Ricercatori del facoltà di Farmacia della università dello stato americano dell’Oregon hanno annunciato oggi la scoperta di un pool di geni regolatori che si esprimono a livelli più elevati nella maggior parte dei tipi aggressivi di cancro che possono svilupparsi a carico delle cellule che compongono gli epiteli della testa e del collo e tali geni potrebbero in futuro aiutare ad identificare tempestivamente tali alterazioni, offrendo nuove prospettive terapeutiche per il futuro. Il tumore a cellule squamose è la sesta più comune causa di cancro nel mondo. Nel 2008, i tumori della cavità orale e della faringe diagnosticati sono stati 35.310 negli Stati Uniti e hanno causato 7.590 decessi. Esse sono state correlate a cause quali l'uso del tabacco e il consumo di alcol.
I ricercatori hanno infatti scoperto un regolatore della trascrizione chiamato “CTIP2” che, in una recente ricerca, è stato dimostrato essere una molecola in grado di regolare molte funzioni biologiche con un’ampiezza di funzioni che va dal corretto sviluppo dello smalto dei denti al corretto mantenimento degli strati della cute. Nel più recente studio, pubblicato il 28 aprile sulla rivista “PLoS One”, gli scienziati hanno scoperto per la prima volta che vi è una elevata correlazione tra una maggiore espressione CTIP2 e la natura aggressiva del cancro: i livelli di CTIP2 sono circa cinque volte superiori nelle cellule tumorali "scarsamente differenziate", le quali sono appunto causa della maggior parte dei tipi mortali di carcinoma a cellule squamose della laringe, della gola, della lingua e di altre aree della mucosa, rispetto alle cellule che invece hanno completato la propria differenziazione e che non risultano alterate.
" Nonostante i nuovi tipi di trattamenti il tumore a cellule squamose è piuttosto comune e i tassi di mortalità non sono migliorate molto nel giro di 20 anni" ha detto Gitali Indra, uno dei professori del OSU College dell’Oregon e responsabile della ricerca. "Con questi nuovi risultati, a nostro avviso, dovrebbe essere possibile creare uno screening precoce e ottenere uno strumento diagnostico per individuare questi tumori tempestivamente, consigliando ai terapisti se il caso necessita di cure più aggressive e se vi è pericolo di recidive”.
I ricercatori autori dello studio hanno però precisato come "non è ancora completamente chiaro se i livelli più elevati di espressione di CTIP2 sono una conseguenza di cancro o una parte della causa. Tuttavia abbiamo il forte sospetto che le cose siano connesse da un rapporto di causa. Se questo è vero, allora le terapie che potrebbero bloccare la produzione di CTIP2 potrebbero anche fornire un nuovo approccio terapeutico a questo tipo di cancro".
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