Secondo uno studio italiano nella città di grandi e medie dimensioni è diventata allarmante la diffusione dei disturbi mentali fra i bambini. Quasi 1 su 10 fra gli 11 e i 14 anni ne soffre. E a Milano nasce una task force per contrastarli. Ansia, depressione, iperattività patologica, anoressia, disturbo ossessivo. In Italia quasi un bambino su 10 fra gli 11 e i 14 anni soffre di un disagio mentale. A lanciare l'allarme sono gli esperti dell'Irccs "Eugenio Medea" di Lecco, che hanno promosso e coordinato il primo studio epidemiologico italiano realizzato per valutare la diffusione delle patologie psichiche nei pre-adolescenti delle zone urbane. Una ricerca presentata mercoledì 21 gennaio a Milano, con il lancio di una task force interdisciplinare dedicata alla salute mentale dei più piccoli. I dati, in corso di pubblicazione sulla rivista «European Child and Adolescent Psychiatry», sono stati raccolti con la collaborazione di 7 strutture italiane, su un campione di 3.418 ragazzi reclutati sia nelle metropoli che in città medio-piccole. Milano, Roma, Lecco, Pisa, Rimini, Cagliari, Conegliano Veneto i centri coinvolti nella ricerca, iniziata 4 anni fa e chiusa nel 2007. I dati raccolti indicano che l'8,2% degli 11-14enni mostra segnali riconducibili a disturbi mentali clinicamente. Se si aggiungono i casi di disagio emozionale (che non sempre sfociano in un disturbo clinico conclamato), la percentuale sale a 9,8%.
«La preoccupazione non è dovuta a numeri da record», rassicura Massimo Molteni, responsabile dell'Unità di neuroriabilitazione e servizio di psicologia dell'educazione nel polo di Bosisio Parini dell'Irccs Medea. «L'Italia rispetto al resto del mondo si colloca nelle posizioni basse della classifica, ma qui riscontriamo la difficoltà di intervento. Sappiamo che la sofferenza nei bambini è in aumento. Con il calo demografico che incombe, ci sembra doveroso riuscire a preservare quanti più bimbi possibile». Molteni incalza: «La situazione è preoccupante. Anche in una delle Regioni più avanzate come la Lombardia, che ha approvato una delibera sui servizi di psichiatria infantile e ha un sistema che funziona, si riesce a intercettare solo il 5% dei casi».
Con questo spirito a Milano una sessantina di professionisti (medici, psichiatri, psicologi e pediatri, ma anche avvocati, notai, ingegneri, politici, industriali, esperti informatici, sportivi) hanno deciso di dare vita a un piano strategico. Gli obiettivi sono: promuovere ricerche epidemiologiche per calibrare gli interventi, battere la strada della prevenzione stimolando servizi che seguano i minori nel loro percorso di crescita, dare vita a una «città del sorriso.
FONTE: Corriere della Sera "Salute"
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