L’Australiana è arrivata da tempo ma la sfida con i nostri sistemi immunitari si sta intensificando solo in questi giorni. Il virus quest’anno ha già messo a letto per il Natale 100 mila italiani tra adulti e bambini da zero a quattro anni ed il numero è presto destinato a quintuplicarsi, al giro di boa del Capodanno saranno 500 mila, per raggiungere gradualmente i 5-7 milioni del picco previsto tra metà gennaio e fine febbraio.
Il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco, che con la sua equipe sta lavorando per un controllo dei casi di virus segnalati, commenta: "È il saldo, per ora, dei casi isolati e delle segnalazioni dei medici-sentinella ma ci attendiamo data la diffusione aggressiva del virus favorita dal freddo continuo ed intenso, un'impennata - avverte Pregliasco - subito dopo il Capodanno, diciamo nella prima settimana di gennaio con 500 mila italiani a letto. Ci aspettiamo il picco tra metà gennaio e fine febbraio e prevediamo da 5 a 7 milioni gli italiani che saranno colpiti dall'australiana, ma accanto all'australiana si faranno sentire i virus di stagione, come i rinovirus, con naso chiuso e raffreddore".
Il virus australiano è "aggressivo, cattivo per la sua diffusione ma i suoi effetti saranno - spiega Pregliasco - nella casistica classica: febbre alta, dolori muscolari, un diffuso e fastidioso senso di stanchezza, inappetenza. Raccomandazioni? In primis, trattare la febbre con accortezza e prudenza usando gli antipiretici per abbassarla e non per stroncarla". E poi, "non prendere antibiotici, star al caldo, mangiare leggero, a esempio brodini ricchi di proteine e richiedere l'intervento del medico solo se dopo 4-5 giorni i sintomi non sono passati per evitare ogni eventuale complicanza".
E per coloro che non sono ricorsi subito alla vaccinazione, il virologo avverte come oramai il tempo sia “passato” ma che ciò non vieti di non attuarla ugualmente: “vaccinarsi è un pò tardi ma nessuno vieta di farla, sebbene tale strategia di difesa esplicherà i suoi effetti soltanto dopo una decina di giorni e quindi il rischio di ammalarsi nonostante il vaccino, durante tale periodo, è piuttosto alto".
Intanto, arriva un’arma in più che permetterà di tranquillizzare le famiglie che si ritrovino in difficoltà per l’influenza: da qualche settimana e fino a tutto febbraio è stato istituito un numero verde che vedrà il maggior numero di chiamate proprio durante questo periodo festivo. Basterà digitare l'803.555, il numero unico a disposizione della Protezione civile regionale per avere le informazioni mediche necessarie in modo da curare l'influenza senza muoversi da casa.
L'iniziativa di Regione, Fimmg, Protezione civile ed Ares118 si chiama «Progetto Influenza» e mette in rete per la prima volta i medici di famiglia che lavorano in gruppo nelle Unità di Cure Primarie (Ucp). Si tratta di circa 3.800 (sul totale di 4.800) tra medici e pediatri di tutto il territorio regionale che sono così raggiungibili in modo diretto nei casi di bisogno. Un servizio molto utile - soprattutto per bambini, persone anziane e sole e per malati cronici - che funziona ogni giorno dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e permetterà di coadiuvare l’intervento della guardia medica.
Due sono gli obiettivi principali dell'iniziativa: garantire in questo periodo festivo e per tutto il tempo nel quale imperverserà l'«australiana», un punto di accesso unico e celere al sistema sanitario regionale; potenziamento della rete della medicina territoriale al fine di far diminuire gli accessi che intasano i Pronto Soccorso ospedalieri.
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