La riforma universitaria varata recentemente dal governo berlusconi sotto la guida del ministro Maria Stella Gelmini colpirà profondamente il sud italia e in particolare le università di Messina e Palermo che riceveranno il 3% in meno di risorse economiche. E' quanto sta emergendo recentemente dai commenti compiuti in merito alla riforma che, basata su metodi meritocratici relativi a dati ottenuti principalmente nel 2003, e che vedono le università di Messina e Palermo collocate in fondo alla classifica insieme ad altre 10 università del sud italia. Al contrario, la riforma sarà un bene per le università del nord e in particolare per l'università di Trento che vedrà ampliata la propria disponibilità economica. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato assegnato in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica. Ben 27 le università oggetto dei tagli tra le quali appunto Messina e Palermo.
Prende tempo il rettore di Messina, Tomasello ha infatti dichiarato in modo diplomatico agli organi di stampa "Non me la sento di commentare nello specifico perchè fino a che non leggiamo il decreto non possiamo renderci conto esattamente di quali siano stati i criteri adottati per stilare la classifica". Molto più duro il commento del presidente della Regione, Lombardo, che parla di criteri "truccati" e spiega i motivi di tale dichiarazione: "Invece di giudicare gli effettivi miglioramenti verificatisi anno dopo anno nei progetti di ricerca e premiare in base a questo grado di avanzamento - dice Lombardo - si valutano le università del sud sulla capacità che gli studenti trovino occupazione (dimenticando quanto essa dipenda dalle effettive possibilita' offerte dal mercato del lavoro locale e dalle connesse condizioni economiche) o sulla capacita' di attrarre finanziamenti esterni (dimenticando che la grande impresa risiede al nord e proprio lì investe per acquisire le migliori risorse umane da inserire nelle aziende del territorio)".
Il taglio delle risorse determinerà ovviamente una forte riduzione dei posti disponibili, in particolare in ambito postuniversitario laddove numerosi dottorati e specializzazioni sono a rischio taglio. Sarà incentivato quindi il flusso "migratorio" dei neolaureati del sud verso il profondo nord italia, deprimendo in modo più accentuato un'area già duramente provata da decenni di pessima gestione politica.
Fonte: giornali locali del sud italia
AFORISMA DEL GIORNO
26 luglio, 2009
1 commento:
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