La Novartis, multinazionale svizzera del settore farmaceutico, ha illustrato i risultati dei due studi pubblicati sulla rivista "The New England Journal of Medicine" in cui viene anticipata la possibilità di ottenere presto una cura per la Sclerosi Multipla. Tale cura consiste in una semplice pillola, la Fingolimod (FTY720), che secondo il parere degli esperti, ha più di un vantaggio: ridurrebbe infatti il rischio di ricadute, la progressione della disabilità e anche le lesioni cerebrali. Notizie molto confortanti per chi, purtroppo, si trova a combattere questa malattia. Sono oltre 2 milioni e mezzo gli ammalati di sclerosi nel mondo, soprattutto fra i 20 e i 40 anni. In Italia si contanto circa 57 mila casi. La pillola Fingolimod agirebbe selettivamente bloccando alcuni linfociti nei linfonodi e quindi riducendo il numero di cellule immunitarie che raggiungendo il cervello attaccano la mielina o rilasciano sostanze che ne favoriscono la degradazione.
La dimostrazione dell'efficacia del farmaco è stato dimostrato attraverso un protocollo che prevedeva due fasi di studio. La prima fase sperimentale denominata "Transforms" e condotto dalla "Queen Mary University" di Londra è stata svolta su 1.292 pazienti ed è stato dimostrato che la "FTY720 per via orale, nel dosaggio di 0,5 mg, ha ridotto le ricadute del 52%; mentre con dosaggio da 1,25 mg la riduzione delle ricadute è stata del 38%". La seconda parte dello studio, la "Freedoms", svolta da Gavin Giovanonni, è stata eseguita su 1.272 pazienti. In questo caso "il farmaco ha ridotto il tasso di ricadute del 54%, con il dosaggio di 0,5 mg, e del 60% con il dosaggio di 1,25 mg". Tali pazienti, inoltre, hanno anche presentato un rischio più basso di progressione della disabilità a 3 e 6 mesi.
"Un grande passo avanti" commenta Jeffrey Cohen, della Cleveland Clinic Mellen Center per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla, e aggiunge: "Le attuali terapie per la sclerosi multipla recidivante-remittente sono infatti somministrate per via iniettiva o per infusione e ciò può influire negativamente sulla tollerabilità e sul proseguimento del trattamento".
FONTE: vari siti nazionali
AFORISMA DEL GIORNO
22 gennaio, 2010
2 commenti:
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Sono d'accordo con il precedente commento. Anch'io nutro molte speranze per questa nuova scoperta che correla la CCSVI alla SM. A Vicenza, sabato, si è tenuto un incredibile convegno organizzato da SMuovilavita (http://www.smuovilavita.it/) in cui gli autori della scoperta (Zamboni e Salvi) hanno illustrato la loro ricerca. E i risultati degli interventi fatti per curare la CCSVI testimoniano di ricadute incredibili sulla SM!
RispondiEliminaCaspita che notizia! Intendo della scoperta della CCSVI, non del Fingolimod.
RispondiEliminaSono andato a vedere i video su youtube e addirittura in Canada sono venuti in Italia ad intervistare il Dott. Zamboni.
E' una scoperta diversa finalmente dalle solite pillole e flebo che hanno effetti collaterali debilitanti.
Qui i liberati dicono che si sono sentiti subito più forti.
Ho deciso: cercherò in tutti i modi di fare questa diagnosi e se ho la CCSVI farò l' intervento miniinvasivo e senza effetti collaterali.