L'aula del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo al decreto sanitá, con 181 voti a favore, 43 contrari e 23 astenuti. Il provvedimento, che era giá stato approvato dalla Camera, diventa legge. Il decreto convertito in legge prevede nuove norme per la nomina dei manager sanitari e dei primari, la riorganizzazione della medicina territoriale, che dovrà diventare un servizio disponibile h24 per i cittadini, e dell'attività intramuraria dei medici pubblici. Ma anche tempi certi per l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, regole più stringenti per prevenire la ludopatia e scoraggiare il gioco d'azzardo, soprattutto fra i minori. Sono alcuni dei contenuti del decretone sanità approvato oggi in via definitiva al Senato visto che a Palazzo Madama non sono state apportate ulteriori modifiche rispetto a quelle già votate a Montecitorio dove il decreto è passato lo scorso 18 ottobre.
ASSISTENZA TERRITORIALE H24 - Il decreto rivede l'assistenza territoriale nell'ottica di creare servizi h24 (saranno le Regioni a occuparsi della riorganizzazione). Nasceranno le unità complesse di cure primarie: le Regioni dovranno favorire la costituzione di reti di «poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l'arco della giornata, nonchè nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere».
INTRAMOENIA SI CAMBIA - Dopo anni di deroghe si mette mano all'attività professionale intramoenia dei medici del Ssn. Entro il 31 dicembre prossimo le aziende sanitarie dovranno fare una ricognizione «straordinaria» degli spazi disponibili per l'attività libero professionale. Laddove questi dovessero mancare si può consentire ai medici di operare a studio oppure appoggiarsi a strutture esterne. Ma bisognerà, senza nuovi oneri per lo Stato, adottare sistemi e moduli organizzativi e tecnologici «che consentano il controllo dei volumi delle prestazioni libero-professionali, che non devono superare, globalmente considerati, quelli eseguiti nell'orario di lavoro». questo per evitare abusi.
MEDICINA DIFENSIVA KO - «L'esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve». È la modifica introdotta alla Camera per bloccare il ricorso alla medicina difensiva che ha alti costi per il paese.
NOMINE DI MANAGER E PRIMARI, SI CAMBIA - Cambiano le norme per la nomina di manager della sanità e primari. Ogni Regione «provvede alla nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale» attingendo «all'elenco regionale di idonei» costituiti «previo avviso pubblico e selezione effettuata da parte di una commissione costituita in prevalenza da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti dalla regione medesima». Gli elenchi «sono periodicamente aggiornati». Per i primari la selezione viene effettuata da una commissione composta dal direttore sanitario dell'azienda interessata e da 3 direttori di struttura complessa nella medesima disciplina dell'incarico da conferire, individuati tramite sorteggio da un elenco nazionale nominativo costituito dall'insieme degli elenchi regionali dei direttori di struttura complessa appartenenti ai ruoli regionali del Servizio sanitario nazionale. La commissione elegge un presidente. In caso di parità nelle deliberazioni della commissione prevale il voto del presidente. La commissione riceve dall'azienda il profilo professionale del dirigente da incaricare. Sulla base dell'analisi comparativa dei curricula, dei titoli professionali, la commissione presenta al direttore generale una terna di candidati idonei formata sulla base dei migliori punteggi attribuiti. Il direttore generale individua il candidato da nominare nell'ambito della terna predisposta dalla commissione. Se intende nominare uno dei due candidati che non hanno conseguito il migliore punteggio, deve motivare analiticamente la scelta.
ALCOL E TABACCHI OFF LIMITS PER UNDER 18 - Chiunque vende bevande alcoliche ha l'obbligo di chiedere all'acquirente l'esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età dell'acquirente sia manifesta. È prevista una sanzione da 250 a 1.000 euro a chiunque venderà alcol a minori e da 500 a 2.000 in caso di recidiva con la sospensione per 3 mesi dell'attività. Anche i distributori automatici dovranno adeguarsi alla novità. Off limits per i minori anche i prodotti da fumo (ora il limite era a 16 anni) con sanzioni per gli esercenti da 250 a 1.000 euro, che vanno da 500 a 2.000 euro con la sospensione della licenza per tre mesi in caso di recidiva.
GIOCHI ON LINE VIETATI IN PUBBLICI ESERCIZI - «È vietata la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line, da soggetti autorizzati all'esercizio dei giochi a distanza, ovvero da soggetti privi di qualsiasi titolo concessorio o autorizzatorio rilasciato dalle competenti autorità».
LUDOPATIE E SLOT DA RICOLLOCARE - Scattano maggiori tutele nei confronti dei minori per evitare che siano vittime di chi pubblicizza i giochi con vincita: niente spot al cinema durante i film per piccoli, niente pubblicità sulla stampa dedicata o durante (ma anche mezz'ora prima e dopo) le trasmissioni tv per under 18. Raddoppiano i controlli annui (ora saranno diecimila) destinati al contrasto del gioco minorile, nei confronti degli esercizi dove si trovano slot machine. Sarà poi necessario un piano di ricollocazione delle slot machines lontano da zone sensibili come scuole o luoghi di culto. Le pubblicità dei giochi dovranno indicare le probabilità di vincita.
ARANCIATE MAI PIÙ SENZA ARANCE - Le aranciate (o limonate), anche quelle con nomi di fantasia, per conservare questa denominazione in etichetta dovranno contenere il 20% di frutta (oggi è il 12%). Una disposizione che si applica «a decorrere dal nono mese successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione» del decreto, previo perfezionamento, con esito positivo, della procedura di notifica di cui alla direttiva 98/34/CE. Le bevande prive del contenuto minimo obbligatorio, prodotte prima della data di inizio dell'efficacia delle disposizioni di legge, «possono essere commercializzate entro gli otto mesi successivi a tale data».
FONTE: Adnkronos
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