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AFORISMA DEL GIORNO

28 marzo, 2009

Testamento biologico, appello dei medici al Parlamento

Fermarsi a riflettere ancora, in modo che nel passaggio alla Camera, il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico possa essere migliorato. E' l'appello lanciato non solo dall'opposizione, ma anche dalla Federazione degli Ordini dei Medici, che si sono riuniti appositamente per valutare il testo sul fine vita uscito dall'Aula del Senato. Il documento degli Ordini dei Medici punta il dito su uno dei punti più controversi del provvedimento: idratazione e nutrizione artificiale, scrivono, “per la comunità scientifica, come da parere pressochè unanime, sono trattamenti assicurati da competenze mediche e sanitarie”. Per questo i medici, ai quali il ddl lascia l'ultima parola anche in presenza di dichiarazioni anticipate di trattamento, si augurano che il Parlamento sappia produrre “su questa materia così intima e delicata, un diritto mite e condiviso nella certezza di un'Etica forte delle persone”.

Tuttavia il clima politico, al momento, è ancora surriscaldato. Se le opposizioni (tranne l'Udc che ha votato il provvedimento al Senato) continuano a sottolineare l'incostituzionalità della legge e l'indisponibilità della maggioranza al dialogo, un spiraglio alla possibilità che il testo non arrivi blindato anche a Montecitorio lo apre Benedetto della Vedova: “Ci sono già almeno 50 deputati del Pdl che sono pronti ad assumere iniziative e votare miglioramenti significativi in una direzione liberale”. E una apertura a possibili modifiche che “portino chiarezza sulle Dat” arriva anche dal presidente della commissione Affari sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, secondo il quale il testo “potrà sicuramente essere migliorato anche grazie alla presenza di una vasta area liberale”.

All'interno della maggioranza, intanto, anche il Pri di Francesco Nucara boccia il ddl Calabrò e si dice pronto a sostenere un eventuale referendum. Ma secondo il senatore del Pd Ignazio Marino, che per primo aveva aperto a questa possibilità, non si dovrà arrivare a tanto, perchè “ci saranno talmente tanti conflitti negli ospedali” che arriverà prima l'intervento della Corte Costituzionale. Nell'opposizione, anche il giorno dopo, c'e' grande amarezza per l'esito del dibattito al Senato “davanti a una maggioranza - come rileva Anna Finocchiaro, capogruppo dei democratici - che non ha mai avuto intenzione di dialogare con noi”. Per il Pd “e' stata una delle prove più impegnative”, ma alla fine la presidente è soddisfatta per l'unità con cui il gruppo si è presentato al voto. Anche Di Pietro, che definisce il provvedimento “antistorico e anticostituzionale” promette battaglia all'approdo del testo alla Camera, fino a impegnarsi già da ora alla raccolta delle firme per il referendum se la legge dovesse passare anche in via definitiva così com'è.

FONTE: Aduc Salute

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