Una piccola proteina, chiamata Omomyc, potrebbe aprire uno spiraglio per una cura del cancro efficace e priva degli effetti collaterali delle attuali terapie. La scoperta è attribuita dalla rivista "Nature" ai ricercatori Sergio Nasi e Laura Soucek, ricercatori presso l'Istituto di Biologia e Patologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma.
Sergio Nasi, autore dell'articolo pubblicato su Nature che riporta la scoperta, spiega "La proteina Myc è protagonista nello sviluppo della gran maggioranza dei tumori nell'uomo ma è stata sempre trascurata come bersaglio terapeutico, per due motivi: Myc è una sorta di direttore d'orchestra della crescita dei tessuti anche di quelli sani e si pensava che la sua inibizione avesse effetti devastanti sull'organismo, uccidendo anche le cellule normali. Inoltre non c'erano prove che colpire Myc, cosa tutt'altro che facile, fosse efficace contro il cancro"
"Myc" espleta la sua funzione associandosi ad un'altra proteina chiamata Max; il complesso Myc/Max interagisce con altre molecole sul DNA e regola l'attività di moltissimi geni. Modificando la proteina Myc, sostituendone 4 aminoacidi in punti chiave, i ricercatori del CNR hanno ottenuto l'Omomyc, proteina inibitrice del legame tra Myc e Max. L'attività di Myc viene così reindirizzata divenendo un efficace oncosoppressore.
Nell'articolo pubblicato vengono anche riportati i risultati di uno studio, frutto della collaborazione tra il gruppo del CNR ed il gruppo di Gerard Evan dell'Università di San Francisco, che mostra come l'inibizione di Myc possa rappresentare una terapia efficace e sicura. Utilizzando il modello murino i ricercatori hanno dimostrato che "sebbene l'inibizione di Myc in animali sani rallenti la proliferazione di tessuti in rapida rigenerazione come la pelle ed i villi intestinali, i topi continuano a godere di buona salute. Inoltre, tali effetti collaterali sono ben tollerati e rapidamente reversibili in quanto le anomalie spariscono rapidamente se si spegne Omomyc".
Per quanto riguarda i tumori "In presenza di Omomyc, non solo non si sviluppa più il cancro al polmone ma addirittura, se si accende questa proteina in topi che avevano precedentemente sviluppato il cancro al polmone, anche in stadi molto avanzati, i tumori regrediscono rapidamente fino a scomparire".
I risultati di questo studio pongono le basi per ideare terapie con minori effetti collaterali a danno dell'organismo del paziente. "L'idea è che sia possibile una cura non distruttiva. Un farmaco che bersagli la proteina Myc potrebbe rappresentare una terapia efficace e con minori controindicazioni".
FONTE: Molecularlab.it
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