Uno studio della Johns Hopkins University di Baltimore e pubblicato oggi sulla rivista "Nature Medicine" sostiene come il batterio "Bacteroides fragilis", comune causa della diarrea, potrebbe essere anche la causa di infiammazioni cronicizzate che possono favorire a lungo termine la comparsa di cancro al colon. "Bacteroides fragilis è un batterio molto comune che si può trovare nel 35% dei soggetti esaminati, sia adulti che bambini", ha spiegato Cynthia Sears, specialista in malattie infettive dell'istituto Jonhs Hopkins. "La sua infezione causa delle infiammazioni nel colon persistenti nel tempo che poi degenerano in iperplasie e quindi in tumori". Per i ricercatori, questa scoperta è paragonabile a quella dell'Helicobacter pylori, batterio responsabile delle ulcere dello stomaco. "Non sappiamo ancora se il batterio reagisce ai normali antibiotici", ha detto Sears. "Tuttavia, siamo fiduciosi che la nostra scoperta potra' aiutare a sviluppare un vaccino per combattere questa diffusa forma di cancro".
Bisogna sottolineare una curiosità: il batterio Bacteroides Fragilis rappresenta uno dei più diffusi fra i microrganismi che partecipano alla formazione della "flora" microbica delle mucose del tratto gastroenterico. Nel maggio del 2008 era stata pubblicata una notizia relativa alla scoperta compiuta da alcuni ricercatori americani della Harvard Medical School in merito a una molecola, chiamata "Psa", prodotta da questo batterio e che inibisce la produzione di sostanze chimiche delle cellule immunitarie intestinali causanti l'instaurarsi dello stato infiammatorio delle mucose in risposta a infezioni provocate da batteri. In questo modo il batterio Bacteroides Fragilis riesce a contrastare alcuni processi infiammatori come la colite. La scoperta era stata compiuta su esperimenti condotti su cavie ma sembra che lo stesso meccanismo sia presente anche nell'uomo.
FONTI: Agi.it Salute e Molecularlab.it
AFORISMA DEL GIORNO
24 agosto, 2009
3 commenti:
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Vi è un interessantissimo articolo su "Le Scienze" dell'Agosto 2012 pagg.58-63, dove viene descritto lo studio dove si ipotizza che l'assenza di questo batterio sia causa dell'insorgere di malattie autoimmuni dovute alla presenza eccessiva di cellute t-pro-infiammatorie. La presenza di B.Fragilis + PSA indica all'organismo la necessità di produrre di cellule T-rogolatori che contrastano l'azione delle T-pro-infiammatorie, garantendo la sopravvivenza del B.Fragilis e contemporaneamente impedendo che le cellule t-pro-infiammatorie possano aggredire l'organismo umano provocando malattie autoimmuni.
RispondiEliminaMaurizio
già, ho letto anche io lo stesso articolo....c'è poi una affascinante teoria che dice che nei luoghi in cui ci sia infiammazione ci siano sempre quei batteri MA NON PERCHE' ne siano la causa ma perchè sarebbero lì per spegnere l'infiammazione....non è che l'osservazione della presenza dei batteri in un certo luogo in cui si sia sviluppata la patologia con conseguente imputazione di esserne la causa potrebbe essere un pò affrettata? Almeno talvolta....
RispondiEliminaElisabetta
io non ci capisco niente: questo batterio può causare il tumore del colon o la sua assenza favorisce malattie autoimmuni? Sulla rivista "Cell" si parla di uno studio che attesterebbe l'effetto benefico di questo batterio nei trattamenti dei disturbi autistici, che, di recente sono stati ricondotti a d un tipo di patologia autoimmune.
RispondiElimina