Chi non ha mai sentito nominare il resveratrolo? Quel principio attivo
antiossidante contenuto per esempio nell’uva e nel vino rosso? Quasi
tutti, immaginiamo. E quasi tutti abbiamo sentito decantarne le lodi da
più e più parti, tanto che è stato quasi paragonato a un rimedio
miracoloso preventivo per una gran miriade di malattie ed elisir di
lunga vita. Solo che, forse, non è proprio così.
Fermo restando
che il resveratrolo è in ogni caso un antiossidante, le sue proprietà
non sarebbero migliori di tante altre sostanze simili che, tuttavia,
sono comunque benefiche. A quanto sembra però queste sue fantastiche
proprietà sarebbero il risultato di una frode scientifica a opera di un
ricercatore, tale dottor Dipak Das, già Direttore del Cardiovascular
Research Center dell’Università del Connecticut (Usa) che avrebbe
condotto diversi studi in cui si evidenziano ben 145 “inesattezze” o
frodi che dir si voglia. L’indagine cha ha portato alla scoperta
della vicenda è partita dopo una segnalazione anonima giunta nel 2008
all’agenzia federale Office of Research Integrity. Questa, dopo aver
raccolto una gran mole di materiale, ha avvisato i responsabili
dell’Università del Connecticut.
I commenti della comunità
scientifica non si sono fatti attendere e, per qualcuno, il dottor Das
non è un personaggio di gran rilievo, per cui... Qualcun altro ha fatto
notare che il dottor Das è detentore di numerosi brevetti e coinvolto in
affari proprio con aziende che commercializzano, guarda caso, prodotti a
base di resveratrolo. Altri scienziati ancora hanno detto che, per
contro, vi sono numerosi studi scientifici seri che hanno evidenziato le
proprietà salutari e benefiche del resveratrolo, quindi la sua fama è
in qualche modo meritata. Quale che sia la verità, il fatto certo è
che quando ci sono di mezzo i soldi c’è sempre qualcuno che non si fa
scrupolo di modificare i fatti in modo che ne abbia un tornaconto
personale. Certo che, quando si tratta di salute, è ancora più
deplorevole.
Dopo aver avvertito le numerose riviste scientifiche
che hanno pubblicato i lavori del dottor Das, e averle inviate a
pubblicare le smentite, la prima reazione da parte dell’Università è
stata l’annuncio della restituzione degli 890mila dollari assegnati dal
National Heart, Lung and Blood Institute, del National Institutes of
Health, proprio al ricercatore come sovvenzione alle ricerche. Altri
fondi sono nel frattempo stati bloccati. Lo stesso dottor Das è stato
messo al corrente del suo imminente licenziamento.
Un
responsabile dell’Università del Connecticut ha espresso tutto il suo
rammarico e delusione per il disprezzo dei codici di condotta,
ricordando che tuttavia questo episodio non riflette una mancanza di
serietà dell’ateneo e non intacca l’integrità delle ricerche biomediche.
Sebbene
non si metta in dubbia la serietà della ricerca scientifica, è
purtroppo sconsolante constatare che vi possa essere chi gioca con i
dati dimostrando un palese conflitto di interessi. Così come auspicato
dall’Università, speriamo che in futuro vi siano maggiori controlli sui
risultati degli studi e le affermazioni di certi ricercatori.
FONTE: lastampa.it
AFORISMA DEL GIORNO
23 gennaio, 2012
1 commento:
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Ahh ecco. Ora mi spiego tante cose che non tornavano. Su di me la molecola è stata nefasta
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