Messina, ultima nelle classifiche di vivibilità, è ancora senz’acqua, da ben sei giorni, con enormi disagi per i cittadini, dopo la rottura sabato scorso dell'unica condotta dell’acquedotto di Fiumefreddo, a Calatabiano, per una frana. E la situazione non è destinata a migliorare: l'allerta meteo attesa per sabato nelle zone ioniche della città potrebbe aggravare ulteriormente il problema. Il direttore dell’Amam, l’azienda Meridionale acque di Messina, Luigi La Rosa, ha fatto sapere che per i prossimi sei giorni l’erogazione dell’acqua non verrà ripristinata poiché ancora ci sono problemi per nuovi piccoli smottamenti a Calatabiano. C'è l'ipotesi di un by-pass tra l’acquedotto dell’Alcantara e quello di Fiumefreddo di Sicilia per risolvere l’emergenza. Lo stato di emergenza potrebbe prolungarsi ulteriormente. Un "Ritorno al futuro" amaro per una delle città più arretrate, e senza futuro, di tutta l'Europa.
L’Amam (Azienda meridionale acque Messina) aveva fatto sapere in una nota che i tecnici hanno individuato «una significativa attività del fronte franoso» che non consentirebbe di ripristinare l’erogazione dell’acqua. Le riparazioni fin qui effettuate sembrano non essere sufficienti. Si prospetta quindi che per diversi giorni, forse 3 o 4 ancora, l’acqua mancherà in quasi tutta la città. Intanto proseguono le code nei pochi punti dove le cisterne erogano acqua ai cittadini. Anche giovedì scuole e uffici pubblici chiusi. Disagi enormi per ospedali e negozi, problemi anche per disabili e anziani. Sono cinque giorni che la città è a secco e si prospetta anche una grave emergenza igienico sanitaria. E intanto, monta la protesta sul web, soprattutto sui social, dove l’hashtag #Messinasenzacqua è salito nella classifica dei trend topic nella serata di mercoledì, tra lamentele, ironia e tanta, tanta inutile rabbia.
Il sindaco Accorinti, che è stato bloccato all'ultimo minuto dal suo entourage mentre programmava un fine settimana di trasferta a Torino "per impegno istituzionale", intanto ha dichiarato: «Chiederemo lo stato di calamità naturale: la situazione è gravissima e peggiore del previsto», poi alla rete tv locale RTP ribadisce che la prima preoccupazione deve essere "il ritorno a scuola dei ragazzi il prima possibile". Nessuna dichiarazione invece in merito alle mancate verifiche sull'acquedotto, praticamente unica via di rifornimento idrico alla città, nè tantomeno alcuna dichiarazione sul perchè non si siano mai programmate o chiesti finanziamenti per prevenire il problema con valide alternative, come appunto l'idea del "bypass con l'Alcantara". Il rifornimento dalla fonte dell'Alcantara fu chiuso dal sindaco precedente nel 2009 per danni alla struttura e per i costi eccessivi, e il discorso in merito non fu mai più ripreso.
Intanto i messinesi anche mercoledì si sono radunati per rifornirsi dalle autobotti nei due punti individuati dell’autoparco e dell’ex Gazometro. I residenti lamentano le file di ore e la carenza di informazioni. Tra chi ha avuto più difficoltà i diversamente abili e gli anziani. Il portavoce del Movimento peloritano democrazia disabile Mario Midolo spiega: «Sono ben 5 giorni che Messina è senza un goccio d’acqua nei serbatoi delle abitazioni private e nessuno, fra i responsabili delle istituzioni o tra le decine di associazioni di categoria, ha pensato di chiedere ai disabili, agli anziani soli e agli ammalati non ricoverati di segnalare la loro situazione». L'assessorato alle Politiche Sociali ha previsto, per i casi di grave emergenza socio sanitaria che interessano anziani e disabili, la possibilità di contattare il Pronto Soccorso Sociale al numero telefonico 335-6986510. Operatori del settore verificheranno la condizione ed il grado di disagio per i casi gravi e i rimedi da attuare. Gli enti gestori, a cui il comune di Messina ha affidato il servizio, si occupano dell'assistenza alle categorie più fragili e sono stati allertati in una logica di interventi integrati.
Riguardo la situazione degli ultimi due "ospedali" residui della città (l'ospedale Piemonte, come da tempo discusso nelle cronache messinesi, non esiste più): situazione "accettabile" al Polo Policlinico che "resiste" per mezzo di una fonte autonoma e di serbatoi, infatti anche le lezioni universitarie non sono state sospese. Situazione molto più critica al Polo Papardo, dove è la Protezione Civile a rifornire esternamente, ma dovrebbero essere garantite le scorte fino a fine emergenza.
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