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AFORISMA DEL GIORNO

20 settembre, 2009

Rovigo: tre casi di virus del Nilo Occidentale

Un uomo di 82 anni colpito dal virus "West Nile", il virus trasmesso dalla zanzara del genere Culex, è morto all'ospedale di Rovigo. L'uomo era in gravi condizioni ed era anche debilitato da altre patologie. Sempre a Rovigo è stato segnalato un altro caso di un uomo che attualmente è ricoverato nel reparto di malattie infettive. Sono invece stazionarie le condizioni di un terzo anziano, un 70enne risultato positivo al virus West Nile e ricoverato da una decina di giorni nel nosocomio rodigino.

Il virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus) è un flaviviridae del genere Flavivirus (di cui fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis e il virus dell'encefalite giapponese). Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi. La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed è diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente, India, Europa e, più recentemente, negli Stati Uniti, dove la prima epidemia è stata dichiarata a New York nel 1999. Le zanzare, ed in particolare il genere "Culex", sono i principali vettori e tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare come le piogge abbondanti, irrigazioni o temperature alte fanno quindi aumentare il numero dei casi di contagio. Gli uccelli giocano un ruolo cruciale nella disseminazione del virus: gli uccelli migratori permettono lo spostamento del virus dall'Africa alle zone temperate; le zanzare che pungono gli uccelli migratori asportano così sangue infetto, infettando sé stesse e ogni altro animale, uomo compreso, di cui assumono il sangue successivamente.

I sintomi dell'infezione moderata da virus del Nilo occidentale sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati con la forma più severa dell'infezione erano: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma. Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia o gambe; atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nevi cranici, mielite, neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi.
Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in individui anziani e immunodepressi.

FONTE: Ansa.it e Wikipedia


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