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AFORISMA DEL GIORNO

30 giugno, 2012

Rossella Brescia e la sua testimonianza di lotta contro l'Endometriosi: dal dolore a due interventi chirurgici...

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Importante testimonianza della ballerina e conduttrice televisiva Rossella Brescia che racconta ad un importante settimanale "Ok Salute e Benessere" (nonchè su internet) la sua personale lotta contro l'Endometriosi, malattia dolorosa e cronica di cui stime recenti indicano come portatrici fino a 3 milioni di donne italiane. La showgirl racconta della scoperta della sua malattia in giovane età e delle difficoltà che tale malattia le imprimeva nella vita quotidiana, fino alla necessità di ricorrere a due interventi chirurgici per rimuovere alcune cisti e un fibroma. Di seguito la sua intervista rilasciata:

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" Rossella Brescia:  capita spesso alle adolescenti di avere un ciclo mestruale molto abbondante e doloroso. Il mio, però, lo era un po’ troppo, e spesso accompagnato da un gonfiore addominale insolito, considerate le tante ore di danza che facevo, già a 16 anni, e considerato il regime alimentare sano che seguivo, mantenendomi quindi molto magra e asciutta. Eppure ogni visita dal ginecologo si risolveva in una diagnosi di colite, o addirittura di appendicite, visto che i sintomi erano praticamente quelli, e si concludeva con la prescrizione di qualche calmante. Che io, per la verità, non ho mai preso, contraria come sono all’uso dei farmaci al di fuori dello stretto necessario: piuttosto optavo per tisane di finocchio sgonfianti. Soltanto il movimento fisico dovuto ai miei allenamenti riusciva a placare quei dolori lancinanti nella parte bassa della pancia, ma bastava anche solo una piccola preoccupazione, magari per un’interrogazione scolastica, e si ripresentavano più acuti di prima, soprattutto nel momento dell’ovulazione, o appena prima del ciclo.
 

Nessuno, fino ad allora, si era accorto che il mio problema si chiamava endometriosi, una malattia che colpisce molte donne ed è dovuta alla presenza anomala di cellule dell’endometrio, vale a dire il tessuto che riveste la parete interna dell’utero, in organi come le ovaie, le tube, la vagina o il peritoneo, provocando sanguinamenti interni, infiammazioni e aderenze durante il ciclo mestruale. L’ho scoperto soltanto qualche anno dopo: mi trovavo a Milano per motivi di lavoro e un attacco ancora più acuto del solito, che quasi non mi consentiva di reggermi in piedi, mi ha costretta a precipitarmi in ospedale, dove mi sono state diagnosticate alcune cisti endometriosiche, da operare con urgenza. Non ero mai stata sotto i ferri prima di allora e il pensiero dell’anestesia mi terrorizzava. Così, ho rifiutato l’intervento. Ma, rientrata a Roma, un nuovo controllo ha confermato la necessità del bisturi: nel giro di una settimana sono stata operata con un intervento di laparoscopia dal ginecologo Enrico Zupi, che mi ha tuttora in cura, e dopo una sola notte trascorsa in ospedale sono letteralmente rinata.
 

Basta con gli spettacoli in teatro o in televisione portati a termine tra gli spasmi, faticando perfino a reggermi in piedi, sorretta soltanto dal desiderio di fare al meglio il mio lavoro, per il rispetto che ho della danza, che è un’arte così rigorosa e pura! Di colpo, quelle fitte che una volta al mese mi colpivano con inaudita violenza si sono trasformate in un ricordo. Il problema è che dopo sette anni, a tradimento, sono ritornate. Attraversavo uno dei periodi più intensi della mia vita, lavoravo moltissimo e in più stavo affrontando la separazione dal mio ex marito. Accumulavo stress e lo scaricavo tutto sulle mie povere ovaie, massacrandole: la conseguenza è stata il riformarsi non solo delle cisti, ma addirittura di un fibroma talmente grande da sentirlo addirittura con le dita, quando mi toccavo l’addome. Dimensioni che mi hanno costretto a un secondo intervento molto più pesante, sempre eseguito da Zupi, con tre giorni di ricovero e convalescenza non semplice, a causa dei punti di sutura che davano sensazioni sgradevoli e mi costringevano a stare quasi sempre seduta.

Ma ormai avevo capito che stava anche in me la chiave per il superamento di tutto. Con la mia voglia di reagire poco a poco mi sono ristabilita. Resto sempre sotto controllo medico, e metto in atto tutti gli accorgimenti necessari: faccio tantissimo movimento grazie ai miei allenamenti quotidiani di danza, mi massaggio molto l’addome, pratico yoga e mi concentro sulla respirazione per scaricare le tensioni al di fuori, invece che sulle mie ovaie. So bene che l’endometriosi è cronica, ma non mi lascio abbattere da questo pensiero. Tanto che, con il mio compagno, stiamo addirittura cercando di avere un figlio, nonostante la malattia comporti anche un rischio di infertilità. Io ci spero, ma non me ne faccio una fissazione: che le cose originino spesso dalla testa ormai l’ho capito.


FONTE: intervista di Grazia Garlando per «OK Salute e benessere» di luglio 2012
AUTRICE: Rossella Brescia
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Test di Ingresso: svolta per Medicina, graduatorie "Territoriali" e non più per singolo Ateneo

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Il governo tecnico vara un "colpo di scena" nel mondo dei Test di Ingresso: il ministero infatti ha cambiato le regole del numero chiuso all'università. Graduatorie "territoriali", e non più per singolo ateneo, per i test di ingresso a Medicina. È la risposta del ministro Profumo alla notizia, pubblicata martedì da Repubblica, del rinvio alla Consulta della legge che fissa i test di ammissione e il numero chiuso per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e per le Professioni sanitarie. La novità è contenuta nel decreto di giovedì scorso che fissa modalità e contenuti delle prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso per il 2012/2013. Il 4 settembre gli aspiranti studenti di medicina si troveranno di fronte a un'importante novità: concorreranno non per un singolo ateneo, ma per un gruppo di atenei "vicini". Una scelta salomonica che potrebbe vanificare la bomba a orologeria innescata dal Consiglio di Stato, che il 18 giugno su ricorso dell'Unione degli universitari ha rinviato alla Consulta la legge sul numero chiuso nazionale. Il meccanismo messo in piedi nel 1999  -  test uguali per tutto il territorio nazionale, ma singole graduatorie di ateneo  -  per i giudici amministrativi affiderebbe al caso e non al merito l'ammissione alle facoltà a numero chiuso.

L'anno scorso, in effetti, per essere ammessi, per esempio, a Medicina all'università di Verona occorreva raggiungere un score di 49,5 punti. Per essere ammessi all'università del Molise di punti ne bastavano invece 40,75. Per superare la disparità basterebbe stilare una graduatoria unica nazionale e i più bravi sarebbero premiati. Ma la graduatoria unica ha una controindicazione: gli studenti che hanno trovato un posto a migliaia di chilometri da casa, accetterebbero di trasferirsi? Se così non fosse, la lista su base nazionale avrebbe valore solo sulla carta. Così, ecco la salomonica soluzione del ministero: graduatorie per gruppi di atenei. Gli aspiranti medici (e odontoiatri) di Sicilia e Calabria, per esempio, parteciperanno al test giocandosi tutti i posti assegnati ai quattro atenei interessati: Palermo, Messina, Catania e Catanzaro (Magna Grecia).

Per Medicina, lo scorso anno, le aggregazioni previste erano soltanto due: Udine/Trieste e La Sapienza, che al suo interno conta diverse facoltà di Medicina. Tutti gli altri atenei italiani facevano storia a sé. Quest'anno, l'aggregazione degli atenei è stata spinta al massimo: il decreto di due giorni fa ne prevede dodici. In più, la stessa aggregazione di sedi vale anche per l'ammissione a Odontoiatria. Per Veterinaria sono confermate le due aggregazioni dello scorso anno (Bologna, Milano, Parma, Padova e Teramo/Camerino). Così come per Architettura: la sola aggregazione prevista è quella tra Napoli e Salerno. La soluzione del ministero non piace all'Udu: "Il numero chiuso è sbagliato, non funziona e svilisce il merito e il ruolo dell'università italiana", dice Michele Orezzi dell'Udu. "Questi goffi interventi non riusciranno a nascondere l'ingiustizia e l'inefficacia dei test".


AUTORE: Salvo Intravaia
FONTE:  www.repubblica.it
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19 giugno, 2012

"Proteggi la tua pelle", cappellini e foulard per sostenere la campagna di sensibilizzazione contro il melanoma

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''Proteggi la tua pelle'' e' il titolo della campagna di sensibilizzazione che la Fondazione Melanoma lancia in occasione dell'inizio dell'estate. E per l'occasione, ottanta cappellini e venti foulard anti radiazioni ultraviolette, resi disponibili dall'azienda produttrice Proteksol, verranno messi in palio gratuitamente giovedi' 21 giugno a chi scrivera' una mail all'indirizzo info (at) fondazionemelanoma.org. ''Protezione massima deve diventare la parola d'ordine - sottolinea Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma -. Quando ci si espone al sole bisogna utilizzare creme con un fattore adeguato al proprio fototipo, quindi piu' alto in presenza di pelle e occhi chiari. Senza dimenticare di indossare abiti in grado di schermare i raggi UV e di evitare di prendere il sole nelle ore centrali della giornata. Il 25% dei nuovi casi di melanoma oggi in Italia riguarda giovani al di sotto dei 30 anni, dieci anni fa questa percentuale era esigua, intorno al 5%. Da qui l'idea di rivolgerci ai bambini perchè, regalando un foulard alla mamma o un cappellino al papà, comprendano le regole fondamentali per una corretta esposizione al sole. La pelle infatti conserva una ''memoria' delle ustioni subite nei primi anni di vita, che possono trasformarsi in melanoma da adulti. I malati di oggi sono i bambini di ieri che hanno accumulato nel corso degli anni una serie progressiva di eritemi solari''. La prevenzione e' l'arma piu' importante per sconfiggere questo tumore della pelle, che ogni anno nel nostro Paese fa registrare 7000 nuove diagnosi. E che rappresenta il terzo tumore piu' frequente tra le donne nella fascia di eta' al di sotto dei 49 anni. Le Regioni settentrionali fanno registrare la maggiore incidenza, seguite da quelle del Centro e del Sud. Un altro fattore di rischio e' rappresentato dall'utilizzo delle lampade solari.

''Questi apparecchi emettono radiazioni UVA anche 50 volte superiori a quelle che si possono assorbire in una giornata di sole al mare - sottolinea Stefano Cascinu, presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Contro questa neoplasia, che ogni anno in Italia provoca 1500 decessi, possiamo seguire la stessa strada che si è dimostrata efficace nella lotta al fumo di sigaretta.

Uno studio importante dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha evidenziato che l'uso dei lettini abbronzanti, se avviene in eta' inferiore ai 30 anni, aumenta il rischio di melanoma del 75%. Cio' ha fatto si' che le radiazioni UV, nell'agosto 2009, siano state inserite nella classe I dei cancerogeni, quella di massimo rischio, come il fumo di sigaretta. Riteniamo che l'introduzione da parte del Ministero della Salute, nel 2011, del divieto di utilizzo per gli under 18 ponga il nostro Paese in prima linea nella lotta contro questo tumore. Ora chiediamo che sulle lampade abbronzanti venga posta la scritta "Nuoce gravemente alla salute", come sui pacchetti di sigarette, perche' tutti siano consapevoli dei rischi a cui si espongono''. I foulard e i cappellini saranno spediti agli indirizzi specificati nelle email. Chi volesse acquistarli o sostenere le attivita' della Fondazione Melanoma puo' visitare il sito www.fondazionemelanoma.org .
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Arriva su Itunes una App per ascoltare e capire i parametri cardiaci dei neonati

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Una nuova app che offre ai neonatologi una guida affidabile e veloce per intraprendere valutazioni cardiache su bambini appena nati. E' stata sviluppata dai dipartimenti di Pediatria e Fisiologia dell'Hospital for Sick Children e del Mount Sinai Hospital. Disponibile gratuitamente su iTunes, l'app e' studiata per il personale medico e infermieristico che utilizza la tecnica a ultrasuoni Targeted Neonatal Echocardiography (TnECHO) sul cuore di neonati, test che aiutano durante le diagnosi cliniche."La TnECHO sta trasformando il nostro approccio alle cure neonatali - ha spiegato Patrick McNamara, che ha lavorato all'applicazione insieme a Afif El-Khuffash -. Ci da' informazioni più accurate e ci rende capaci di prendere le decisioni giuste per i nostri piccoli pazienti, più velocemente". TnECHO fornisce informazioni in tempo reale sulle prestazioni e la funzione del sistema cardiovascolare e fornisce un quadro piu' chiaro di segni clinici, come la frequenza cardiaca e la pressione del sangue che i neonatologi hanno sempre utilizzato. L'esigenza è nata dalla necessità di una guida di riferimento "portatile" che dia indicazioni pratiche, più economiche e rapide di strumenti come i Cd-Rom. L'applicazione si utilizza contestualmente all'esecuzione di una ecocardiografia.

FONTE: Agi.it Salute
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Crisi, meno esame e visite mediche per 6 italiani su 10

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Il 79% degli italiani ritiene che la crisi possa minare la salute e il benessere. Un dato confermato dal fatto che quasi 6 italiani su 10 (59%) fa meno esami e visite mediche. E' quanto emerge dal sondaggio promosso da ''Il ritratto della salute'', il quotidiano on line della Societa' Italiana di Medicina Generale (SIMG). Secondo il sondaggio, inoltre, il 29% degli italiani avverte maggiormente lo stress lavorativo e il 12% va meno in ferie. ''Come medici di famiglia - afferma Claudio Cricelli, presidente Simg - riscontriamo il problema emerso dal questionario. Le persone fanno meno esami per colpa della crisi. E per oltre il 70% il medico di famiglia rimane il punto di riferimento''. L'impatto della crisi economico-finanziaria sulla salute e' forte: le persone si sentono piu' stressate e meno in forma rispetto a qualche anno fa. ''Le difficolta' finanziarie - continua Cricelli - non devono tradursi in un taglio indiscriminato dei servizi sanitari. Le ultime manovre finanziarie hanno inciso profondamente sul livello dell'assistenza e si preannunciano nuovi aggravi, si tratti o meno di ticket''. Il vero obiettivo, invece, conclude il presidente Simg, e' quello di ''investire in appropriatezza e innovazione''.

FONTE: Ansa.it
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Tassa sui ricoveri, polemiche e smentita, ma non un discorso chiuso...

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Le ipotesi circolate sulla riforma dei ticket sui ricoveri "sono destituite da ogni fondamento operativo". Lo precisa in una nota il ministro della Salute, Renato Balduzzi. "Sono idee che gli uffici tecnici del Ministero - ha affermato - avevano formulato prima del giuramento dell'attuale governo e che il ministro ha rifiutato di prendere in considerazione fin dall'inizio del suo mandato". Il ministro ha inoltre esortato a "evitare speculazioni politiche".

Si chiude cosi una polemica nata in questi giorni in merito alla possibilità di introduzione di un ticket per i ricoveri ospedalieri e privati. Erano state esposte due ipotesi: una di franchigia in base al reddito, con percentuale tra il 7 e il 9 per mille; l'altra di introdurre sei scaglioni di reddito con ticket modulati per tutti. La prima proposta era quella in sostanza avanzata dall'Agenas, anche se la prima simulazione dell'Agenzia guardava a una percentuale in base al reddito del 3 per mille. La seconda ipotesi, poteva prevedere sei scaglioni di reddito (6.000-12.000-18.000-30.000-40.000 e over 40.000) dei quali solo il primo potrebbe essere del tutto esente, ma già dal secondo si poteva iniziare a pagare, ad esempio, uno o due euro sui farmaci.

Tuttavia non parrebbe un discorso del tutto chiuso. Se ne potrebbe riparlare più avanti, soprattutto se gli obiettivi economici dell'ultima Finanziaria possano essere, e con tutta probabilità sarà cosi, non raggiunti. Una partecipazione ''con un importo modesto e correlato al reddito familiare'' è ancora all'ipotesi. E' lo stesso ministro della Salute a precisarlo confermando il lavoro sui ticket per disegnare ''un percorso alternativo, in relazione alla insostenibilità dell'impatto sociale e assistenziale che avrebbe una mera applicazione di quanto ad oggi già fissato in materia di ticket, così come concordemente evidenziato dagli interlocutori tecnici e politici che il Ministro Balduzzi ha inteso informalmente consultare''.

''Questo è il senso dell'incontro di questa mattina al Ministero, dove si sono illustrate le diverse ipotesi in campo a partire dalla produzione degli effetti di quelle del precedente Governo. Gli importi e le cifre riportate dagli organi di stampa - fa ancora sapere il ministro con una nota - si riferiscono quindi non alle nuove ipotesi che questo Ministero sta costruendo ma a quelle che deriverebbero da una meccanica e rigida applicazione dell'impostazione data dal precedente Governo. L'alternativa a cui si sta pensando è quella di modalita' di partecipazione alla spesa sanitaria e assistenziale da parte dei cittadini socialmente piu' equa, e definita in modo tale da non creare problemi ai pazienti affetti da patologie croniche, e che tenga anche conto della numerosita' del nucleo familiare. In questo modo il contributo che ciascun assistito può essere chiamato a dare sara' di importo modesto e comunque correlato al reddito familiare''. Su questa problematica il Ministro Balduzzi auspica che ''si possa aprire una seria e pacata discussione''.

FONTE: Tgcom.it
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