Si svolgerà domani in tutta Italia il concorso per medici
per l'accesso alle Scuole di Specializzazione nelle aree cliniche, chirurgiche
e dei servizi. Un concorso estremamente impegnativo e che ha storicamente
creato molte polemiche sia sul numero di posti finanziati che sulle cronache del suo svolgimento. Dopo aver ripetutamente
rivoluzionato le modalità, talvolta anche con scelte improvvise e impopolari
(es. SSM 2017, abbandono delle domande “dirette” e passaggio alle domande concatenate su casi
clinici preimpostati, un passaggio repentino che favorì non poco gli iscritti a scuole private di preparazione che impostavano già da mesi le simulazioni proprio su casi clinici), quest’anno il Ministero e il Miur pare abbiano deciso di
confermare le precedenti modalità di svolgimento (240 domande su casi clinici in 210
minuti) e la distribuzione in una "graduatoria unica nazionale con scelte a scaglioni", proprio per non rivoluzionare
ulteriormente il panorama e smorzare così da subito le polemiche. Purtroppo, sebbene
quest'anno la data sia stata scelta in anticipo di quasi due settimane rispetto
allo scorso anno, il Miur e il Ministero sembrano aver commesso una serie di
errori nell’emanazione del bando, una “mancanza di trasparenza” che ha
innervosito non poco i medici partecipanti e le associazioni che li rappresentano.
Riassumendo brevemente i punti che hanno creato polemica sui
social, scopriamo che:
1) Non si conosce il numero preciso di borse in
concorso. Sebbene dovrebbe essere confermato il tanto decantato aumento da 6000
a circa 8000, non si conosce il numero esatto di borse finanziate, nè quanti fondi siano stati recuperati dalle borse andate perdute per rinuncia nei precedenti concorsi. Idem per le borse
regionali, tanto che alcune regioni avrebbero espresso criticità sulla
possibilità di confermare lo stanziamento economico proprio a causa dei ritardi
burocratici in atto. Purtroppo non cambia nulla anche per i famigerati posti "riservati", spesso frutto di controversie e strani privilegi. Come da tradizione, non si conosce neppure il numero complessivo
di partecipanti.
2) Non si conosce la composizione delle griglie dei posti
messi a disposizione per gli eventuali vincitori. A causa dei ritardi nel
completamento del processo di accreditamento (cioè sostanzialmente la verifica
del rispetto dei criteri di qualità che una determinata struttura ospedaliera
deve avere al fine di permettere l'ottenimento di una corretta formazione ai
propri medici specializzandi per quella specifica area), molti medici stanno
concorrendo pur non sapendo quanti posti per una determinata specializzazione
saranno disponibili nell'ospedale della propria città o addirittura se la
specifica materia verrà confermata o meno. Un esempio che facilita la
comprensione del problema: medici di una città X potrebbero concorrere per
vincere un posto da specializzando in Ginecologia e scoprire che nell'azienda
ospedaliera della propria città non è più disponibile alcun posto di
specializzazione in Ginecologia proprio a causa del mancato accreditamento (perché,
per esempio, non c'è un reparto o una sala parto adeguata agli standard
richiesti), forzando cosi una migrazione "all'ultimo minuto" (le scelte di sede sono fatte per scaglioni e in pochi giorni) presso altra sede o la scelta di altri
indirizzi. In tempi di social molto viene lasciato al fato: così in una pagina
Facebook di una associazione sono stati pubblicati una serie di immagini
relative a griglie di distribuzione di borse e che dovrebbero in teoria dare
qualche orientamento in più ai concorrenti, ma i dati di tali griglie sono
ovviamente non ufficiali: non si sa né come siano state ottenute, né quanto
queste siano lontane o vicine al vero.
3) A causa di un cavillo del bando legato proprio alla mancata
pubblicazione dell’integrazione sulla distribuzione dei posti in palio, molti
medici domani concorreranno alla prova pur non avendo pagato la tassa di
iscrizione al concorso (100 euro), necessaria in teoria per creare fondi che
possano finanziare il concorso stesso. Questo significa che un medico X
potrebbe concorrere, scoprire il risultato alla fine della prova, e decidere se
ratificare o meno il pagamento sulla base del risultato conseguito. Un errore
enorme da parte del Ministero nonché un'evidente ingiustizia per tutti coloro
che hanno invece pagato regolarmente ed entro i termini dell’esecuzione del
concorso la dovuta tassa.
4) Dopo le polemiche dello scorso anno non si sa nulla in
merito all’aver irrobustito o meno i controlli per impedire eventuali copie o
collaborazioni fra concorrenti, per esempio rendendo più distanziati i computer ed evidenti i divisori fra
computer, spesso del tutto assenti in molte sedi.
Probabilmente questi problemi verranno “sanati” già il
giorno dopo il concorso, resta tuttavia il rammarico per una serie di errori in
un ambito, quello dei medici in formazione, già di per sé ampiamente problematico.
E’ nota a tutti la carenza di medici e
la necessità di colmare quel “imbuto formativo” che sta, da un lato,
strangolando la qualità del servizio sanitario pubblico in Italia, e dall’altro
lato, creando profitti alle scuole private di preparazione pre-concorsi. Un quadro di
carenza cronica che è, molto probabilmente, destinato a peggiorare nei prossimi
anni.