Aumentano le armi per combattere il microcitoma, la forma più maligna di tumore polmonare, che rappresenta poco meno del 15% dei 35-40.000 casi di carcinoma ai polmoni diagnosticati ogni anno in Italia. Attualmente si può dire che il microcitoma (definito da molti come il “tumore della sigaretta”) risulta meno diffuso, più pericoloso, meno maschile, e più trattabile rispetto a qualche tempo fa. Questo tumore è direttamente legato al fumo, e, pur se l’incidenza globale è in diminuzione per il progressivo abbandono della sigaretta da parte della popolazione maschile, si registra una tendenza alla crescita tra le donne.
Una nuova arma sarebbe presto a disposizione grazie alla scoperta del MAGE A3, un antigene che solo le cellule tumorali espongono sulla loro superficie e la sua scoperta potrebbe guidare allo sviluppo di un vaccino terapeutico che mira a far riconoscere le unità cancerose per farle distruggere dall'apparato difensivo del malato. Questo vaccino antitumorale, messo a punto dai ricercatori di GlaxoSmithKline e reso più "forte" dalla combinazione di un sistema immunologico adiuvante, cioè di un composto che ne amplifica l'azione sul sistema immunitario è al centro dell'attenzione di un convegno che vede riuniti oggi all'Auditorium GSK di Verona i massimi esperti italiani della materia.
Il nuovo vaccino è attualmente in fase di studio in diversi Paesi del mondo per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule, il più diffuso con l'80% delle diagnosi, e del melanoma, tumore maligno della pelle, e si propone come un'arma in più, a fianco di radio e chemioterapia, per fronteggiare questa gravissima forma di cancro. "Per quantificare il beneficio registrato finora - spiega il dott. Luca Marini, direttore medico oncologia di GSK - posso dire che nella seconda fase dei test clinici, si è registrata una riduzione del 27% del rischio di ricomparsa della malattia nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule, che avevano ricevuto il vaccino dopo l'intervento. Nei malati in cui sono stati selezionati set di geni chiave per predire la risposta al trattamento, la riduzione del rischio di ricaduta di malattia è risultata pari al 43%.
La successiva fase di sperimentazione coinvolgerà 2.270 pazienti risultati positivi all'antigene tumorale Mage-A3". "Il microcitoma, conosciuto anche come carcinoma polmonare a piccola cellule, è un tumore molto aggressivo, che spesso si manifesta con la comparsa di numerosi sintomi quali tosse, difficoltà respiratoria, dolore toracico, debolezza e calo dell'appetito - afferma il prof. Andrea Ardizzoni, direttore della struttura complessa di oncologia medica dell'azienda ospedaliera universitaria di Parma".
AFORISMA DEL GIORNO
18 gennaio, 2009
2 commenti:
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Ho letto sui giornali e in internet di questo vaccino e sono interessata a saperne di più. dove e a chi posso rivolgermi? grazie marenza
RispondiEliminaPerché non datare la pubblicazione della notizia? In questo modo chi legge può farsi un'idea della sua maggiore o minore attualità. Io, che pure seguo con molta attenzione i problemi della salute e specificamente quelli relativi ai tumori essendo anche direttamente interessato, non ne sapevo assolutamente nulla, però non riesco a collocare la notizia in un arco temporale preciso...
RispondiElimina