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AFORISMA DEL GIORNO

02 giugno, 2013

I FANS sotto accusa a Oxford: il loro abuso aumenta rischi di infarto?

L'assunzione prolungata di dosi elevate di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (i Fans) aumenta il rischio di infarto. A confermare quanto già suggeriti ai risultati di ricerche precedenti è un'analisi pubblicata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford (Regno Unito) sulle pagine di Lancet. Rielaborando i dati relativi a più di 350 mila persone, raccolti in 639 studi differenti, Colin Baigent e colleghi hanno scoperto che un consumo eccessivo di diclofenac e ibuprofene è pericoloso per la salute del cuore. “Aumentano il rischio di malattie cardiovascolari –spiega Baigent – causando circa 3 infarti in più all'anno ogni 1000 pazienti trattati, uno dei quali potrebbe essere fatale”.

Il problema non deve essere generalizzato per diverse ragioni, prima fra tutte il fatto che questo effetto non è associato a tutti i Fans. Lo stesso studio ha infatti dimostrato che un altro antinfiammatorio non steroideo, il naprossene, non aumenta il rischio di avere un attacco cardiaco. Inoltre, come sottolinea Shannon Amoils, esperta della British Heart Foundation, “le persone che assumono sporadicamente antidolorifici non devono preoccuparsi troppo”.

Tuttavia, in alcuni individui i rischi associati all'uso frequente e massiccio di Fans sono maggiori. Si tratta delle persone che già di per sé convivono con un elevato rischio di infarto e di coloro che hanno bisogno di assumerne regolarmente e in grandi quantità. Queste ultime, consiglia Amoils, “dovrebbero parlare con il loro medico di quale farmaco sia la soluzione preferibile per loro”.

Infine, una categoria particolarmente a rischio sono i pazienti che soffrono di artrite, che in molti casi assumono elevate dosi di Fans per lunghi periodi. Alan Silman, direttore medico di Arthritis Research UK, consiglia acnhe a loro di non preoccuparsi eccessivamente per questi risultati, ma di chiedere un parere al proprio medico curante.

FONTE: Il Sole 24 Ore
AUTRICE: Silvia Soligon

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