Disidratazione in seguito a una violenta dissenteria causata da una gastroenterite acuta. Sarebbero questi i primi esiti dell'autopsia sul corpo di Grazia Marino, la donna di 74 anni morta nell'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dopo aver consumato una porzione di pasta al forno acquistata in una rosticceria di Falcone (ma il prodotto sarebbe stato preparato a Brolo e poi trasportato in loco). Sulla perizia necroscopica, eseguita nel pomeriggio di giovedì dal medico legale Giulio Cardia, filtra solo qualche scarna indiscrezione. Il perito, incaricato dal pm Rosanna Casabona che sta indagando per omicidio colposo, si è riservato di consegnare il referto dell'autopsia entro 60 giorni, anche perché non sono ancora disponibili i risultati degli esami tossicologici.
In attesa di capire cosa abbia determinato l'intossicazione alimentare che ha portato anche al ricovero di altre sei persone, sembra tuttavia abbastanza chiaro il quadro clinico che ha causato il decesso della donna: una forte disidratazione da gastroenterite acuta e che avrebbe avuto effetti letali sull'anziana paziente, provocando l'arresto cardiocircolatorio. Sembra probabile a questo punto ipotizzare come agente eziologico la Salmonella, la paziente potrebbe essere stata colpita da una violenta salmonellosi che ha arrecato disturbi anche ad altre quattro persone (due componenti familiari e una coppia di ragazzi del luogo che avevano acquistato un primo piatto in quei giorni).
Il fatto accaduto, sebbene in un certo senso può rappresentare un fatto "una tantum" legato al cattivo stato di conservazione dei cibi a causa del forte caldo di questi giorni (con temperature diurne quasi sempre sopra i 30 gradi), dall'altro lato rappresenta un duro colpo per l'economia locale sempre più duramente provata dalla crisi. Non è infatti la prima volta che i Nas devono intervenire nella provincia per intossicazioni o per il mancato rispetto delle norme igieniche nelle cucine dei locali. Nel messinese e a messina in particolare la gastronomia è uno dei settori più curati, con un numero impressionante di pizzerie rosticcerie e pub che d'estate vengono prese d'assalto da tanti turisti arrivati in zona ma anche dai cittadini residenti. La "pasta al forno" rappresenta solo uno dei piatti più consumati, insieme a prodotti quali pizze piane, focaccia, arancini e pidoni. Rimane ancora famosa in città il caso del bar "maria, la scala", chiuso dopo che la gdf in un sopralluogo rinvenne una condizione igienica disastrosa dei locali dove venivano conservate e preparate le merci avviate alla successiva consumazione.
AFORISMA DEL GIORNO
13 agosto, 2010
1 commento:
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gent.ma redazione,
RispondiEliminaVi invito a modificare e aggiornare l'articolo in oggetto. Infatti, il proprietario della rosticceria di falcone (ME) di via nazionale, il signor [n.b. nome tolto per motivi legali] ha espressamente ammesso che le lasagne erano state preparate in toto dalla moglie nello stesso esercizio in cui le vendeva.
Inoltre, non è la prima volta che succedono fatti del genere nello stesso paese. Anni fa furuno trovati frammenti di vetro negli arancini; blatte negli utensili in cucina ecc. Ma in tutti questi casi non si è mai registrata alcuna chiusura o ritiro della licenza di alcun locale.
saluti
Erica