C’è un piccolo segreto nella carriera di Novak Djokovic, 23enne di Belgrado, numero uno in pectore del tennis mondiale. Prima di battere Rafa Nadal quattro volte di fila a Indian Wells, Miami, Madrid e Roma e prima d’incantare il mondo con un tennis d’intensità inaudita, ha vinto il match più importante della sua carriera a tavola. Contro l’intolleranza al glutine. Da qui è partita la scalata al trono della racchetta che potrebbe concretizzarsi proprio al Roland Garros di Parigi.
La nuova vita del campione serbo comincia nei quarti di finale degli Australian Open del 2010 dove gioca contro il francese Tsonga. Sopra due set a uno, è stroncato dai dolori di stomaco. Esce dal campo per andare a vomitare in bagno. Torna e le forze l’hanno ormai abbandonato. Perde malamente al quinto. Quel giorno Nole, come viene comunemente chiamato, capisce che c’è qualcosa da aggiustare nel proprio fisico. E’ numero tre del ranking: il braccio non si discute, figurarsi il talento. Serve però più potenza e resistenza per combattere ad armi pari con Federer e soprattutto Nadal. Individua il problema (celiachia) e chiama accanto a se un nutrizionista, Igor Cetojevic. Che cancella pane e pasta tradizionali e prepara una dieta tutta integrale dove soia e pollo al vapore sono elementi indispensabili (insieme ai carboidrati sostituitivi n.d.r.). Insieme al sushi. Pianificando la logistica di ogni torneo ancor oggi la maggiore preoccupazione del suo staff è proprio quella di trovare un hotel con la cucina attrezzata per pasti in linea con la sua dieta.
E’ stato così anche a Roma. L’alimentazione è il primo tassello dell’ascesa sul quale Djokovic mette poi una mole di lavoro impressionante che lo porta a costruire dal dicembre 2010 al maggio di quest’anno una striscia di trentanove successi consecutivi su tre superfici diverse. Oggi non ce n’è per nessuno, Nadal compreso. Più vince e più si rafforza la sua convinzione di essere il migliore. La sfida al vertice con lo spagnolo la sta dominando non solo agonisticamente ma con la testa. Rafa ha dimostrato di soffrirlo, i tifosi anche al Foro Italico hanno cominciato a passare dalla sua parte. Piace quella determinazione feroce accompagnata da un po’ di spavalderia. Sembra un condottiero invincibile che brandisce la parola magica del suo Paese, inat. Significato: una cosa si può fare in modo tradizionale, oppure in un altro. Nole, come i serbi, sceglie la seconda opzione per dare qualcosa in più.
AUTORE: Gianni Valenti
FONTE: http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Tennis/17-05-2011/vero-segreto-novak-801231928844.shtml
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