Un tripudio di gioia e di speranza per il futuro. E' in questo modo che la decisione del presidente americano Barack Obama di revocare i limiti sui finanziamenti federali per la ricerca di cellule staminali embrionali è stata accolta dalla comunità degli scienziati Usa. Molti di loro, che seguono diversi progetti di ricerca universitari, hanno fatto anche notare che la fine delle restrizioni imposte sui finanziamenti significa che ci saranno piú posti di lavoro nei laboratori: e che dunque questo andrà a beneficio di tanti studenti che sono agli inizi della loro carriera. La revoca delle restrizioni si potrà tradurrà in nuove possibilità di lavoro anche per i ricercatori e per gli imprenditori di società attive nel settore biotech. E non è poco, se si considera il periodo di recessione in cui è scivolata l'economia degli Stati Uniti. "E' meraviglioso. Stiamo esultando", ha detto Jan Nolta, responsabile del programma di ricerca sulle cellule staminali presso l'Università della California di Davis - Ora che possiamo utilizzare i fondi federali, le cose andranno avanti in modo decisamente piú veloce". I finanziamenti sono stati di fatto sbloccati ieri, quando Obama ha firmato un ordine esecutivo per revocare le restrizioni imposte otto anni fa da Bush, nell'agosto 2001. In particolare Bush aveva accettato il principio secondo cui i fondi federali possono essere utilizzati per la ricerca solo riguardo all'utilizzo di un piccolo numero di colonie staminali, 21 in tutto. Ora, la svolta di Obama implica che i ricercatori finanziati dal governo potranno utilizzare centinaia di colonie di staminali prodotte da allora nei laboratori privati (anche se resta in vigore la legge che impedisce la creazione di staminali da embrioni con fondi di stato). Ció potrà portare parte dei 10 miliardi di dollari di finanziamenti a favore della ricerca -contenuti nel piano di stimoli da 787 miliardi di dollari - a sostenere anche la ricerca sulle cellule staminali. Dal canto loro, i ricercatori della University of California di Davis si stanno già preparando ad acquistare quattro nuove colonie di staminali, sperando di fare cosí passi in avanti nel trattamento di alcuni mali, tra cui quello di Parkinson's. Inoltre, sebbene i finanziamenti federali siano concepiti nella maggior parte dei casi a sostegno della ricerca, gli esperti sottolineano che la revoca dei fondi potrà rivelarsi anche una manna dal cielo per le aziende private. A tal proposito, lo stesso Michael West, amministratore delegato di BioTime, ritiene che la sua società assisterà a un aumento nella domanda per le centinaia di colonie staminali che ha prodotto; fattore, questo, continua West, che potrà scatenare in generale nuovi investimenti privati nel settore: quegli investimenti che in passato erano rimasti spesso solo un'idea. C'è da dire comunque che sono state proprio le restrizioni imposte dall'amministrazione Bush a portare negli ultimi anni molti Stati a lanciare iniziative autonome, al fine di garantire comunque la ricerca sulle staminali adulte.Quello piú avanti nella ricerca è sicuramente la California, che tra le altre cose sta finanziando tuttora la costruzione di 12 centri di ricerca sulle cellule staminali e che aveva risposto alle limitazioni di Bush approvando un piano per stanziare 3 miliardi di dollari per la ricerca. Ora, finalmente il grande passo di Obama, atteso da tanti anni. "Ritengo che nell'arco dei prossimi 5-10 anni, ci sarà una rivoluzione nelle terapie" grazie all'utilizzo di cellule staminali, ha detto Alan Trounson, direttore generale dell'agenzia per le cellule staminali della California.
COMMENTI IN ITALIA
Dal presidente americano Barack Obama sulle staminali "arriva un segnale molto importante di novita', una grande svolta positiva". Massimo D'Alema, ai microfoni di 'Faccia a Faccia' su Radio Tre, apprezza la decisione del presidente americano di togliere i divieti sulla ricerca per le cellule staminali embrionali. 'Gli Stati Uniti- spiega il presidente della Fondazione Italianieuropei- si stanno contemporaneamente impegnando per la pace, stanno rilanciando la ricerca scientifica e investendo sulle tecnologie verdi. Sono messaggi positivi di profondo cambiamento e di speranza'.
"Siccome non siamo in Italia ma negli Usa il presidente Obama prendera' atto che il Vaticano e' contrario e andra' avanti per la sua strada". Cosi' Emma Bonino commenta a Radio Radicale la notizia della contrarieta' del Vaticano alla decisione del presidente degli Stati uniti di dare fondi pubblici alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. "Avendo ben presente la differenza di responsabilita' tra chi governa un Paese e chi dovrebbe occuparsi di coscienze- aggiunge- Obama andra' avanti per la sua strada, cosa che non provochera' neanche quello che ha provocato in Italia negli ultimi anni". Bonino sottolinea che "gli Usa sono un altro Paese con un senso delle istituzioni, questo fa la differenza nella classe politica. Le gerarchie ecclesiastiche sono uguali a quelle italiane, la differenza e' la tenuta di senso delle istituzioni che il presidente Obama dimostra".
"La notizia dell'abolizione, da parte del presidente Obama, del bando ai finanziamenti federali per i programmi di ricerca sulle cellule staminali embrionali non segna uno 'spostamento a sinistra' della piattaforma bio-etica del governo americano. Una posizione analoga sarebbe stata adottata, con ogni probabilita', anche da McCain, che da senatore si era dichiarato contrario ai veti imposti dal Presidente Bush": e' quanto sostiene Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato del Pdl. "Con questa scelta il governo americano non intende penalizzare i progetti relativi alle cellule staminali adulte, ma, al contrario, rinunciare alla pretesa di orientare politicamente gli ambiti e i programmi di ricerca, sulla base di preclusioni ideologiche e pregiudizi anti-scientifici. Per altro verso - continua Della Vedova -, occorre notare come in Italia, dopo l'approvazione della legge 40, i limiti rispetto all'utilizzo degli embrioni a fini di ricerca siano molto piu' stretti e rigidi di quelli stabiliti da Bush. Mentre negli Usa, la ricerca privata (e finanziata da fondi privati) ha comunque potuto prosperare, in Italia la legge impedisce a chiunque di utilizzare a fini di ricerca anche le migliaia di embrioni sovrannumerari congelati e destinati alla distruzione. Questi limiti segnano un freno per uno dei settori piu' promettenti della ricerca avanzata, e condanneranno il nostro paese alla dipendenza dall'estero nel campo delle forniture bio-mediche e farmacologiche. È una ragione in piu' - conclude Della Vedova - per guardare con interesse, anche dal nostro paese, alla 'svolta americana'".
"Esplorare le potenzialita' terapeutiche delle cellule staminali embrionali e' una cosa saggia". Nell'approfondire questo filone di ricerca "non vedo alcun problema di natura etica", perche' "gli scienziati sono laici per definizione". Questa la posizione di Fabrizio Tagliavini, direttore del Dipartimento di malattie neurodegenerative della Fondazione Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, che plaude alla decisione del neopresidente Usa. L'esperto confida soprattutto in un "effetto trascinamento", e cioe' che dagli Stati Uniti dell'era Obama possa arrivare una 'spinta' alla ricerca scientifica anche su questa sponda dell'Oceano Atlantico. La promessa mantenuta da Barack Obama "e' una buona cosa", spiega Tagliavini all'ADNKRONOS SALUTE, oggi a margine di un incontro all'Irccs di via Celoria. Anche perche', fa notare lo specialista, "finche' il campo delle staminali embrionali non verra' studiato, sara' anche difficile conoscerne le potenzialita' reali". E "mentre in settori della medicina come le patologie cardiovascolari o l'ematologia sono possibili applicazioni, alcune gia' esistenti, utilizzando staminali adulte - sottolinea - ritengo che nelle neuroscienze eventuali nuove terapie legate alle staminali non potranno prescindere dalla ricerca sulle embrionali". Non tanto contro l'Alzheimer, le cui lesioni cerebrali sono troppo estese per sperare di rimpiazzare il tessuto malato con uno nuovo 'di ricambio', quanto piuttosto contro il Parkinson in cui i danni neuronali sono piu' limitati e 'riparabili', puntualizza.
'L'Italia deve scegliere se restare al Medioevo o allinearsi ai Paesi piu' all'avanguardia dal punto di vista scientifico. Non e' un mistero che alcune gravi malattie del sangue si possono curare grazie alle cellule staminali e alle nuove biotecnologie, per cui come IdV riteniamo che la conservazione del cordone ombelicale in apposite bio-banche pubbliche sia essenziale'. Lo dichiara Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, secondo il quale la decisione di Barack Obama di dare il via libera alla ricerca sulle staminali embrionali 'e' importante e andrebbe presa come esempio dal nostro Paese'.
"Tutti noi dobbiamo operare per rimuovere gli ostacoli e aumentare i finanziamenti pubblici alla ricerca, affinche' anche in Italia lo Stato investa piu' risorse dell'industria privata". Lo ha sottolineato il presidente del Senato, Renato Schifani, nel suo intervento alla 15esima Convention Telethon e al primo convegno nazionale delle 'Associazioni amiche di Telethon', a Riva del Garda (Trento). Ricordando che "l'articolo 9 della nostra Costituzione recita 'La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica'", Schifani afferma che "se e' vero, come affermato anche dal ministro dell'Universita' Maria Stella Gelmini, che la ricerca in Italia e' sottofinanziata e lo confermano, in termini economico-finanziari, la spesa in ricerca e in sviluppo e il numero dei ricercatori inferiori rispetto ad altri Paesi come la Francia, gli Stati Uniti e il Giappone, tutti noi dobbiamo operare affinche' ogni ostacolo venga rimosso". Non e' accettabile, infatti, che "la ricerca scientifica ha ragione di essere intrapresa soltanto in Nazioni che possiedono una consistente capacita' economica, come se la relativa spesa costituisca una sovvenzione e non un investimento. Perche' la ricerca scientifica e' un motore potente e indispensabile per lo sviluppo, e influenza, direttamente o indirettamente, la capacita' di innovare e costruire un futuro migliore per tutti", ricorda il presidente del Senato. Questione imprescindibile e' quella della risorse. "Dobbiamo operare - e' l'invito - affinche' anche in Italia, come in altri, Paesi lo Stato investa piu' dell'industria privata per aumentare le risorse del Paese con la sinergia tra pubblico e privato".
'Le accuse che alcuni esponenti dell'opposizione rivolgono alla ricerca italiana, e cioe' di voler restare al medioevo o di subire condizionamenti, vanno respinte con forza: e' vero il contrario'. Lo afferma il senatore del Pdl Stefano De Lillo che sottolinea come la ricerca 'va la' dove le finalita' umanitarie sono salvaguardate ed i risultati si prefigurano piu' promettenti, nel caso specifico verso la ricerca sulle staminali adulte e cordonali'. 'Non e' vero - sostiene il senatore del Pdl - che non si vuole la ricerca sulle staminali, su questo tema la confusione a fini polemici e' intollerabile ed e' necessario fare chiarezza: ci sono due tipi di sperimentazione sulle staminali, quella sulle cellule adulte e cordonali che non comporta distruzione di vite ed e' quindi accettabile e quella sulle cellule embrionali, che al contrario comporta la distruzione di vite umane e che quindi risulta inaccettabile'.
'La liberta' di ricerca scientifica e' fondamentale, specie se essa ha ricadute positive sulla salute e sulla vita di milioni di persone. Per questo, personalmente, valuto positivamente le decisioni prese dal Presidente Obama sul finanziamento pubblico della ricerca per le cellule staminali'. Lo sottolinea Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. 'Questo indirizzo - spiega - peraltro, prudenzialmente non scioglie la piu' complessa questione degli embrioni sovrannumerari della fecondazione assistita per l'estrazione di staminali. In sostanza, a nostro avviso, la valutazione su questo nodo deve prescindere da impostazioni ideologiche'.
FONTE: Aduc Salute
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