti di sonno.
Indiziata numero uno, la carenza di melatonina: prodotta quando c'è buio, è chiamata l'ormone- Dracula perché «esce» solo di notte e basta accendere una lampadina per vederne crollare la quantità in circolo, ma ha proprietà anticancro ormai riconosciute. David Blask, del Bassett Research Institute di New York, ha «nutrito » cellule di tumore al seno con sangue preso da studentesse che dormivano più o meno a lungo: ebbene quello delle insonni, povero di melatonina, permetteva al tumore di crescere al doppio della velocità. Così, nessuno si è sorpreso quando è stato dimostrato che le persone con bassi livelli di melatonina registrano un maggior rischio di cancro. Ma c'è dell'altro: stando a quanto riferisce un recente rapporto dei Centers for Disease Control statunitensi, non dormire abbastanza è una specie di indicatore di vita poco sana perché chi dorme meno di 6 ore a notte più spesso cede all'alcol, alle sigarette, alla sedentarietà. A questo punto vien da pensare che per non correre rischi basti stare a letto 12 ore filate. Sbagliato: anche dormire troppo espone a pericoli, visto che aumenta il rischio cardiovascolare e la mortalità in generale. Il perché lo spiega Franco Ferrillo, presidente dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno: «Dormire è una fase di recupero dell'organismo: ridurla espone a rischi, ma c'è uno squilibrio anche se il corpo ha bisogno di riposare troppo a lungo per riprendersi. Chi si trova in uno stato di equilibrio vive meglio e dorme meglio: il sonno è perciò una spia eloquente del nostro benessere. Considerare solo il numero di ore dormite è riduttivo: il parametro che conta davvero è la qualità del sonno».
AUTORE/AUTRICE: Elena Meli FONTE: http://www.corriere.it/salute/08_maggio_25/sonno_malatia_meli_8a1c7976-2a3d-11dd-93c5-00144f02aabc.shtml
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