I protagonisti belgi del processo
Eternit non intendono versare alle parti civili gli indennizzi
stabiliti dal tribunale di Torino. Lo si e' appreso oggi in
ambienti vicini a Palazzo di Giustizia. A pagare (si tratta di
''provvisionali'') dovrebbero essere il barone Louis De Cartier,
manager belga condannato a 16 anni di carcere, e la societa'
Etex, riconducibile alla galassia della multinazionale Eternit. In totale si tratta di circa cento milioni di euro, la maggior
parte dei quali (oltre il 70%) ricade su De Cartier.
Il 13 febbraio i giudici hanno condannato la società Eternit al pagamento dei danni provocati dalla lavorazione dell'amianto a ex dipendenti, familiari e abitanti di Casale Monferrato, luogo in cui aveva sede la fabbrica. Una condanna dovuta soprattutto al fatto che dalle indagini si è scoperto che i vertici delle aziende erano ben consapevoli dei danni che poteva provocare la fibra lavorata. Una sentenza storica, festeggiata e applaudita dalla stampa italiana ed estera. Ma la felicità è durata poco. Ora i protagonisti del processo, la società belga imputata e i manager, non intendono versare volontariamente alle parti civili gli indennizzi stabiliti dal tribunale di Torino, si apprende da alcune voci vicine agli ambienti del Palazzo di Giustizia. A pagare dovrebbero essere il barone Louis De Cartier, manager belga condannato a 16 anni di carcere, e la società Etex, riconducibile alla galassia della multinazionale Eternit. Un totale si tratta di circa cento milioni di euro, la maggior parte dei quali ricadrebbe su De Cartier. La prassi, per quel che riguarda questo caso, vorrebbe che le provvisionali venissero versate subito dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado, termine scaduto la scorsa settimana. Ma è arrivato il rifiuto. «Non è normale questo disprezzo assoluto sia per la vicenda in sé che per le decisioni dei tribunali italiani». Così commenta la vicenda l'avvocato Sergio Bonetto, uno dei legali di parte civile del processo Eternit, in merito alla decisione della società belga di non corrispondere le provvisionali stabilite dai giudici di Torino. «Durante il processo non hanno dato notizie. Adesso cercano di sottrarsi all'esecuzione della sentenza», conclude l'avvocato.
Fonte: Quotidiano piemontese
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