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AFORISMA DEL GIORNO

28 agosto, 2008

Dalla Germania un avviso agli uomini: non stare seduti in auto troppe ore di fila...

Un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Giessen, in Germania, in uno studio pubblicato sulla rivista "New Scientist", hanno rilasciato i risultati di un lavoro nella quale si sostiene che i soggetti costretti a rimanere ogni giorno per lunghe ore seduti in auto possono riportare dei danni a livello della propria attività sessuale fino a rischiare la sterilità. Secondo tali ricercatori il calore emesso per lungo tempo dalla parte inferiore del volante unito alla permanenza su sedili che possono riscaldarsi, quali ad esempio quelli in pelle, innalza la temperatura corporea fino a interferire con la produzione di spermatozoi. Le temperature ideali per la produzione di spermatozoi che siano in grado di fecondare oscillano dai 34 °C fino ai 36 °C , cioè poco al di sotto della temperatura corporea media che e' pari a 36.5 °C ed è per tal motivo che negli uomini le gonadi, cioè gli organi sessuali deputati alla produzione delle cellule riproduttrici, sono alloggiate nel sacco scrotale, distanti dal pavimento dell'addome. Se le temperature diventano piu' elevate anche di pochi gradi, quale l'accumulo di calore nelle aree dove si è seduti (come sostenuto nella ricerca) la produzione di spermatozoi subisce una drastica riduzione. I ricercatori tedeschi hanno misurato la variazione di temperatura a cui erano sottoposti 30 volontari alloggiati in un abitacolo mediante l'utilizzo di fini sensori, si è così osservato come, nel giro di appena un'ora, la temperatura media del sedile del conducente si era alzata fino a 37,3 °C. Dopo aver ripetuto in varie sedute tale esperimento per un periodo di tempo prolungato (circa 60 giorni, il tempo di un ciclo spermatico completo nell'uomo è di 72 giorni), le successive analisi di campioni di sperma prelevati dai soggetti hanno permesso di verificare come la temperatura elevata aveva effettivamente arrecato dei disturbi nella produzione di spermatozoi sani in oltre il 50% dei volontari esaminati.
"Tale ricerca" - ha commentato il dott. Michele Censini, specialista in Andrologia - "sebbene possa far sorridere molti, offre una lettura preoccupante di come delle persone che professionalmente sono costrette a star sedute per molte ore di fila in certi tipi di abitacoli possono effettivamente andare incontro a queste patologie, che in alcuni tipi di mestieri potrebbero addirittura rientrare fra le cause "invalidanti" di un servizio professionale fin lì prestato".

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