James Harrison, 74enne australiano, ha assicurato il patrimonio che scorre nelle sue vene per un milione di dollari. Lo chiamano "l'uomo dalle braccia d'oro" perché donando il suo sangue ha salvato la vita di oltre 2 milioni di bambini. Nel suo plasma, infatti, c'è un anticorpo preziosissimo, stanato dai medici ben 56 anni fa e capace di bloccare la malattia di Rhesus, una terribile forma di anemia che colpisce i piccoli che hanno un gruppo sanguigno diverso da quello della propria madre.
Ed è proprio grazie al suo sangue che i ricercatori sono riusciti, negli anni scorsi, a mettere a punto il vaccino salvavita anti-D, in grado di ristabilire l'equilibro tra cellule immunitarie e plasmatiche per i piccoli alle prese con questa malattia. Un sangue raro e preziosissimo, quello di James, che lui ha donato ben 984 volte, con un appuntamento fisso ogni due settimane e 2,2 mln di vite salvate all'attivo.
"Non ho mai pensato di smettere, mai - racconta lui stesso sulle pagine del britannico 'Daily Mail' - Ho iniziato a donare all'età di 18 anni, ma ho deciso di farlo a 14 anni, quando, dopo un intervento chirurgico, ebbi bisogno di ben 13 litri di sangue. Stetti in ospedale tre mesi e decisi allora di diventare un donatore". Da record, non c'è che dire, visto che il prossimo settembre James raggiungerà il tetto di 1.000 donazioni.
Ma la storia di Harrison fa anche riflettere. “Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica – spiegano i gli esperti dell'Avis, una delle associazioni nazionali di volontariato per la donazione del sangue – l'uomo rimane a tutt'oggi l'unica possibile sorgente di sangue. Ci sono malattie come leucemie, talassemia, trapianti di fegato e tutte le patologie ematiche in generale, che hanno sempre bisogno di un donatore. Nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei volontari”. Per diventarlo basta essere maggiorenne e avere un peso superiore a 50 kg. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione". Secondo l’Avis sono quasi un milione le persone che donano il sangue. “Un gesto importante – si legge sul sito dell’Avis – per i servizi di primo soccorso e di emergenza urgenza; per interventi chirurgici e trapianti di organo; nella cura delle malattie oncologiche; nelle varie forme di anemia cronica”.
FONTE: Adnkronos Salute e Kataweb Salute
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