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AFORISMA DEL GIORNO

27 aprile, 2013

E' Beatrice Lorenzin il nuovo Ministro della Salute

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Il ministro della Salute del nuovo governo Letta, che nasce oggi dopo quasi tre mesi di stallo politico, è Beatrice Lorenzin, esponentedel PdL.

Nata a Roma il 14 ottobre 1971, Inizia il suo avvicinamento alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996. Intraprende la sua carriera politica nell'ottobre 1997 con l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma.

Nell'aprile 1999 è Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia, che conta 15 000 iscritti e oltre 100 eletti negli enti locali. Nel maggio 2001 è eletta Consigliere comunale di Roma. Unica donna nella coalizione di centrodestra, è Vicepresidente della commissione Donne Elette e Vicepresidente del Gruppo consiliare di Forza Italia.

Tra la fine del 2004 e la metà del 2006 è Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria nel governo Berlusconi III. Nel maggio del 2005 è nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio.

Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Nazionale di Forza Italia - Giovani per la Libertà. Eletta alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 nella lista PdL, per la XVI Legislatura. Membro del Consiglio Direttivo del gruppo PdL alla Camera e della commissione Affari Costituzionali della Camera, della Commissione Bicamerale per l'Attuazione del Federalismo Fiscale, della Commissione Parlamentare per l'Infanzia.

Nel 2013 è inizialmente candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma lascia in seguito il posto a Francesco Storace, già presidente della regione Lazio dal 2000 al 2005. Alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 viene riconfermata deputata alla Camera dei Deputati nelle liste del PDL.
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10 aprile, 2013

E' morto Robert Edwards, il "padre" della fecondazione in vitro

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Robert Edwards, pioniere della fecondazione in vitro e Premio Nobel per la medicina, è morto all'età di 87 anni. Lo ha reso noto l'Università di Cambridge, presso la quale aveva lavorato. Edwars "si è spento nel sonno, dopo una lunga malattia", si legge nel comunicato dell'ateneo.

Era il 1968 quando Edwards, medico inglese e ricercatore dell'università di Cambridge, riuscì per la prima volta a fecondare un ovulo umano al di fuori del corpo di una donna, unendolo a uno spermatozoo in provetta. Ci vollero però ancora 10 anni da quel giorno per far nascere, grazie ai suoi studi, una bambina, Louise Brown, che il 14 luglio del 2013 ha compiuto 35 anni.

Dopo la nascita del primo bebè in provetta più di 4 milioni di bambini sono stati concepiti in questo modo nel mondo. Le ricerche di Edwards e del ginecologo Patrick Steptoe, morto nel 1988, scatenarono all'epoca polemiche fra le chiese cristiane e i medici convinti che la fecondazione artificiale non avrebbe mai funzionato. Ma Edwards portò avanti quel progetto che all'epoca sembrava folle. "Avere un bambino è una delle gioie più grandi che si possa dare a una coppia", amava ricordare difendendo i suoi studi.

Nato a Manchester il 27 settembre 1925, Edwards si laureò in Biologia e per lungo tempo si dedicò allo studio della fecondazione e della diagnosi preimpianto.  Fin dagli anni '50 ha considerato la fecondazione artificiale come una strada possibile per combattere la sterilità. Nel 1965 entrò a far parte della Società eugenetica britannica e solo tre anni dopo iniziò a collaborare con il ginecologo Steptoe. Un incontro importante per Edwars che collaborando con Steptoe riuscì a realizzare il suo sogno: far nascere un bimbo in provetta.

Importanti anche i suoi studi per la diagnosi preimpianto. Per difendere la diffusione di questa tecnica e la sua utilità fece anche un discorso di fronte al parlamento inglese. "Quando la gente dice che la diagnosi preimpianto è costosa, dico sempre: qual è il prezzo di un bambino disabile che nasce? Qual è il costo che ognuno deve sopportare? E' un prezzo terribile per tutti, e il costo economico è immenso. Per una diagnosi preimpianto, a confronto, servono davvero pochi soldi".

Per anni Edwars difese con coraggio le sue tesi, nonostante resistenze e scetticismi rispetto al suo programma di ricerca. Questo lo portò a completare con successo le proprie sperimentazioni facendo venire alla luce la prima bambina in provetta.

 FONTE: Repubblica.it
AUTRICE: Valeria Pini
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