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AFORISMA DEL GIORNO

03 giugno, 2009

Gruppo di ricercatori scopre possibile correlazione fra C1q del Complemento e patologie neurodegenerative

Un gruppo di ricercatori diretto da Beth Stevens e Ben Barres riferisce, in un articolo sull'ultimo numero della rivista Cell, di aver scoperto che il sistema immunitario contribuisce attivamente allo sviluppo del cervello attraverso l'eliminazione dell'eccesso di connessioni sinaptiche che caratterizza le fasi iniziali dello sviluppo cerebrale. Ricordate la famosa proteina C1q, l’inizio di quella cascata di molecole (il Complemento) “croce e delizia” degli studenti che studiano per la prima volta immunologia o patologia? Bene, tale proteina C1q etichetta le sinapsi indesiderate candidandole all'eliminazione ed i ricercatori hanno trovato prove anche del fatto che questo processo può venire riattivato nel corso di patologie neuro-degenerative. Studiando ad esempio topi affetti da glaucoma gli scienziati hanno notato che la cascata del complemento entra in gioco nelle sinapsi delle cellule adulte della retina fin dall'inizio della malattia, determinandone una forte perdita.

Gli autori spiegano "I nostri risultati suggeriscono che un segnale prodotto da astrociti immaturi presenti nel cervello in sviluppo e nella retina agisca da interruttore che regola l'espressione temporale della proteina C1q del complemento, spalancando una finestra all'eliminazione della sinapsi dipendente dal complemento.

Ciò fa supporre anche che il normale meccanismo di eliminazione delle sinapsi mediato dal complemento possa essere riattivato in modo aberrante nel sistema nervoso centrale dopo una lesione o possa essere ritenuto una possibile causa di inizio di una malattia neurodegenerativa. In questo caso, i farmaci che bloccano la normale cascata del complemento potrebbero (ma il tutto è ancora solo a livello di ipotesi) contrastare la perdita di sinapsi, non solo nel glaucoma, ma anche in altre patologie neurodegenerative, come l'Alzheimer o la sclerosi multipla". Se confermata, questa notizia potrebbe però aprire moltissime nuove prospettive dal punto di vista terapeutico, dato che la cascata complementare presenta, nei suoi fattori iniziali, la qualità di poter essere piuttosto “versatile” ed eventuali terapie che possano bloccare la cascata classica potrebbe contemporaneamente bloccare anche quella alternativa.

FONTE: Molecularlab.it

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