Secondo lo studio dell’Associazione Liberi Specializzandi - fattore 2a, nel prossimo concorso di specializzazione una buona parte dei medici che hanno vinto una borsa di studio lo scorso anno ritenterà il concorso per una nuova specialità (la propria prima scelta) e chi riuscirà, chi si iscriverà alla nuova specializzazione abbandonerà la prima, di fatto sprecando una borsa. Con questo meccanismo si verifica una "fuga" di 350 borse del concorso di specializzazione del 2016. Le altre 160 sono state sprecate per l'asincronia dei due concorsi tra Scuole di specialità e corsi per la Medicina generale.
Tra il 2016 e il 2017 sono state perse, per rinuncia, 510 borse di specializzazioni. Nel prossimo concorso di specializzazione una buona parte dei medici che hanno vinto una borsa di studio lo scorso anno ritenterà il concorso per una nuova specialità (la propria prima scelta) e chi riuscirà, chi si iscriverà alla nuova specializzazione abbandonerà la prima, di fatto sprecando una borsa.
Con questo meccanismo, incrociando i dati delle graduatorie si sottolinea una "fuga" di 350 borse del concorso di specializzazione del 2016. Le altre 160 invece sono state sprecate semplicemente per l'asincronia dei due concorsi tra Scuole di specialità e corsi per la Medicina generale.
Il dato è illustrato in uno studio realizzato dai giovani medici di una nuova associazione, l’”Associazione Liberi Specializzandi - fattore 2a”, che conta al momento più di 1200 iscritti e ha come obiettivo dichiarato quello di sensibilizzare gli organi competenti a monitorare queste “emorragie” di borse per poterle recuperare.
Secondo lo studio, il saldo totale fra i medici che si abilitano ogni anno dal 2013 e il numero di borse erogate (SSM, le specializzazioni mediche classiche + MMG, i corsi in medicina generale) dal 2013 registra un saldo negativo di 930 unità, per una media di 233 all’anno. Significa, spiegano gli autori, che dal 2013 ogni anno vengono erogate 233 borse in meno del fabbisogno di medici abilitati, che quindi ritentano il concorso gli anni successivi aumentando progressivamente il numero di candidati e di esclusi alla formazione. Un numero che, commenta lo studio, non rende chiarezza dell’aumento progressivo di medici candidati ai concorsi SSM che crescono di 756 unità all’anno.
Se in media, ogni anno, i candidati alle specializzazioni in medicina crescono di 756 unità a fronte delle sole 233 borse non erogate dal MIUR e dalle Regioni, chi sono quei 520 medici che – ogni anno – si accumulano ai concorsi? Secondo l’associazione lo spreco di risorse pubbliche che annualmente vede “bruciare” più di 500 posti circa tra SSM e MMG si può quantificare specializzazione per specializzazione e sede per sede. Lo studio ricorda che questi 500 posti sono “soldi” messi a bilancio dallo Stato e che vengono in una qualche misura non recuperati e rimessi a bando, andando quindi a definanziare la formazione di 500 futuri specialistici all’anno.
I meccanismi per cui si “sprecano” queste 500 borse di studio finora individuati sono stati principalmente due. Il primo è banale, sottolinea l’associazione: un medico che ha partecipato e vinto una borsa di studio al concorso SSM o MMG nell’anno 2016, entrando magari in una sua seconda o terza scelta, ritenta e vince il concorso l’anno successivo e “spreca” una borsa di studio, bruciando un anno di finanziamento (25.000 euro circa), ma soprattutto non essendoci un meccanismo di recupero “brucia” un futuro specialista in quella branca. Il secondo meccanismo è più sottile. Nel concorso appena passato (SSM ed MMG 2017), le due graduatorie si sono accavallate per un periodo in quanto i due concorsi sono stati molto ravvicinati. I concorrenti SSM 2017, appena sbloccato il proprio scaglione di 1000 posti, avevano 26h circa per poter decidere quale specializzazione e in quale sede andarsi a formare. Molti, soprattutto negli ultimi scaglioni, si sono dovuti accontentare dei posti liberi rimasti e nella paura di non poter avere un posto libero hanno scelto una specializzazione parallelamente aspettando lo scorrimento della graduatoria MMG (che si era accavallata). Nel momento in cui la Regione dove aveva fatto il concorso MMG andava a chiamare il concorrente per assegnare la borsa di studio MMG è capitato che molti accettassero quest’ultima di fatto “sprecando” una borsa SSM senza aver messo mai piede neanche un giorno in reparto. Questo meccanismo è stato possibile in quanto come già detto le due graduatorie si sono accavallate ma anche perché la borsa SSM, da regolamento MIUR non veniva rimessa subito a disposizione.
Lo studio ha poi analizzato la graduatoria degli ammessi e iscritti al concorso SSM 2016 con la graduatoria unica SSM 2017 e gli iscritti al primo anno di corso in medicina generale del triennio 2017/2020. Dei 6738 iscritti alle specializzazioni 2016, hanno ritentato il concorso verso una nuova specializzazione medica (SSM 17), 822 pari al 12.2% del totale. Di questi, 321 hanno ottenuto una borsa SSM 2017, di fatto sprecando 321 borse 2016, pari a quasi il 5% delle borse totali. Un’altra “fuga” dalle specializzazioni 2016 (SSM16) è avvenuta verso la medicina generale 2017 (MMG 17), ovvero gli iscritti alle scuole di specializzazione 2016 hanno ritentato il concorso MMG 2017. In questo caso hanno ritentato il concorso verso la medicina generale in 290 e si sono iscritti in 30, pari allo 0.45% del totale borse SSM 2016. Nelle tabelle che seguono si evidenzia l’elenco delle fughe da SSM 2016 a SSM 17 e MMG 17.
Per le specializzazioni che verranno - i nuovi concorsi SSM 2018 ed MMG 2018 - quello che succederà sarà una ingente perdita di borse SSM 2017 per i due meccanismi fin qui descritti, ovvero:
1) alcuni specializzandi che hanno partecipato e vinto una borsa SSM 2017, magari non soddisfatti della scelta o dell’offerta formativa della scuola di specializzazione, ritenteranno il concorso di specializzazione 2018 e se accetteranno una nuova borsa si instaurerà il “meccanismo fuga” per passaggio da SSM 17 a SSM 2018;
2) altri che faranno sia il concorso SSM18 che MMG18, sceglieranno prima una specializzazione medica e poi, se vincitori, saranno chiamati a scegliere dalle regioni se accettare o meno una borsa MMG 2018.
Si instaurerà così il meccanismo “borse perse” per passaggio nello stesso anno, a distanza di pochi mesi, da una specializzazione a una medicina generale.
L’emorragia di 500 borse l’anno ha ripercussioni a più livelli:
1) sociale: per mancanza di specialisti formati nei prossimi anni a ridosso del ricambio generazionale;
2) imbuto formativo: aggravarsi dell’imbuto formativo per un giovane medico e aumento progressivo dei concorrenti;
3) università: riduzione di specializzandi impiegati nel Ssn e riduzione delle entrate universitarie per le tasse;
4) ministero: spreco e sperpero di risorse.
“Nei prossimi mesi con i nuovi concorsi 2018 – conclude lo studio - la nostra associazione monitorerà i contratti del 2017 che verranno persi per passaggio degli specializzandi da una specializzazione presa nel 2017 a una del 2018. Al termine delle graduatorie del concorso MMG 2018, individuati gli iscritti ai corsi di formazione, sarà possibile quantificare anche le borse perse del 2017 per passaggio da una specializzazione 2017 al corso MMG 2018, e le borse perse 2018 per iscrizione, lo stesso anno, ad una specialità medica e conseguentemente a un corso regionale in medicina generale”. Secondo l’associazione poi la nuova “laurea abilitante” creerà ulteriori disagi vedendo diminuire gli abilitati ogni anno per una nuova tipologia, più selettiva, del test di abilitazione. “Questo inasprimento ingiustificato – conclude l’associazione – creerà un ulteriore collo di bottiglia o imbuto formativo a monte che ridurrà ulteriormente il contingente di specializzandi in un momento storico, a ridosso del ricambio generazionale, dove quello di cui più il nostro Ssn ha bisogno è di medici formati e specializzati pronti a subentrare e garantire la continuità di cure e di eccellenza negli ospedali già pesantemente sotto organico in molte realtà”.
Nota a margine: i fondi derivanti dalle borse "perdute" non vengono più reimpiegati per l'anno successivo, essendo stati bloccati dal Ministero ad autotutela verso i numerosi ricorsi di coloro che hanno partecipato e vinto al concorso pur non essendo abilitati (entrando quindi in graduatoria ma non ottenendo il posto). Un altro "errore di procedura" che corrode ulteriormente i pochi fondi erogati per il sistema di formazione medica post laurea.
FONTE: Quotidiano Sanità
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