Sei pazienti su 10 preferiscono consultare internet prima di rivolgersi al medico. Lo rivela una indagine della PriceWaterhouseCoopers condotta in 10 Paesi (Danimarca, Germania, Spagna, Regno Unito, Brasile, Cina, India, Sud Africa; Turchia e Stati Uniti), secondo la quale le applicazioni web e smartphone della e-health ( la salute digitale) nel 59% dei pazienti hanno sostituito la tradizionale visita con il medico. E per via digitale il 43% entra in contatto diretto con medici e istituzioni sanitarie.
Molto piu' freddi i medici. Consapevoli dei rischi sottesi alla e-medicina, soltanto il 27% di loro incoraggia i propri pazienti a fare uso delle nuove tecnologie. E i piu' refrattari sono proprio i giovani medici che nel 53% dei casi temono di perdere il contatto con il paziente. Il pericolo e' insomma che la sanita' digitale diventi il pretesto per una ''medicina fai da te'' sicuramente poco efficace oltre che foriera di un consumismo sanitario gia' diffuso.
Ma che la sanita' debba fare i conti con i nuovi media lo conferma anche un recente studio promosso proprio da Google, secondo il quale l'84% dei pazienti ha rivelato di utilizzare sia fonti online che offline per valutare le strutture. E se il 49% degli intervistati ha confermato di ricorrere al consiglio del medico di fiducia, il 77% si e' affidato ai motori di ricerca, il 76% ha navigato sul sito web di un luogo di cura e il 52% in siti informativi dedicati alla salute. Il 98% dei pazienti effettua la propria ricerca attraverso un pc fisso o portatile, ma cresce la percentuale di quanti dichiarano di ricorrere anche ad altri strumenti: circa un terzo utilizza un tablet o uno smartphone ogni giorno per le ricerche o per la prenotazione stessa delle prestazioni. I video online, infine, sono importanti per le strutture per raccontare storie di vita, informare e creare relazioni attraverso la narrazione.
FONTE: Asca.it
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