L'equipe guidata dal chirurgo Paolo Macchiarini, dell'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, ha eseguito con successo i primi due trapianti di trachea in persone affette da tumore maligno tracheale, unici al mondo per una particolare tecnica utilizzata. Le due pazienti, una di circa 30 anni di nazionalità Ceca, l'altra di circa 20 anni inglese, sono in fase di dimissione dall'ospedale in condizioni "soddisfacenti". Circa 35 persone dell'equipe hanno lavorato per il successo dell´operazione.
Nel secondo intervento sulla paziente inglese è stata eseguita, per la prima volta in Italia, una radioterapia intraoperatoria in corso di trapianto di trachea, coordinata dal professor Giampaolo Biti, per ridurre al minimo il rischio di recidive tumorali. La prima paziente operata, viene spiegato, era stata sottoposta a chemioterapia, per una preventiva riduzione della lesione neoplastica.
Fra le particolari innovazioni utilizzate in questi interventi è l'inserimento all'interno delle trachee trapiantate di protesi innovative. Sono cilindri fatti su misura con una sorta di maglia riassorbibile in circa tre mesi dall'operazione. Le protesi sono necessarie a sorreggere dall'interno le trachee favorendo il processo di rigenerazione della mucosa.
Le nuove tecniche di chirurgia rigenerativa e le possibilità terapeutiche per la cura del tumore della trachea saranno illustrate dal professor Paolo Macchiarini nel corso di una conferenza stampa in programma domani, venerdi' 30 luglio alle 12.30 nell'Aula magna del Nuovo ingresso dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, in Largo Brambilla 3.
Secondo il sito Repubblica, il chirurgo Macchiarini, rientrato da poco in italia dopo una lunga esperienza professionale all'estero, avrebbe eseguito gli interventi ma avrebbe anche rassegnato le dimissioni in aperta polemica con la sua azienda ospedaliera.
Come dichiarato al giornale: "Avevo dato la parola a questi due pazienti e quindi li opero, poi basta. L´azienda doveva adempiere a vari impegni ma non lo ha fatto. Non posso nemmeno firmare la lettera di dimissioni per un malato. Non ho una stanza mia in reparto". Macchiarini è un personaggio complesso. Realizza interventi unici, in tanti gli riconoscono grandi capacità ma spesso non incontra la simpatia di chi lavora con lui. A Careggi l´hanno osteggiato per primi gli universitari, bloccando il tentativo del preside Gensini di farlo diventare ordinario.
Sempre secondo il recente articolo della Repubblica, Macchiarini attacca anche l´Università, che non l´ha voluto. "Ero andato via trent´anni fa, ho ritrovato una situazione peggiore. I bravi restano indietro. Figurarsi che il professore ordinario di Careggi nella mia materia vieta agli specializzandi di venire a imparare da me. Così non vanno in sala operatoria. A me ormai non mi fanno più ordinario a Firenze, mi spiace per i miei collaboratori, che non potranno avere una carriera accademica. Penso alle famiglie che fanno di tutto per far studiare i figli e poi li vedono sorpassati perché non c´è meritocrazia. Mi dispiace andare via, anche perché sono toscano ma contro certi muri, soprattutto accademici non si può fare nulla". Parole amare del primo dottore medico chirurgo ad eseguire una operazione di tale complessità in Italia.
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Nel secondo intervento sulla paziente inglese è stata eseguita, per la prima volta in Italia, una radioterapia intraoperatoria in corso di trapianto di trachea, coordinata dal professor Giampaolo Biti, per ridurre al minimo il rischio di recidive tumorali. La prima paziente operata, viene spiegato, era stata sottoposta a chemioterapia, per una preventiva riduzione della lesione neoplastica.
Fra le particolari innovazioni utilizzate in questi interventi è l'inserimento all'interno delle trachee trapiantate di protesi innovative. Sono cilindri fatti su misura con una sorta di maglia riassorbibile in circa tre mesi dall'operazione. Le protesi sono necessarie a sorreggere dall'interno le trachee favorendo il processo di rigenerazione della mucosa.
Le nuove tecniche di chirurgia rigenerativa e le possibilità terapeutiche per la cura del tumore della trachea saranno illustrate dal professor Paolo Macchiarini nel corso di una conferenza stampa in programma domani, venerdi' 30 luglio alle 12.30 nell'Aula magna del Nuovo ingresso dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, in Largo Brambilla 3.
Secondo il sito Repubblica, il chirurgo Macchiarini, rientrato da poco in italia dopo una lunga esperienza professionale all'estero, avrebbe eseguito gli interventi ma avrebbe anche rassegnato le dimissioni in aperta polemica con la sua azienda ospedaliera.
Come dichiarato al giornale: "Avevo dato la parola a questi due pazienti e quindi li opero, poi basta. L´azienda doveva adempiere a vari impegni ma non lo ha fatto. Non posso nemmeno firmare la lettera di dimissioni per un malato. Non ho una stanza mia in reparto". Macchiarini è un personaggio complesso. Realizza interventi unici, in tanti gli riconoscono grandi capacità ma spesso non incontra la simpatia di chi lavora con lui. A Careggi l´hanno osteggiato per primi gli universitari, bloccando il tentativo del preside Gensini di farlo diventare ordinario.
Sempre secondo il recente articolo della Repubblica, Macchiarini attacca anche l´Università, che non l´ha voluto. "Ero andato via trent´anni fa, ho ritrovato una situazione peggiore. I bravi restano indietro. Figurarsi che il professore ordinario di Careggi nella mia materia vieta agli specializzandi di venire a imparare da me. Così non vanno in sala operatoria. A me ormai non mi fanno più ordinario a Firenze, mi spiace per i miei collaboratori, che non potranno avere una carriera accademica. Penso alle famiglie che fanno di tutto per far studiare i figli e poi li vedono sorpassati perché non c´è meritocrazia. Mi dispiace andare via, anche perché sono toscano ma contro certi muri, soprattutto accademici non si può fare nulla". Parole amare del primo dottore medico chirurgo ad eseguire una operazione di tale complessità in Italia.