Fare presto. Sembra essere questa l'unica indicazione da seguire nel Piano di riordino della rete ospedaliera che la giunta ha esitato, poi inviato al ministero e ieri e stato varato con parere favorevole dalla commissione sanita allArs. Il 4 aprile il Piano deve tornare a Roma. «Un documento - commenta il deputato regionale Beppe Picciolo - che riorganizza e fortifica il nostro sistema sanitario». Di parere opposto il M5S: «Un colpo di mano del governo in piena regola». Per il M5S «sarebbe bello capire - afferma il deputato Francesco Cappello - quando la rete potrà entrare a regime. La rete ospedaliera ha evidenti limiti: l'adeguamento strutturale ed organizzativo delle strutture ospedaliere, specialmente quelle individuate quali spoke Dea di I livello, e le ingenti risorse necessarie».
Nel dettaglio il piano prevede la chiusura di 215 unita operative complesse. Come gia spiegato e previsto il modello hub (strutture di secondo livello altamente specializzate), che diminuiscono da 8 a 7, e spoke (ospedali con aree di pronto soccorso con funzioni di rianimazione e degenza), che crescono da 18 a 22. Poi ci sono i presidi di base (con quattro unita operative), e gli ospedali in zone disagiate.
A Palermo, Villa Sofia-Cervello passa a primo livello. Salvo il “Giglio” di Cefalu confermato Dea di primo di livello, cosi come l'lngrassia. A Trapani, diventa Dea di primo livello l'ospedale di Marsala con gli “Ospedali riuniti” di Trapani e Salemi. Presidio in zona disagiata resta quello di Pantelleria.
A Messina il Bonino Pulejo-Piemonte da presidio di base diventa Dea di primo livello e si aggiunge al San Vincenzo di Taormina e al Papardo di Messina. A Caltanissetta confermato l'hub di San Cataldo e Gela come spoke. Ad Agrigento, insieme allo spoke del “San Giovanni di Dio” confermato l'ospedale riunito di Sciacca e Ribera. A Enna, l'Umberto I sara l'unico spoke. A Ragusa dea di primo livello in citta, il Vittoria-Comiso e si aggiunge il Modica-Scicli. A Siracusa, i Dea di primo livello saranno l'Umberto I e l'ospedale di Avola-Noto.
Ci sono i numeri che parlano riguardo la ridistribuzione della nuova rete ospedaliera approvata ieri a Palermo in VI commissione sanita e che giorno 4 passera per la definitiva approvazione nella commissione interministeriale sanita e economia e finanza. Si tratta di linee guida che saranno immediatamente operative. Si apre una nuova fase nonostante le doglianze da questa o da quella parte delle scelte fatte per rientrare nei termini stabiliti dalla legge. Sara poi discrezione dei direttori generali delle aziende organizzarsi al meglio per soddisfare domande e offerte del territorio. Tra i numeri eclatanti la diminuzione dei posti letto al Papardo dove da 410 passano a 318. La cosa grave, sottolinea il manager Vullo, è la riduzione dei posti letto di ematologia da 24 a 8, un taglio esagerato se si pensa che l'azienda messinese del Papardo è considerata una eccellenza nel settore che conta ad esempio per le donazioni di midollo oltre 4000 iscritti. Ci sono anche degli errori eclatanti come ad esempio l'assegnazione al Papardo di sei posti di chirurgia pediatrica nonostante la figura del chirurgo pediatrico non sia contemplata. Altra stranezza e che all'azienda sono stati assegnati 15 posti di psichiatria che in realta il Papardo non ha ma che semplicemente ospita essendo di pertinenza dell'azienda sanitaria provinciale. II numero degli iniziali 410 posti si assottiglia dunque a 318. Questo potrebbe avere effetti sul personale che risultera in esubero.
Nel piano in partenza per Roma esce vittoriosa l'azienda Piemonte Irccs promossa a struttura di base, che mantiene tutti i reparti attualmente attivi e passa da 136 posti a 250 tra acuti Piemonte e riabilitazione Irccs Bonino Pulejo. II Policlinico viene classificato come “hub” owero struttura altamente specializzata che sara punto di riferimento per le grandi emergenze anche se perdera 15 posti letto da 560 a 545. In provincia grossa delusione per l'ospedale di Barcellona che serve un comprensorio di oltre ottantamila abitanti, che sara depotenziato e privato del pronto soccorso. Beppe Picciolo, componente della VI commissione sanita all'ARS, parla di inaccettabile trave nell'occhio, una grave penalizzazione per il Cutroni Zodda che esce fortemente ridimensionato dalle rigide scelte ministeriali alle quali è stato inchiodato l'assessorato, costretto a presentare un modesto ed improponibile modello di Presidio ospedaliero che andrà quindi radicalmente riformato o riproposto. Depotenziato anche l'ospedale di Milazzo che non viene dotato dell'indispensabile emodinamica, ma che dovra sobbarcarsi anche il maggiore afflusso di accessi al pronto soccorso vista la chiusura di quello di Barcellona.
FONTE: Gazzetta del Sud
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