Il governo tecnico vara un "colpo di scena" nel mondo dei Test di Ingresso: il ministero infatti ha cambiato le regole del numero chiuso all'università. Graduatorie "territoriali", e non più per singolo ateneo, per i test di ingresso a Medicina. È la risposta del ministro Profumo alla notizia, pubblicata martedì da Repubblica, del rinvio alla Consulta della legge che fissa i test di ammissione e il numero chiuso per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e per le Professioni sanitarie. La novità è contenuta nel decreto di giovedì scorso che fissa modalità e contenuti delle prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso per il 2012/2013. Il 4 settembre gli aspiranti studenti di medicina si troveranno di fronte a un'importante novità: concorreranno non per un singolo ateneo, ma per un gruppo di atenei "vicini". Una scelta salomonica che potrebbe vanificare la bomba a orologeria innescata dal Consiglio di Stato, che il 18 giugno su ricorso dell'Unione degli universitari ha rinviato alla Consulta la legge sul numero chiuso nazionale. Il meccanismo messo in piedi nel 1999 - test uguali per tutto il territorio nazionale, ma singole graduatorie di ateneo - per i giudici amministrativi affiderebbe al caso e non al merito l'ammissione alle facoltà a numero chiuso.
L'anno scorso, in effetti, per essere ammessi, per esempio, a Medicina all'università di Verona occorreva raggiungere un score di 49,5 punti. Per essere ammessi all'università del Molise di punti ne bastavano invece 40,75. Per superare la disparità basterebbe stilare una graduatoria unica nazionale e i più bravi sarebbero premiati. Ma la graduatoria unica ha una controindicazione: gli studenti che hanno trovato un posto a migliaia di chilometri da casa, accetterebbero di trasferirsi? Se così non fosse, la lista su base nazionale avrebbe valore solo sulla carta. Così, ecco la salomonica soluzione del ministero: graduatorie per gruppi di atenei. Gli aspiranti medici (e odontoiatri) di Sicilia e Calabria, per esempio, parteciperanno al test giocandosi tutti i posti assegnati ai quattro atenei interessati: Palermo, Messina, Catania e Catanzaro (Magna Grecia).
Per Medicina, lo scorso anno, le aggregazioni previste erano soltanto due: Udine/Trieste e La Sapienza, che al suo interno conta diverse facoltà di Medicina. Tutti gli altri atenei italiani facevano storia a sé. Quest'anno, l'aggregazione degli atenei è stata spinta al massimo: il decreto di due giorni fa ne prevede dodici. In più, la stessa aggregazione di sedi vale anche per l'ammissione a Odontoiatria. Per Veterinaria sono confermate le due aggregazioni dello scorso anno (Bologna, Milano, Parma, Padova e Teramo/Camerino). Così come per Architettura: la sola aggregazione prevista è quella tra Napoli e Salerno. La soluzione del ministero non piace all'Udu: "Il numero chiuso è sbagliato, non funziona e svilisce il merito e il ruolo dell'università italiana", dice Michele Orezzi dell'Udu. "Questi goffi interventi non riusciranno a nascondere l'ingiustizia e l'inefficacia dei test".
AUTORE: Salvo Intravaia
FONTE: www.repubblica.it
AFORISMA DEL GIORNO
30 giugno, 2012
2 commenti:
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questo metodo poliziesco dei test di ingresso mortifica sia gli studenti che gli articoli 33 e 34 della costituzione che sancisce per tutti i cittadini italiani il diritto allo studio e alla cultura anche se privo di mezzi, per cui questa uscita del sig. profumo e' un ulteriore offesa alla costituzione italiana e a chi ha dato la vita per poterla attuare.dr. d. porto
RispondiEliminaIl numero chiuso, con i ridicoli quiz, ogni anno esclude potenziali bravi medici! E' la responsabilità che si porteranno dietro coloro i quali li hanno istituiti. Molti di costoro sono medici ed essi hanno liberamente scelto di accedere a Medicina e di studiare ciò che volevano ed è ingiusto impedire ad altri di fare allo stesso modo. Vergogna!
RispondiEliminaLo studio, soprattutto di certe materie come la medicina, DEVE essere libero in quanto si occupa di ammalati verso cui ci vuole una sensibilità diversa oltre che astuzia e ingegno a superare quiz ridicoli! Un consiglio: ELIMINARE I QUIZ E LE FACOLTA' A NUMERO CHIUSO. Esiste un DIRITTO allo studio che non può essere dimenticato, altrimenti non paghiamo più le tasse e sti professori del cavolo i soldi se li dovranno sudare, sudare semmai superando quiz altresì ridicoli!