Un rafforzamento delle norme di sicurezza in ambito aeroportuale tramite l'uso dei Body Scanner appare assolutamente adeguato alla luce dei nuovi pericoli emersi alla chiusura del 2009. Tuttavia si è già aperto il dibattito in merito all'utilizzo di dispositivi che, attraverso l'uso di radiazioni, possano scandagliare a fondo il corpo umano determinando l'emersione di problematiche quali la privacy dell'utente in viaggio e inoltre l'esposizione a possibili rischi mutageni. Su quest'ultimo caso sono emersi i dubbi di molti in merito all'utilizzo ripetuto del body scanner, e quindi delle dosi di radiazioni necessarie per scandagliare il corpo, in soggetti abituati a lunghi viaggi e a imbarchi ripetuti in breve tempo. Inoltre, persone particolarmente a rischio come donne in gravidanza, bambini e appunto viaggiatori frequenti, potrebbero rifiutarsi di sottoporsi a tale "diagnosi" e rinunciare quindi ad un eventuale viaggio, con un danno economico arrecato alle compagnie di volo. Riassumendo, la domanda fondamentale emersa è: il body scanner è sicuro per la salute degli umani? Quali sono i possibili rischi?
Intanto, in Italia appare certo l'utilizzo di tal dispositivo nel 2010 per gli aereoporti maggiormente frequentati: Fiumicino, Malpensa e Venezia si sono già dotati di tali dispositivi. Contemporaneamente, il governo per voce del ministro dell'interno e del ministro della salute, hanno provveduto a rassicurare l'utenza sottolineando l'utilità di questi strumenti nella lotta al terrorismo. Allo scopo di attuare una analisi approfondita sui potenziali rischi dell'uso di tali strumenti, il governo ha già invocato una commissione ministeriale di quattro persone a cui affidare tale compito. Anche secondo il presidente dell'Enac, Vito Riggio, non ci sarebbe alcun rischio.
Il presidente della Società italiana di radiologia medica (Sirm) Alfredo Siani, ha spiegato all'agenzia Adnkronos che ha dato "mandato alla sezione di studio sulla radioprotezione della nostra associazione per approfondire la questione".
"Esistono - precisa - due tipi di body scanner: uno utilizza raggi X che penetrano l'oggetto ma usano radiazioni di ritorno dal corpo; l'altro invece, prevalentemente impiegato negli States, usa onde radio corte a elevata frequenza. La prima tecnologia emette raggi X equivalenti a quelli assorbiti in due ore di volo transoceanico, ovvero ad alta quota, mentre per quanto riguarda la seconda tecnologia impiegata l'esposizione alle onde radio durante il controllo è di 10 mila volte inferiore a quella legata a una chiacchierata al cellulare".
Ciò non toglie che "è nostro dovere approfondire - riconosce Siani - anche per quantificare eventuali rischi, soprattutto legati a chi viaggia frequentemente, nonché alle donne in dolce attesa e ai bambini". Sicuramente, comunque, tra le due tecnologie sui cui si fonda questa apparecchiatura, al centro del dibattito da quando l'incubo del terrorismo è tornato a minacciare l'Occidente con il fallito attentato di Natale al volo Delta Amsterdam-Detroit, "la meno nociva è quella basata sull'emissione di onde radio".
Infine, parlando dei portatori di pacemaker e defibrillatori, Massimo Chiariello, direttore della Cattedra di Cardiologia della facoltà di Medicina e chirurgia dell’università Federico II di Napoli, dichiara: “Non conosco le caratteristiche tecniche degli apparecchi che saranno installati negli aeroporti italiani, ma questi dispositivi per la sicurezza possono creare problemi alle persone con pacemaker e defibrillatori, interferendo con il loro funzionamento. I cardiopatici e i portatori di dispositivi salvavita viaggiano molto quando i body scanner saranno adottati in Italia, dovranno essere fissate norme severe per la tutela della loro salute, analoghe a quelle previste ad esempio per i controlli di sicurezza in banca“. Nei casi in cui non sia possibile usare il body scanner si dovrà procedere con una accurata perquisizione manuale.
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