Si accende la speranza per la cura del tumore al pancreas, il più letale, per il quale finora non esiste praticamente cura e che uccide il 95 per cento dei malati entro cinque anni dalla diagnosi. E si deve a un ricercatore italiano, Davide Melisi, un significativo passo avanti in tal senso. Melisi, 33 anni, ha presentato la ricerca al Congresso Europeo dell'Oncologia "Ecco-Esmo" di Berlino, dimostrando per la prima volta che un meccanismo che consente la inibizione della proteina TAK-1 rende possibile un aumento di 70 volte dell'efficacia della chemioterapia verso il tumore, aprendo la via allo studio di nuovi farmaci associati ai chemioterapici.
Dopo anni di studio, il gruppo dell'Anderson Center di Houston guidato da Jim Abbruzzese ha scoperto che è proprio la TAK-1 a rendere "inaccessibile" il tumore al pancreas, una corazza naturale che Melisi con l'aiuto della casa farmaceutica "Ely Lilly" è per la prima volta riuscito a incrinare grazie a una molecola che la inibisce e la indebolisce. I test, al momento condotti soltanto sui topi, sono incoraggianti: dopo aver iniettato le cellule tumorali direttamente nel pancreas (e non sottocute come si fa di solito) alle cavie è stata somministrata una dose di farmaco chemioterapico più bassa del normale, riuscendo tuttavia a ottenere una riduzione del 78 per cento del volume del tumore, con un raddoppio della sopravvivenza.
"Con questo inibitore della TAK-1 - spiega Melisi - siamo riusciti a far calare di 70 volte la resistenza del tumore: in pratica somministrando una dose 70 volte più bassa di chemioterapico si ottiene la stessa riduzione della massa tumorale. E nei topi la sopravvivenza è passata da 66 a 122 giorni. Ora dovremo passare alla fase 1 sugli esseri umani, speriamo di farlo a Napoli".
Dopo 4 anni di ricerca a Houston (negli Stati Uniti) il ricercatore tornerà all'Istituto dei Tumori "Fondazione Pascale" di Napoli per continuare il proprio progetto. "All'istituto Pascale di Napoli c'e' molto fermento - conferma alla stampa il ricercatore - e nel 2010 contiamo di partire con la fase 1. Ci vorranno anni per rendere disponibile il farmaco, ma il vantaggio, se così si può dire, del cancro al pancreas, che colpisce solo in Italia 6.000 persone ogni anno, è che purtroppo questa forma di cancro è talmente letale dal rendere disponibili poche soluzioni terapeutiche (il più grande successo finora è un farmaco che allunga la vita di 14 giorni) e ogni piccolo risultato è un enorme risultato".
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Dopo anni di studio, il gruppo dell'Anderson Center di Houston guidato da Jim Abbruzzese ha scoperto che è proprio la TAK-1 a rendere "inaccessibile" il tumore al pancreas, una corazza naturale che Melisi con l'aiuto della casa farmaceutica "Ely Lilly" è per la prima volta riuscito a incrinare grazie a una molecola che la inibisce e la indebolisce. I test, al momento condotti soltanto sui topi, sono incoraggianti: dopo aver iniettato le cellule tumorali direttamente nel pancreas (e non sottocute come si fa di solito) alle cavie è stata somministrata una dose di farmaco chemioterapico più bassa del normale, riuscendo tuttavia a ottenere una riduzione del 78 per cento del volume del tumore, con un raddoppio della sopravvivenza.
"Con questo inibitore della TAK-1 - spiega Melisi - siamo riusciti a far calare di 70 volte la resistenza del tumore: in pratica somministrando una dose 70 volte più bassa di chemioterapico si ottiene la stessa riduzione della massa tumorale. E nei topi la sopravvivenza è passata da 66 a 122 giorni. Ora dovremo passare alla fase 1 sugli esseri umani, speriamo di farlo a Napoli".
Dopo 4 anni di ricerca a Houston (negli Stati Uniti) il ricercatore tornerà all'Istituto dei Tumori "Fondazione Pascale" di Napoli per continuare il proprio progetto. "All'istituto Pascale di Napoli c'e' molto fermento - conferma alla stampa il ricercatore - e nel 2010 contiamo di partire con la fase 1. Ci vorranno anni per rendere disponibile il farmaco, ma il vantaggio, se così si può dire, del cancro al pancreas, che colpisce solo in Italia 6.000 persone ogni anno, è che purtroppo questa forma di cancro è talmente letale dal rendere disponibili poche soluzioni terapeutiche (il più grande successo finora è un farmaco che allunga la vita di 14 giorni) e ogni piccolo risultato è un enorme risultato".