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AFORISMA DEL GIORNO

06 ottobre, 2014

Ebola, primi casi sospetti in Europa, prosegue l'allarme negli Usa, è strage in Africa


Peggiora la diffusione del virus Ebola a livello mondiale. In Spagna, El Pais scrive come sia stato individuato un caso di infezione a Madrid. Ad essere stata colpita è un'infermiera, scrive il quotidiano su suo sito, che faceva parte della squadra che ha curato il missionario spagnolo Manuel Garcìa Viejo, morto il 26 settembre all'ospedale Carlos III della capitale. E' stata proprio lei ad occuparsi di lui quando è stato colpita da febbre provocata dall'Ebola. Secondo fonti del ministero spagnolo della Sanità le due analisi effettuate sulla donna, di cui non è stata rivelata l'identità, hanno avuto esito positivo. E' il terzo caso di Ebola trattato in Spagna (i due primi infetti, che avevano contratto il morbo in Africa, sono deceduti), ma il primo contratto in Spagna e in Europa

Intanto in Sierra Leone sono stati registrati 121 morti e 81 nuovi casi nella sola giornata di sabato, una delle peggiori da quando e' comparsa la malattia. I dati, raccolti dall'Emergency Operations Center della Sierra Leone, mostrano che il numero totale di morti nel Paese e' arrivato a quota 678, dai 557 del giorno prima. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) il bilancio complessivo delle vittime di Ebola aggiornato a mercoledi' primo ottobre e' di 3.439 morti su un totale di 7.492 casi in Africa occidentale (compreso il caso registrato negli negli Stati Uniti). Il virus e' comparso in Guinea a marzo, quindi si e' diffuso in Liberia e in Sierra Leone. Focolai minori in Nigeria e Senegal sembrano essere invece sotto controllo.

Nel frattempo è allarme anche in Olanda. Un uomo, di cui non è stata diffusa nè l'identità nè la nazionalità, è ricoverato da ieri sera all'ospedale Albert Schweitzer di Dordrecht, in quanto forse infetto dal virus dell'Ebola. Secondo il sito della tv pubblica olandese Nos, l'uomo si era recato recentemente in Sierra Leone.

Resta intanto altissima la tensione negli Stati Uniti dopo la diagnosi del primo caso di Ebola all’interno del paese.  Il responsabile dei Center for Desease Control (Cdc), la massima autorita' sanitaria satunitesne, fara' in giornata il punto della situazione col presidente americano, Barack Obama, e altri esperti e responsabili del settore. L'incontro e' previsto nel primo pomeriggio ora di Washington.

L’ultimo allarme, rivelatosi falso, è stato lanciato dopo che un passeggero che aveva viaggiato in Africa occidentale ha accusato un malore a bordo di un volo da Bruxelles a Newark, nei pressi di New York. Intanto a Dallas peggiorano le condizioni della persona infettata dal virus. L’allerta all’aeroporto internazionale di Newark, nel New Jersey, è scattato quando un uomo a bordo del volo United Airlines 998 ha iniziato a vomitare. Dopo l’atterraggio, l’equipaggio e i 250 passeggeri sono stati bloccati sul velivolo mentre venivano prestati i soccorsi e il caso veniva valutato in ospedale. In realtà, hanno poi dichiarato le autorità sanitarie locali, i controlli hanno rivelato che non c’era alcun segno di un’infezione da Ebola: si trattava di un malessere di scarsa importanza. L’uomo in pochissimo tempo si è sentito meglio ed è stato dimesso.

Sono invece sempre più gravi le condizioni di Eric Duncan, l’uomo proveniente dalla Liberia che ha contratto il virus e che è ricoverato a Dallas. Attualmente sono 50 le persone che hanno avuto contatti con lui e che vengono monitorate. Nessuno finora ha mostrato sintomi della malattia, che non si diffonde per via aerea ma solo per contatto diretto con i fluidi corporei.

Il direttore del Centro per il Controllo Malattie statunitense, Thomas Frieden, ha dichiarato che negli ultimi mesi ci sono stati un centinaio di controlli su casi sospetti negli Stati Uniti. Dopo la scoperta del primo caso negli Usa, il numero di segnalazioni è aumentato ma finora si sono rivelate tutte falsi allarmi.  Intanto è caccia a Dallas a un senzatetto che avrebbe viaggiato sull'ambulanza che poco prima aveva trasportato in ospedale Duncan, anche se le autorità sanitarie assicurano come l'individuo - di cui non sono state rilasciate le generalità - sia considerato a basso rischio.

Lo stesso Frieden ha anche fatto sapere che le dosi di Zmapp, il farmaco sperimentale americano usato per far fronte a Ebola, sono finite e "non saranno disponibili di nuovo per un certo tempo". Il direttore del Centro per il Controllo Malattie statunitense ha così spiegato perché il farmaco non sia stato somministrato a Thomas Duncan.

FONTI: Repubblica.it, Ansa

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