Sono quasi cinquemila gli allevamenti chiusi per motivi di sicurezza in Germania a causa di un allarme contaminazione da diossina. Milioni di uova e tonnellate di carne di pollo sono destinate al macero, e ulteriori controlli si stanno eseguendo per capire se anche il latte e la carne bovina possano essere alimenti contaminati. Lo scandalo della contaminazione con diossina dei grassi animali per i mangimi in Germania è diventato un pericoloso caso che minaccia tutti i consumatori europei, sopratutto per i bassi costi con cui molti cibi tedeschi sono importati e rivenduti nei paesi limitrofi (per esempio, spesso si ritrovano negli scaffali degli "Hard Discount" nostrani). I tedeschi sono in preda al panico, le autorità italiane e di altri paesi europei hanno varato d'urgenza controlli e altre misure di sicurezza sull'import dalla Germania. E il governo Merkel spara a zero sulle colpe della "Harles und Jentzsch", la grande azienda che ha fornito a milioni di contadini e allevatori i prodotti contaminati: "È un caso di alta energia criminale", ha detto il ministro dell'Agricoltura promettendo tolleranza zero. Come al solito, tutto nasce dal mangime per animali, che la Harles und Jentzsch avrebbe venduto in quantità industriali e a basso costo e contenendo grassi animali contaminati da diossina. Lo scandalo all'inizio è esploso quando tracce pericolose di diossina sono state rilevate nelle uova sul mercato, poi in carne di pollo, 77-78 volte superiori al massimo limite tollerabile per consumare i prodotti senza pericolo per la salute. Secondo la "Hannoversche allgemeine Zeitung" i primi casi d'intossicazione di uova e carni di pollo sono stati scoperti da un laboratorio di analisi nel marzo dell'anno scorso. Ma solo il 27 dicembre il ministero dell'Agricoltura della Bassa Sassonia si è mosso e solo adesso le autorità federali hanno sequestrato circa 3mila tonnellate di mangime tossico. Quei mangimi sono stati usati anche da allevatori che producono carne suina (la preferita dai tedeschi) e carne bovina, per il mercato nazionale ed europeo.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha rassicurato che l'Italia non corre rischi: il nostro Paese ha importato dalla Germania "una quantità di uova limitate ma grazie all'etichettatura è possibile rintracciarle guardando il marchio di produzione e provenienza". E le uova italiane, che sono marchiate e tracciabili, "sono garanzia di sicurezza anche in Germania". Il ministro sottolinea che i prodotti italiani - latte, carne e uova - sono e restano sicuri: "Oggi stiamo scrivendo una nota a tutte le aziende che importano dalla Germania perchè facciano, oltre ai controlli di routine anche quelli sulla diossina". Il ministro Fazio ha ricordato anche l'impegno dell'Italia per un'etichetta trasparente sui prodotti alimentari: "Il nostro Paese ha votato contro la risoluzione proposta proprio dal Belgio e appoggiata dalla Germania per un'etichettatura non sufficientemente trasparente. Noi vogliamo che ci sia chiarezza in particolare sulla provenienza e sull'origine di tutti gli alimenti". Il ministero ha previsto un doppio filtro per controllare l'eventuale presenza di diossina nei prodotti alimentari con un controllo all'origine da parte delle stesse aziende importatrici e un sistema di verifica al dettaglio nelle regioni con l'aiuto dei Nas. Per il 13 gennaio, all'indomani delle riunioni di Bruxelles, è convocato a Roma un incontro con i tecnici, i Nas e le Regioni per "mettere a punto modalità di controllo a campione per realizzare un secondo filtro".E intanto spunta l'immancabile "apps" per smartphone in grado di individuare le uova alla diossina. Si tratta di "Barcoo", un programma originariamente creato per dar modo ai consumatori di conoscere in tempo reale le caratteristiche dei prodotti collegandoli - attraverso i telefoni cellulari - alle banche dati delle associazioni indipendenti per la tutela della qualità nel settore alimentare. Il meccanismo è semplice: basta fare lo scanning del codice a barre del prodotto con la fotocamera del cellulare e il consumatore riceve informazioni su qualità, prezzo, potenziale di allergie e via di seguito. Con l'allarme diossina, è stata aggiunta anche la possibilità di sapere anche se i prodotti - in questo caso le uova - sono contaminati. Il software, infatti, si collega a una banca dati elettronica di Amburgo, dove vengono registrati tutti i numeri dei lotti a rischio e se il codice delle uova in questione è sospetto, sul telefonino appare la scritta: "Attenzione, queste uova con tutta probabilità contengono diossina!".
FONTE: Repubblica.it
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