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Niente da dire contro i medici gente grandiosa: prima quando si aveva una puntura di zanzara ci si grattava oggi ci possono prescrivere dodici pomate diverse e nessuna serve - Gottfried Benn (Medico e poeta, 1886- 1956)

15 maggio, 2018

Sicilia, buon risultato nell'export della produzione farmaceutica: "Sud parte integrante di una realtà italiana hi-tech"

E’ il Sud d’Italia che traina il comparto farmaceutico con  25 impianti di produzione e ricerca e 13.000 addetti diretti e nell’indotto, raddoppiando negli ultimi 10 anni l’export, un risultato migliore della media europea e della Germania. a fronte di una diminuzione del 2% degli altri settori. Tra le regioni la Sicilia contribuisce con circa 1.000 addetti diretti, 2.500 nell’indotto e altri 9.000 nella distribuzione, intermedia e finale. A questi dati si aggiungono quelli della Provincia di Catania che rientra nella top 15 delle province farmaceutiche d’Italia.

I dati sono stati presentati oggi, nel corso del roadshow di Farmindustria dal titolo “Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere”.

Innovazione e Produzione di valore è un percorso iniziato sei anni fa dalla Toscana, che ha toccato Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, Abruzzo, Marche, Toscana, Campania, Lombardia. A Catania, che rientra nella top 15 delle province farmaceutiche d’Italia, le aziende nel 2017 hanno fatto registrare quasi 270 milioni di export, una quota pari alla spesa farmaceutica pubblica dell’intera provincia.

“Occupazione qualificata, investimenti sul territorio e produzione made in Italy sono le caratteristiche dell’industria farmaceutica del Paese - dichiara Massimo Scaccabarozzi,Presidente di Farmindustria- Le imprese del farmaco generano un’occupazione stabile e qualificata anche per i giovani, in linea con il loro percorso di studi. E investono nel Paese 2,8 miliardi all’anno in Ricerca e Innovazione, grazie alla fiducia nei nostri ricercatori e nella rete di ricerca. Con risultati evidenti: l’Italia è leader continentale nelle terapie avanzate (3 su 6 autorizzate in Europa sono di origine italiana). E il Sud è parte integrante di una realtà che rappresenta al meglio l’italianità hi-tech nel mondo.”

FONTE: Quotidiano Sanità

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