La poliomielite ricompare in Europa. Dopo 5 anni dagli ultimi casi, registrati nel 2010 in Russia dove 14 persone furono colpite dalla malattia trasmessa da un ceppo virale importato dal Tajikistan, ora in Ucraina l’infezione ha causato la paralisi di 2 bambini di 4 anni e 10 mesi. Ma secondo gli esperti potrebbero esserci molti altre persone portatrici della patologia, pur non riportando sintomi.
Entrambi i bimbi risiedono nell’area sud-occidentale dell’Ucraina, vicino ai confini con Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia, in due villaggi a pochi chilometri di distanza. L’Organizzazione mondiale della sanità avverte che il rischio di diffusione del virus nel Paese è «alto» e che è necessario controllare rapidamente la nuova epidemia mentre, sempre secondo l’Oms, la minaccia del virus per i Paesi confinanti all’Ucraina (dove i livelli di immunizzazione sono più elevati grazie alla diffusione del vaccino) è bassa.
Il vaccino orale contiene un virus attivo molto debole ed è considerato sicuro ed efficace. I bambini che lo ricevono, però, lo espellono ed entro un periodo di 12 mesi il virus (in un caso su un milione stima l’Oms) può mutare, diventare più virulento e cominciare a causare i sintomi solo nei bambini non vaccinati. E in Ucraina solo la metà dei bambini è stata vaccinata contro la poliomielite e le altre malattie prevedibili.
Per il virus della poliomielite, che colpisce il sistema nervoso e può causare paralisi in poche ore, non esiste cura. Colpisce prevalentemente i bambini in zone con scarsa igiene. Una campagna globale ne ha ridotto ampiamente l’incidenza e quest’anno solo Pakistan e Afghanistan hanno registrato nuovi casi (ora si aggiunge l’Ucraina). La poliomielite prospera soprattutto nella stagione calda e il freddo inverno dell’Ucraina dovrebbe rallentare l’epidemia.
«I due casi di poliomielite in Ucraina nella zona Ovest del Paese non sono legati agli scontri contro la Russia che si stanno verificando nella zona orientale» spiega Hamid Jafari, responsabile della lotta contro la poliomielite all’Oms. «Piuttosto- spiega alNew York Times - molti genitori ucraini hanno scelto di non vaccinare i figli dopo il caso di uno studente che nel 2008 morì apparentemente di sepsi poco dopo il vaccino contro il morbillo, parotite e rosolia». Nonostante il ministero della Salute con altri organismi internazionali avessero tranquillizzato la popolazione spiegando che non c’era una correlazione tra il vaccino e il decesso e che si era trattato di una coincidenza si diffuse il panico (all’epoca un centinaio di studenti si presentarono in ospedale lamentando sintomi come mal di testa, febbre, mal di gola). A complicare ulteriormente la situazione fu la decisione del presidente dell’epoca, Viktor A. Yushchenko, di ordinare la sospensione di tutti i vaccini durante le indagini. Da allora un terzo dei genitori ucraini ha dichiarato ai sondaggisti di temere i vaccini e i tassi di vaccinazioni sono crollati. Le conseguenze però sono state drammatiche: dai 100 casi di morbillo registrati nel 2010 si è passati a 12.700 nel 2012. E ora si affaccia minacciosa anche la poliomielite. Del resto si sa che senza una copertura vaccinale adeguata malattie fino ad oggi debellate grazie ai vaccini possono tornare.
«E’ un ceppo pericoloso», spiega alla Bbc online Oliver Rosenbaum, portavoce dell’Iniziativa Oms per l’eradicazione della polio. «Ci sono due casi di paralisi, ma sicuramente non sono le uniche infezioni. Uno dei grandi pericoli di questa malattia sta proprio nel fatto che esistono molti casi asintomatici. Questa è una malattia che tende all’epidemia». L’Oms raccomanda che chiunque visiti la regione sia completamente vaccinato contro la poliomielite, e che tutti i residenti e chi soggiorna per più di un mese nella zona faccia una dose extra di vaccino antipolio.
FONTE: Corriere.it
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