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AFORISMA DEL GIORNO

05 settembre, 2011

Test di Ingresso 2011: al via i quiz per l'ammissione alle facoltà con il numero chiuso. Ed è record di pretendenti al camice bianco...

Novantamila candidati per poco più di 10 mila posti: parte la lotteria dei test di ammissione all'università. Ed è record di pretendenti al camice bianco. Domani mattina, in tutti gli atenei italiani si svolgeranno le prove di ammissione alla facoltà di Medicina e chirurgia che, quest'anno, varranno anche per l'ammissione alla facoltà di Odontoiatria. Secondo i dati forniti dal Cun (il Consiglio universitario nazionale), quest'anno gli aspiranti medici e odontoiatri sono poco meno di 90 mila. Nel 2009/2010, le prove di ammissione alle due facoltà di sono svolte in giorni diversi e furono 92 mila le domande presentate, ma poi si sedettero a svolgere le prove in 78 mila: parecchi avevano presentato domanda per tutte due le facoltà.

Gli studenti che intendono intraprendere la professione di medico o di odontoiatra saranno chiamati a svolgere un questionario di 80 domande a risposta multipla, con qualche novità rispetto all'anno scorso. "Questo anno  -  dichiara Andrea lenzi, presidente del Cun  -  i quiz di ammissione cambiano: gli 80 quesiti a risposta multipla contengono meno domande di tipo nozionistico e più quiz di logica, di risoluzione dei problemi e di comprensione di test. I quesiti di tipo scientifico fanno inoltre riferimento in modo più guidato a programmi dedotti da quelli delle scuole secondarie".

I posti a disposizione sono 9.501 per iscriversi a Medicina e 860 per i futuri dentisti. Un numero che il Cun considera insufficiente. "Abbiamo

bisogno in media, di 9 mila nuovi medici ogni anno. Da dieci anni  -  spiega Lenzi  -  gli immatricolati ai corsi di laurea in medicina sono, in media, 7 mila e 500 e arrivano alla laurea in 6 mila e 500, ovvero circa l'85 per cento. Oggi il numero dei medici supera ancora la media dei paesi Ocse ma a breve la situazione potrebbe cambiare ed è necessario aumentare le immatricolazioni". Lo spauracchio che, in assenza di medici a disposizione, il mercato venga saturato dai camici bianchi stranieri è più che concreto.

"Con i circa 9 mila immatricolati di questa tornata  -  continua il presidente del Cun  -  possiamo prevedere, nel 2017, circa 8 mila laureati. L'università italiana ha il potenziale formativo in grado di accogliere 11 mila immatricolati che garantirebbero 10 mila nuovi medici all'anno che sarebbero necessari per essere a regime entro il 2018". Ma tra il diploma di maturità e l'accesso a Medicina c'è di mezzo il test, che alcuni considerano una lotteria. E dall'indagine condotta dal Cun sugli ammessi degli anni precedenti si scopre che sono favoriti coloro che hanno una buona preparazione in ambito umanistico. La preparazione nelle discipline scientifiche risulta invece carente.

Quaranta degli 80 quiz che si troveranno di fronte domani i 90 mila candidati saranno di cultura generale e ragionamento logico, 18 di biologia, 11 di chimica e 11 di fisica e matematica. "Le prove di selezione a quiz commenta Lenzi  -  hanno il vantaggio fondamentale della prova unica nazionale che premia il merito e si svolge in assoluta trasparenza. Ma non sono sufficienti, le prove vanno riformate. E' auspicabile inserire delle varianti nella selezione, migliorando il peso del curriculum degli studi precedente. Inoltre è ora di dedicarsi ad un aspetto fino ad oggi trascurato ma fondamentale per le scelte professionali dei giovani: rafforzare l'orientamento pre-universitario".

E gli studenti dell'Udu esortano i colleghi a "non perdere la testa" e ad "affrontare il test in sicurezza". Si tratta della campagna lanciata dall'Unione degli universitari per evitare i trucchi dei soliti furbetti. Attraverso un vademecum viene "spiegato l'iter che deve avvenire in aula durante l'esame, per evitare eventuali irregolarità lungo lo svolgimento". Sin dal primo giorno dei test, in più di 30 città italiane, da Brescia a Catania, ci sarà la distribuzione dei moduli e del vademecum da parte dei ragazzi dell'Udu che "esprime forte contrarietà al numero chiuso e all'utilizzo dei test d'ingresso".

"Non solo perché  -  spiegano gli studenti  -  questi ultimi non rispondono ai criteri di scelta meritocratica cosi tanto decantata dal ministro Gelmini (basta vedere determinate domande banali dei test) ma anche perché sono indice di un altro tentativo del governo di non investire sul mondo del sapere, riducendo il numero degli studenti invece di adeguare e migliorare le strutture universitarie". Martedì 6 settembre si proseguirà con i test di ammissione a Veterinaria e il giorno dopo con quelli per l'accesso ad Architettura. Per le cosiddette Professioni sanitarie (infermiere, ostetrica, ecc.) i test si svolgeranno l'8 settembre e il 9 sarà la volta di medicina in lingua inglese, che non richiede più la certificazione di conoscenza della lingua.

AUTORE: Salvo Intravaia
FONTE: Repubblica.it

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