Secondo la Direzione centrale dei servizi antidroga del Viminale, l'Italia e' tra i primi paesi europei per consumo di cocaina e al secondo posto (dopo la Gran Bretagna) per consumo di eroina. Nel 2007, i decessi per droga in Italia sono aumentati del 6% rispetto al 2006: da 551 a 589. Il maggior numero di decessi si registra in Campania (112), seguita dal Lazio (105).E' quanto si legge nel Rapporto redatto da Eurispes e da Telefono Azzurro. Le cause piu' frequenti, dopo l'eroina, sono Lsd, ecstasy, mix di anfetamine. 171.771 (il 74% dei quali per abuso di oppiacei) e' il numero di tossicodipendenti in trattamento nei Sert nel 2007. In aumento, inoltre, la popolazione in trattamento per problemi legati al consumo di cocaina: piu' di 3 abitanti ogni 10.000 sono in cura per dipendenza da questa sostanza (con picchi in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Campania), ma anche nelle regioni meridionali l'utenza e' in aumento (Quinto Rapporto Osservasalute, 2007). Se fino alla meta' degli anni Ottanta i consumatori problematici di stupefacenti, in Italia, erano principalmente gli assuntori di eroina ed oppiacei, nel 1987 iniziano a diffondersi, soprattutto nelle fasce piu' giovani, le droghe sintetiche cosi' come il numero dei consumatori di cannabinoidi e' andato costantemente aumentando fino al 2004. Su 100 consumatori problematici in carico ai Sert, 20 sono oggi consumatori di cannabis. Nel 2007, i sequestri di droghe sintetiche hanno conosciuto un'impennata: +193,67%, per un totale di 393.457 pasticche sequestrate, il maggior numero delle quali in Lombardia (213.802). La droga sintetica piu' nota, l'ecstasy, provoca solo in Italia decine di morti. Per quanto riguarda le cosiddette droghe furbe, conosciute anche come la cocaina dei poveri, secondo le stime il fatturato derivante dal commercio delle 'smart-drugs' ammonta ormai ad un miliardo di dollari l'anno (ISS).
Salvia divinorum, ma anche funghi allucinogeni, coca e pillole 'taroccate' sul web. In Europa e' allarme 'sballo' legale, semi-legale e fuorilegge online. "Abbiamo svolto una piccola indagine, scoprendo 25 punti vendita in Rete che offrono oltre 200 sostanze psicoattive online. Sebbene molte siano pubblicizzate come sballo legale, in realta' si tratta di composti anche illegali, o ascrivibili a una sorta di zona grigia", spiega Danilo Ballotta, responsabile del coordinamento istituzionale dell'Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze (Oedt), illustrando oggi a Roma la Relazione annuale 2008 dell'Oedt. Un dato "estremamente allarmante - commenta Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga - Sui banconi delle farmacie online non ci sono infatti solo le droghe, ma anche i medicinali contraffatti. Un mercato del futuro difficile da monitorare e contrastare", che offre "pillole di Viagra fasullo accanto alla coca". In particolare, secondo i dati Oedt "i punti vendita identificati sembrano essere per lo piu' localizzati nel Regno Unito e nei Paesi Bassi", nonche' "in misura minore in Germania e Austria. Secondo le informazioni raccolte, il numero di rivenditori online e' in aumento e si differenzia per la capacita' di adeguarsi rapidamente ai nuovi tentativi di controllo del mercato", dice Ballotta.
Se si guarda sugli scaffali delle farmacie virtuali, "tra le sostanze piu' diffuse come sballo legale troviamo la salvia divinorum, la kratom, l'Argyreia nervosa (nata come rosa hawaiana), i funghi allucinogeni e un'ampia gamma di droghe da party. Spesso l'ingrediente principale dichiarato di queste ultime e' la benzilpiperazina - prosegue Ballotta - ma possono contenere una varieta' di materiali vegetali e sostanze sintetiche, o semisintetiche". Dagli incerti effetti per la salute.
Un pericolo che si moltiplica, se si pensa ai medicinali taroccati venduti attraverso la stessa Rete. "Nel sistema di allerta precoce che abbiamo messo a punto, e che consente di centralizzare e raccogliere le segnalazioni di anomalie e possibili problemi legati agli stupefacenti, e' previsto il monitoraggio di questo mercato del futuro", sottolinea Serpelloni. Un fenomeno preoccupante, che sara' protagonista l'anno prossimo di uno studio specifico a livello europeo, conclude Ballotta.
Ragazzini italiani alle prese con i primi spinelli. In media, nell'ultimo mese il 4,5% dei giovanissimi di 15 anni e l'11,1% di quelli di 16 anni ha consumato cannabis, secondo i dati diffusi oggi a Roma alla presentazione della Relazione annuale 2008 dell'Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze. "La media europea e' dell'11% a 15-16 anni", precisa Silvia Zanone, del Dipartimento politiche antidroga, in occasione della presentazione della Relazione 2008 dell'Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze (Oedt). Ma non c'e' solo la cannabis: a insidiare i giovanissimi arrivano le mini-dosi di coca a prezzi stracciati, anfetamine ed ecstasy (provate nell'ultimo anno da 2 milioni e 2,5 milioni di europei tra i 15 e i 34 anni). E se Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla droga, sottolinea come "i dati mostrino una stragrande maggioranza di giovanissimi che dice no alle droghe", gli stessi esperti registrano "la grande richiesta da parte dei genitori di Nord, Centro e Sud Italia dei test per capire se i figli hanno fatto uso di cocaina, anfetamina, metanfetamina, marijuana e oppiacei".
"La cocaina fa emergere un iceberg di professionisti, imprenditori e politici sotto scacco: si tratta di un flagello terribile che colpisce tutta la societa'". Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla droga - intervenendo alla presentazione della Relazione annuale 2008 dell'Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze - prende spunto dal recente arresto di un consigliere comunale a Riccione per invitare a non abbassare la guardia nel contrasto a un fenomeno che le statistiche continuano a dare stabile o in aumento. "Ci sono Sert pieni di 40/50enni che pensavano di poter convivere con la cocaina, che invece altera la loro situazione mentale finche' non crollano e rovinano se stessi, le loro famiglie, i loro clienti".
FONTE: Aduc.it
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