Risuona oggi nei tg di Messina la notizia della morte della ventenne Alba Munafò, l'ennesima vittima del tratto di autostrada "Messina-Palermo". Venerdi sera la ragazza si trovava a tarda ora alla guida della propria auto, una Matiz in direzione verso "Messina" quando, poco prima dello svincolo per Rometta, la macchina ha sbandato per cause ancora da accertare, finendo la sua corsa sul guardrail al lato della carreggiata. Sull'auto viaggiavano due coetanei rimasti illesi.
Trasportata d'urgenza al Policlinico di Messina, i medici hanno riscontrato un vistoso trauma cranico che ne ha determinato lo stato di coma. La giovane, cui sono state praticate le cure di rianimazione previste dai protocolli, è rimasta sotto osservazione fino alla sera del giorno successivo quando i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. La famiglia ha autorizzato l'espianto degli organi. Nelle cordoglianze alla famiglia della vittima, è opportuno e doveroso fare alcune considerazioni.
Il tratto di autostrada Messina-Palermo versa da anni in pessime condizioni e sono oramai innumerevoli le vittime scaturite da incidenti d'auto che si sono verificati in questi ultimi anni e in cui i successivi accertamenti hanno dato probabili responsabilità alla pessima struttura che permette di connettere non solo due delle maggiori città italiane (quale appunto messina e palermo) ma anche tantissime cittadine densamente abitate (Milazzo, Barcellona, Patti, Brolo) e paesini turistici (Spadafora, Rometta, Venetico) e collinari (San Pier Niceto, Roccavaldina, ect).
Rimanendo esclusivamente nell'ambito del 2009, quindi in appena un mese e qualcosa: il 3 febbraio vengono fermate tre ragazze che avrebbero percorso settanta chilometri in autostrada contromano, imboccando lo svincolo di Milazzo nella corsia sbagliata, tanto spavento ma per fortuna, complice anche l'ora tarda, nessun incidente. Il 16 gennaio muore un 48enne, Pietro Alizzi, di Villafranca Tirrena, a causa di uno schianto con la propria auto Mitsubishi nel viadotto "Telegrafo" mentre percorreva l'autostrada in direzione Palermo. Il 12 gennaio si verifica un maxi tamponamento che coinvolge 17 auto, sempre nell'autostrada Messina - Palermo poco prima di arrivare allo svincolo di Villafranca Tirrena, in direzione Palermo, per fortuna solo feriti ma nessuna vittima. Il 4 gennaio muore una ragazza, Simona Marabella, di 19 anni e rimangono ferite altre 4 persone, la giovane era su un'auto che e' sbandata schiantandosi contro il guardrail della Messina-Palermo prima del casello di Villafranca Tirrenica. Cambiando "Lato" di autostrada non cambia la pericolosità: il 21 gennaio sulla "Messina-Catania" muore un uomo di 40 anni, Antonio Arena di Catania, in un incidente stradale lungo l’autostrada Ct-Me mentre alla guida della sua Mercedes avrebbe perso il controllo dell'auto all'altezza di Giampilieri a causa dell'asfalto bagnato. E se si andasse a ritroso citando appena gli incidenti, mortali e non, del 2008, non basterebbe la lunghezza di questo post.
Ora, tutti i siciliani conoscono la storia di un tratto che è stato solo recentemente completato intorno al 2000: dapprima tutti coloro che desideravano viaggiare fra le due città erano obbligati, all'altezza di cefalù, a percorrere un lungo tratto di strada provinciale a due corsie, con tutti i disagi che ciò determinava (dal traffico congestionato alle numerose multe per autovelox piazzati strategicamente da piccoli comuni).
Attualmente sono tuttora presenti da lungo tempo alcuni chilometri di autostrada "in perenne manutenzione", con la carreggiata che si riduce a una sola corsia per direzione (come una qualunque circonvallazione cittadina), separati da dei semplici birilli e transitanti all'interno di una lunga galleria priva di corsia di emergenza.
Risulta evidente come la manutenzione del tratto stradale sia in alcuni punti assolutamente deficitaria e a pochissimo servono i limiti di velocità imposti a valori molto più bassi del normale (es. il limite di 80 in tangenziale quando in autostrada il limite normale è 130), limiti spesso non rispettati (ad esempio quali i numerosissimi camion e bus che percorrono tale tratto disattivando i dispositivi di controllo e dedicandosi a sorpassi azzardati per rispettare i propri orari di marcia) e che possono addirittura favorire l'insorgenza di incidenti, specialmente in ore notturne (colpi di sonno, distrazioni, sorpassi azzardati, ect).
Per raccontare quanto la città stia soffrendo il grande degrado sociale e politico degli ultimi venti anni, e di come questo degrado si stia riflettendo nel fornire servizi essenziali quali appunto il dare la sicurezza stradale nel trasferirsi da una città all'altra, basterebbe raccontare la storia dei famosi "svincoli fantasma giostra-annunziata": due svincoli che permetterebbero di connettere due zone distanti della stessa città di Messina (quale la zona nord ricca di abitazioni e la zona sud ricca di servizi e di uffici) e che in venti lunghi anni di costruzione non sono mai stati completati, adducendo diecimila scusanti e problemi di dubbia natura, e portando il traffico cittadino a livelli "di sfinimento", con oltre un'ora di attesa per poter percorrere le poche strade cittadine di connessione disponibili ( per circa 300000 abitanti soltanto due strade: Viale regina elena e Viale della libertà, entrambe a due sole corsie).
Basti pensare, sempre parlando degli svincoli, che recentemente era stato nominato dal governo Prodi un superprefetto a cui era stato conferito l'ordine di eseguire e completare i lavori per "evidente stato di emergenza": dopo pochi mesi tale prefetto si era visto "togliere" i fondi che erano stati stanziati per l'emergenza dal governo Berlusconi (al fine di redistribuirli per il taglio dell'Ici sulla prima casa) e poco dopo si è visto revocato, poco dopo l'elezione del nuovo sindaco Giuseppe Buzzanca di Forza Italia, tutti i poteri. Quindi attualmente è al governo un signore che sostiene di essere apertamente favorevole alla costruzione del ponte e contemporaneamente ha impedito la costruzione dei servizi essenziali che favorirebbero l'utilizzo del ponte stesso.
E i messinesi, come vivono tutto questo? Completamente paralizzati, consapevolmente inconsapevoli, da sempre vivono in uno stato di "transito perenne", divisi fra la voglia di scappare il prima possibile verso "il nodde" come uno qualsiasi che "ce la fici" e il particolare carattere degli abitanti di questa città che li porta a vivere qualsiasi cosa con fine "fatalistico", non chiedendosi mai "come cambiare le cose" ma sottolineando sempre che "le cose queste sono".
Questo è solo uno dei tanti "non-sense" di Messina, quella che si presumerebbe essere la tredicesima città d'Italia ma che purtroppo pare non riuscire a garantire quelli che sono gli standard minimi di sicurezza per impedire ogni anno una messe di gravi incidenti e orribili tragedie.
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